Terno d’Isola. Trascorrono tre minuti dall’ultima immagine di Sharon Verzeni alla chiamata al 112 in cui chiede disperatamente aiuto dopo aver ricevuto tre fendenti alla schiena e una al petto che la faranno crollare a terra. Il mistero sul suo omicidio si racchiude tutto in quel tratto di strada dall’incrocio tra via Mercato e via Castegnate e il civico 29 di quest’ultima, da dove parte la sua telefonata quando mancano dieci minuti all’una in cui grida di essere stata accoltellata.
Un percorso di circa 150 metri che la 33enne percorre in un tempo piuttosto lungo, considerando l’andamento pianeggiante della strada, che lei era uscita per una camminata (teoricamente a buon ritmo) e che era abituata a fare lunghe passeggiate. In quei 180 secondi ha incrociato qualcuno che l’ha fatta rallentare e che poi l’ha colpita a morte?
Eppure, almeno secondo le testimonianze raccolte finora, nessuno quella notte l’ha sentita discutere. La donna che aveva infatti riferito di aver udito due persone litigare, ha poi ritrattato precisando che il diverbio risaliva ad almeno sei ore prima il delitto. Così come l’auto sentita sgommare da un’altra residente, in realtà sarebbe quella dei due giovani che si erano fermati per i soccorsi.
Verrebbe da pensare che Sharon conosceva il suo assassino, che l’ha visto e che magari si è fermata pure a parlare con lui, almeno per poco. Forse un saluto. Solo così si spiegherebbe perchè ha impiegato tre minuti a percorrere un tratto che si può fare in meno di due.
Dagli accertamenti svolti finora sul suo smartphone non sarebbero però emersi contatti estranei al suo fidanzato, ai suoi familiari, a una strettissima cerchia di amicizie e ai colleghi del bar pasticceria Vanilla di Brembate dove lavorava da tre anni. Nessuno che, almeno all’apparenza, potrebbe aver avuto un movente per ucciderla.
La mano che l’ha colpita sembra essere quella di qualcuno che conosce bene la zona perchè ha scelto un tratto non coperto dalle telecamere (quella con l’incrocio con via Castello non arriva fino lì) e che sapeva che la ragazza sarebbe passata da quel punto intorno a quell’ora.
Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo, con il supporto dei colleghi del Ros, proseguono senza sosta. Sono state raccolte le immagini di una cinquantina di telecamere tra Terno e i paesi vicini, per circa cento ore di filmati da analizzare minuziosamente per trovare almeno una traccia di un sospetto che sia arrivato o fuggito da via Castegnate in quei minuti. Un lavoro non semplice considerata la definizione non sempre elevata degli apparecchi e che potrebbe protrarsi a lungo per un’indagine apparsa fin dall’inizio piuttosto complicata.
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