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Il quadro

L’Anello delle Orobie, punto focale del turismo in Alta Val Seriana: cresce la sua attrattività internazionale

Ai rifugi bergamaschi anche un visitatore hawaiano e un gruppo di amici lituani. Piace il 'passaporto', Bonetti (Vivi Ardesio): "Il libretto su modello dei parchi nazionali americani"

Ardesio. L’estate 2024 ha segnato un notevole incremento di turismo in Alta Val Seriana, grazie anche al rinnovato interesse per l’Anello delle Orobie, un percorso naturale che affascina per la sue bellezza paesaggistiche e offre un’esperienza immersiva agli escursionisti che arrivano da ogni angolo d’Italia (e non solo).

Le otto tappe dell’Anello, che si snodano attraverso la Val Seriana e Brembana, richiedono una preparazione adeguata, ma ripagano con panorami mozzafiato e un’avventura a tu per tu con le montagne bergamasche.

Il percorso tocca i punti più suggestivi delle catene sopra il Comune di Ardesio e Valbondione, attraversando rifugi iconici (l’Alpe Corte, il Laghi Gemelli, il Fratelli Calvi, il Baroni al Brunone, il Merelli al Coca, Curò e Albani) e toccando i passi di Valsecca, della Miniera e dello Scagnello, prima della chiusura del cerchio e del ritorno al punto di partenza. Un’esperienza che negli anni si è trasformata in una vera e propria attrazione che richiama turisti non solamente dalla penisola bensì da tutto il mondo.

Dal 2017 l’itinerario si è arricchito di un’ulteriore iniziativa di promozione turistica, il cosiddetto “passaporto delle Orobie”. Gli escursionisti ritirano prima di iniziare l’Anello un libretto e ricevono il loro primo timbro: ad ogni rifugio toccato i viaggiatori raccolgono poi un bollo. Concluso il percorso e tornati ad Ardesio, il ‘passaporto’ viene controllato e gli escursionisti ricevono un attestato, con la possibilità di aggiungere una foto sui canali social dell’agenzia turistica locale e di ricevere un gadget commemorativo.

 

anello delle orobie passaporto
Il passaporto delle Orobie

 

“Qualche anno fa sono andato in vacanza in America e ho avuto l’ispirazione di creare un passaporto per le nostre montagne su modello di quello utilizzato nei parchi nazionali americani – racconta Simone Bonetti, presidente di Vivi Ardesio – Il percorso ad anello nasce da un’idea del Cai di Bergamo, in particolare nella figura dello scorso presidente Paolo Valoti”.

Dall’anno della sua nascita l’iniziativa ha avuto un costante incremento nei partecipanti, con un riscontro positivo sia da parte dei turisti locali che dei visitatori stranieri: quest’anno nel periodo estivo l’anello dei rifugi orobici ha attirato un numero significativo di turisti internazionali.

“Tra questi una famiglia australiana, e un gruppo di amici lituani, ma anche escursionisti tedeschi, olandesi, un visitatore hawaiano e una famiglia israeliana”, fanno sapere dagli uffici. Nella sede di Vivi Ardesio è presente una mappa di sughero che consente agli escursionisti di lasciare una puntina sul loro luogo di provenienza, una rappresentazione materiale della crescente attrattività globale dell’Anello. Fondamentale la sinergia tra l’ente di promozione turistica del Comune seriano, il Cai di Bergamo e le realtà locali.

Dopo un giugno complicato a causa delle copiose precipitazioni (in quota la neve si è sciolta solamente a luglio inoltrato) le frequentazioni sull’Anello sono tornate su livelli significativi, partecipando in modo non indifferente ad accrescere l’attrattività dell’intera Val Seriana.

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