Bergamo. Secondo i testimoni, l’identikit del rapinatore è più o meno questo: un metro e ottanta di altezza, sui quarant’anni, mulatto con barba scura, si aggira per le vie del centro in bici con un sacchetto pieno di colli di bottiglia per minacciare i passanti e farsi consegnare collanine e braccialetti, senza probabilmente disdegnare altro.
Venerdì era da poco passata la mezzanotte quando è capitato a un 19enne residente in città, Alessandro Madonna. “Stavo passeggiando con un’amica in via XX Settembre – racconta -. Quell’uomo si è avvicinato bofonchiando qualcosa (‘ripeteva accendino’) poi ha afferrato la catena d’oro che avevo al collo. L’ha tirata più volte, finché non si è rotta”.
Attimi concitati, durante i quali il giovane cerca di difendersi: invita l’amica ad allontanarsi, tira un calcio alla bici dell’aggressore e riesce a farlo cadere. A quel punto – secondo la ricostruzione del 19enne – l’uomo inizia a maneggiare i colli di bottiglia all’interno del sacchetto. “Alla fine mi ha rubato solo il ciondolo d’oro che si era sfilato dalla catena – prosegue -. Un ciondolo Pomellato di assoluto valore, non solo economico ma anche affettivo”. Un ricordo del suo battesimo.
Nel frattempo, la ragazza che era con Alessandro trova rifugio nel vicino pub Sant’Orsola. Qui, dopo avere chiamato il 112, i dipendenti del bar le confidano che la stessa disavventura era capitata diversi giorni prima a un cliente, anche lui rapinato della collana in centro città da un uomo in bicicletta.
“Quando ho raccontato l’accaduto a un’altra mia amica, mi ha detto che un paio di giorni fa era successa la stessa cosa a un suo conoscente – conclude Madonna -. Stessa zona, stesse modalità”. Anche stesso autore? A questo punto i casi sarebbero tre. Sulle tracce del rapinatore in Graziella si è messa la Polizia di Stato, mentre l’assessore alla sicurezza del Comune di Bergamo, Giacomo Angeloni, ha subito chiesto agli agenti di Polizia locale di pattugliare l’area nelle prossime sere, con l’obiettivo di scongiurare nuovi episodi.
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