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Il giallo di terno

Omicidio di Sharon, Sergio dopo il sopralluogo in casa: “Hanno prelevato pc e telefoni, ne avevo più di uno” fotogallery video

Se corrispondesse al vero, ciò che ha dichiarato il 37enne dopo il sopralluogo di venerdì mattina nella casa in cui viveva con la vittima, potrebbe aprire nuovi scenari nell'inchiesta. I carabinieri non commentano

Bottanuco. “Hanno prelevato pc e telefoni. Di questi ne avevo più di uno”. Se corrispondesse al vero, ciò che ha dichiarato Sergio Ruocco dopo il sopralluogo di venerdì mattina nella casa in cui viveva con Sharon Verzeni, potrebbe aprire nuovi scenari nell’inchiesta sulla misteriosa morte delle 33enne di Terno d’Isola.

Perché se davvero il compagno della ragazza avesse altri cellulari oltre a quello già sequestrato dai carabinieri subito dopo il delitto, le indagini potrebbero anche virare verso altre piste. Pare comunque strano che gli uomini dell’Arma, che non hanno commentato le dichiarazioni del 37enne, possano essersi resi conto solo a distanza di quasi un mese che l’uomo con cui viveva la vittima avesse a disposizione altri dispositivi.

Anche perchè Ruocco, dopo il blitz di venerdì mattina ha potuto lasciare la caserma alle 14.47 da uomo libero e ancora una volta non indagato. Dopo essere stato a Seriate dal padre Mario, poco prima delle 17,30 è rientrato nell’abitazione dei suoceri a Bottanuco e ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni alla stampa: “È stato un sopralluogo diverso rispetto a quello di ieri (giovedì 22 agosto, ndr) – le parole di Ruocco -. I carabinieri hanno prelevato alcuni dispositivi: cellulari, computer e altre cose”.

Dispositivi nuovi, visto che il compagno della 33enne uccisa nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio, come detto, ha affermato di “possedere più di un telefono”.

Dopo la perlustrazione, nel pomeriggio Ruocco è tornato in caserma insieme agli inquirenti e ci è rimasto per un paio d’ore ma “non si è trattato di un nuovo interrogatorio”, ha spiegato.

Verso le 20 i familiari di Sharon hanno diffuso tramite il loro legale una breve nota, in cui comunicano di aver “partecipato all’avvio di ulteriori accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria ai quali avevamo diritto di assistere, in qualità di persone offese”.

“Non risparmieremo le nostre energie sino a quando non sarà individuato l’autore del barbaro assassinio – prosegue il comunicato -. Ringraziamo gli inquirenti per gli sforzi messi in capo per giungere il prima possibile alla verità. Con il riserbo intendiamo tutelare il nostro dolore e le indagini in corso”.

Venerdì mattina era arrivato al comando provinciale di via Delle Valli intorno alle 9. Da lì un paio d’ore dopo, a bordo di un’auto di servizio dei carabinieri, aveva raggiunto il quadrilocale al primo piano del civico 28 E di via Merelli, da dove la barista è uscita per l’ultima volta la sera in cui è stata ammazzata.

Dopo il rapido sopralluogo, durato soli 17 minuti, sempre con indosso le tute bianche per non contaminare la scena, Ruocco è tornato in caserma per repertare il materiale sequestrato. Lì poco prima era arrivato anche Bruno Verzeni, padre della vittima, ascoltato per un paio d’ore dopo l’audizione fiume di martedì, sempre come persona informata sui fatti.

Dagli interrogatori dei giorni scorsi a familiari e amici della vittima, sarebbero emersi alcuni aspetti sulla sua vita, in particolare il suo avvicinamento a Scientology di cui non tutti sapevano, ma anche legati alla coppia. Particolari che gli inquirenti intendono approfondire con Sergio, la persona con cui Sharon ha diviso i suoi ultimi 13 anni di vita.

 

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