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Omicidio casazza

Il bar del pestaggio già chiuso in passato per motivi di ordine pubblico: “Situazioni note” fotogallery

Il sindaco dopo la morte del 38enne Mykola Ivasiuk: "Non ho dormito pensando a quanto successo, chiederemo alle forze dell'ordine di effettuare servizi di controllo mirati". Due arresti, un terzo uomo ricercato

Casazza. I carabinieri sono arrivati da un pezzo, fuori dal Rosy Bar di Casazza non c’è più il caos. A regnare è il silenzio, interrotto soltanto da una voce. Quella della madre di Mykola Ivasiuk, il 38enne ucraino picchiato a morte poche ore prima (lunedì 19 agosto) all’esterno del bar gestito da cinesi a ridosso della Statale 42.

“Dovete chiuderli questi posti – ripete la donna ai militari, impegnati nei rilievi -. Non è la prima volta che succedono queste cose”. Uno sfogo comprensibile, visto che a pochi metri di distanza giace il corpo immobile del figlio, massacrato di botte e coperto da un telo.

Liti e risse da queste parti non sono una novità, anche se un epilogo così cruento non si era mai visto. “Il mio Mykola era un ragazzo tranquillo, diventava un po’ aggressivo solo quando beveva”, si lascia sfuggire la donna.

Non sappiamo com’è andata lunedì sera, intorno alle 22, quando per futili motivi si sarebbe messo a litigare con due persone; le stesse che poi lo avrebbero aggredito e malmenato fino a ucciderlo. Quel che sappiamo è che il locale in questione era già stato chiuso in passato per motivi di ordine pubblico.

Nel gennaio 2022, l’attività aveva chiuso i battenti per dieci giorni. All’epoca il covid era ancora un’emergenza e le forze dell’ordine stavano svolgendo dei servizi di controllo, accertando la presenza di diversi pregiudicati tra gli avventori del bar. Non l’unico in Val Cavallina al quale è stata sospesa la licenza per motivi di sicurezza, poiché ritrovo di pregiudicati e ricettacolo di attività illegali, spaccio in primis.

 

“Non ho dormito pensando a quanto successo stanotte – commenta il sindaco di Casazza Renato Totis, eletto lo scorso giugno -. Certe situazioni purtroppo le conosciamo”. Le forze di polizia locale a disposizione, fa capire il primo cittadino, sono limitate e non riescono a coprire le ore notturne. “Di sicuro prenderemo provvedimenti, magari in collaborazione con la stazione locale dei carabinieri, per cercare di effettuare dei servizi di controllo mirati”.

La vittima abitava in una palazzina di fronte al bar e il pestaggio sarebbe stato ripreso dalla telecamere. Uno dei due presunti aggressori, un calabrese con precedenti, è stato arrestato e portato in carcere nella notte, proprio come un 46enne bergamasco accusato di favoreggiamento per avere favorito la fuga dell’altro aggressore, un 32enne marocchino ancora in fuga.

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