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I fondi

Dalla Regione 41 milioni per la mobilità urbana, anche per la nuova stazione dei bus di Bergamo

Aperto il bando "Multimodale urbano" destinato tra gli altri anche agli scali ferroviari di Ponte San Pietro, Treviglio e Verdello-Dalmine. L'occasione è ghiotta, in Comune valutazioni in corso. L'assessore Terzi: "Obiettivo rafforzare l'interscambio con il trasporto pubblico locale"

Un altro grande investimento regionale nell’ambito della mobilità e dei trasporti pubblici, con ripercussioni positive in provincia di Bergamo e la concreta possibilità che nel capoluogo possa dare un’ulteriore spinta all’imponente piano di riqualificazione di Porta Sud.

Regione Lombardia ha aperto ieri (giovedì 29 agosto) il bando ‘Multimodale urbano’, che stanzia 41 milioni di euro per la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento della mobilità urbana e suburbana. Lo scopo del Pirellone è accrescere il livello di accessibilità delle stazioni ferroviarie attraverso il riassetto dei piazzali esterni, il potenziamento della rete ciclopedonale verso gli scali, l’aumento delle postazioni per le biciclette, il bike e car sharing ed interventi sulle possibilità di interscambio tra i diversi mezzi di trasporto pubblico.

“Gli obiettivi sono la promozione di una mobilità urbana multimodale sostenibile e l’incentivazione dello shift modale per l’accesso agli scali, a favore di sistemi di trasporto pubblici e di collegamenti ciclo-pedonali che connettano le stazioni alle polarità del territorio, come scuole e ospedali – dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Terzi -. Vogliamo supportare gli investimenti che migliorino l’intermodalità con il Trasporto Pubblico Locale e la mobilità attiva, per disincentivare l’utilizzo dei mezzi privati e ottimizzare i tempi di percorrenza in un’ottica di efficienza e sostenibilità ambientale”.

Il bando è finanziato con risorse del programma Fesr 2021-2027 – si tratta di fondi per supportare le politiche di sviluppo urbano sostenibile assegnati alle varie Regioni, che il Pirellone ha deciso di destinare a progetti di mobilità. “Risorse che abbiamo messo sul tavolo per rendere possibile la realizzazione dei progetti entro la fine di questa legislatura”, chiosa Terzi – ed è riservato a Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e ai Comuni su cui insistono le stazioni individuate dalla Giunta.

Al momento Rfi conferma la sottoscrizione dell’intesa con Regione e rende noto che nei prossimi giorni inizierà le interlocuzioni con i Comuni di riferimento sui possibili progetti, partendo proprio dalla rosa di stazioni scelte.

Ad essere selezionati, come scali potenzialmente beneficiari, un bacino di hub considerati di rilievo per diverse motivazioni diverse. “Abbiamo preferito svolgere un lavoro preventivo che mirava ad evitare un’inutile dispersione di energie: le stazioni elencate sono state scelte in quanto scali di valore su un piano regionale – prosegue Terzi -. Le stazioni bergamasche scelte rappresentano luoghi attenzionati da anni: su tutte l’hub di Bergamo, dove è partita la grande riqualificazione nell’ambito del progetto Porta Sud, e lo scalo di Ponte San Pietro, fulcro dei lavori del raddoppio”.

Oltre al capoluogo e Ponte le altre due stazioni orobiche nell’elenco sono quelle di Treviglio e Verdello-Dalmine. Nella ‘gemella’ Brescia, oltre allo scalo del capoluogo, sono presenti Desenzano del Garda-Sirmione e Rovato. In tutto il territorio lombardo sono 31 le stazioni che hanno la possibilità di proporre un progetto in linea con gli interventi ammissibili, tutte individuate nel “Programma per lo sviluppo dell’intermodalità delle stazioni ferroviarie di Rfi” approvato da Regione Lombardia alla fine del 2023.

Diversi i focus attorno ai quali i progetti possono ruotare: in primo luogo il completamento dei centri di interscambio nell’ottica, come detto, di miglioramento dell’accessibilità alle stazioni e di collegamento con i luoghi più rilevanti presenti sul territorio; poi lo sviluppo di una mobilità più sostenibile, individuando infrastrutture per la mobilità dolce e prevedendo spazi per i servizi di sharing; infine, possono essere proposto interventi infrastrutturali inerenti al Trasporto Pubblico Locale per rafforzare l’interscambio modale tra esso e le tratte ferroviarie.

Nelle stanze di Palazzo Frizzoni i vertici degli assessorati di competenza stanno lavorando per trovare il modo di sfruttare questa nuova possibilità che si è presentata bussando dal portone principale. Il condizionale è d’obbligo, viste le prove di fattibilità ancora in fase di svolgimento, ma la strada sembrerebbe essere già segnata: i nuovi fondi in arrivo da Milano potrebbero finanziare la nuova stazione dei bus prevista nel piano di rigenerazione urbana di Porta Sud.

“Come Comune siamo naturalmente interessati al bando e stiamo valutando la possibilità di partecipare con una richiesta di finanziamento per la nuova stazione Tpl già presente all’interno del progetto di Porta Sud – commenta l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Bergamo Francesco Valesini – Parliamo del nuovo polo che accorperà le attuali stazioni Autolinee e Arriva in un’area a sud dell’hub ferroviario, tra i binari e via Gavazzeni”.

 

Ecco come sarà la nuova stazione di Bergamo
Il rendering del nuovo polo intermodale della città di Bergamo

 

“Sono in corso le necessarie valutazioni per capire la fattibilità dell’operazione da un punto di vista tecnico – aggiunge l’assessore alla Mobilità Marco Berlanda -. La riqualificazione dell’hub ferroviario e la realizzazione della nuova stazione del trasporto pubblico su gomma sono due progetti che si parlano per ovvi motivi concettuali: quest’ultimo intervento dovrebbe iniziare in prossimità della conclusione dei lavori già in atto”.

La domanda di partecipazione può essere presentata esclusivamente sul sito regionale, dal 3 settembre al 18 ottobre 2024. Dopo la chiusura del bando, si aprirà la fase istruttoria, durante la quale la commissione giudicatrice verificherà l’ammissibilità delle domande presentate: l’obiettivo dell’assessorato guidato da Terzi è pubblicare entro la fine dell’anno la graduatoria dei progetti finanziabili. Nella fase ‘operativa’ le operazioni che risulteranno assegnatari del contributo dovranno dare il via ai lavori entro il 15 settembre 2026 e chiudere l’intervento entro il 2028, con rendicontazione finale da presentarsi entro il 2029.

 

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