Varsavia (Polonia). “Metteremo in campo tutto il nostro orgoglio”. Gian Piero Gasperini in conferenza stampa alla vigilia della Supercoppa Europea contro il Real Madrid lancia un messaggio chiaro: l’Atalanta vuole andare oltre ogni problema, oltre ogni chiacchiera, pensando solo e soltando al campo. “L’Atalanta non ha nessuna difficoltà” afferma il tecnico nerazzurro parlando delle diverse situazioni, “viene a giocare una partita di un prestigio incredibile con il suo solito entusiasmo, la sua solita voglia di stupire e ci presentiamo a questa gara molto difficile, contro la squadra più titolata al mondo”.
“Sulla carta il pronostico è ancora più chiuso di quanto era con il Bayer Leverkusen, che arrivava da una cavalcata incredibile ed era imbattuto”, prosegue il mister facendo raffronti con la finalissima di Europa League a Dublino. “La motivazione per noi è ancora più grande: qualche volta succede che i pronostici si sovvertano”.
D’altronde, “queste cose a volte nel calcio succedono, poi è chiaro che si vorrebbe arrivare al meglio delle proprie possibilità, ma a volte capita di essere in queste situazioni” spiega facendo riferimento alla rosa ristretta, con sette giocatori pescati tra Primavera e Under 23 per compensare alle numerose assenze tra questioni di mercato aperte (Koopmeiners ed El Bilal Touré) e infortuni (Scalvini, Zaniolo, Scamacca).
“Anche a Liverpool o su altri campi in Champions negli anni scorsi abbiamo avuto situazioni numericamente difficili, anche se non così precarie come stavolta. Noi pensiamo sempre a fare una bella partita, questo è fondamentale. Senza pensare a presenti e assenti”.
Per quanto riguarda le indicazioni di formazione, sull’attacco Gasperini non si scompone: “Retegui è prontissimo, come tutti: ha già giocato certi tipi di partite in nazionale”. La certezza è senza dubbio Lookman, che riparte dalla tripletta: “Ademola sta bene, ha iniziato il ritiro dal 10 luglio. Vale per tutti: chi ha iniziato prima ha sicuramente una condizione migliore”.
La sfida nella sfida sarà con Ancelotti, amico prima che collega, con cui Gasperini ha un rapporto storico ormai trentennale: “Abbiamo fatto il corso a Coverciano insieme, lui allenava la prima squadra della Juve quando io ero in Primavera. Abbiamo un rapporto di grande stima e sono molto amico del suo preparatore Antonio Pintus. È bello ritrovarsi in una finale europea così prestigiosa”.
“Quello che ha fatto Carlo in questi anni è sotto gli occhi di tutti, è uno dei tecnici più titolati al mondo, con tante squadre diverse, in paesi diversi, è un riferimento per tutti gli allenatori del mondo e più di tutti rappresenta il prototipo di allenatore vincente”.
Poi una battuta: “Pochi uomini a disposizione? Ho il vantaggio di non poter sbagliare la formazione, lui invece ha più pressioni… Caratteristiche? Si fa fatica. Non so chi sperare chi non giochi. Spero giochino i migliori: solo contro i più forti puoi cercare di ottenere il massimo.
“Questa è una partita che un’Italiana non gioca da 14 anni, dall’Inter nel 2010”, ricorda in conclusione, “Nel nostro campionato non ci sono giocatori che l’hanno giocata o almeno sono rarissimi. È quanto di meglio ci potesse succedere”.
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