Bottanuco. “Gli avevo chiesto di farmi diventare nonno e so che ci stavano pensando, invece è andata così”. Non si dà pace Mario Ruocco all’uscita dal cimitero di Bottanuco dopo l’ultimo saluto a Sharon Verzeni, la compagna di suo figlio Sergio, uccisa a coltellate nella notte tra lunedì e martedì a Terno d’Isola.
Sabato è stato il giorno dell’ultimo saluto alla 33enne che lavorava al Vanilla, un bar pasticceria di Brembate. Nella chiesa di San Vittore a Bottanuco don Corrado Capitanio ha celebrato il funerale e nell’omelia ha chiesto di “pregare anche per le forze dell’ordine che stanno indagando per la ricerca della verità su quello che è successo, perché è un desiderio di tutti”.
In prima fila i genitori della ragazza – papà Bruno e mamma Maria Teresa – vicini al compagno di Sharon Sergio Ruocco, seduto in mezzo a loro, e i fratelli della 33enne, Melody e Christopher, abbracciati in lacrime.
Poco più in là anche Mario Ruocco: “Posso dire che i rapporti tra mio figlio e Sharon erano buonissimi – le sue parole – . Erano insieme da tanti anni. Ricordo che quando erano più giovani e non avevano l’auto li accompagnavo io”.
“Cosa può essere successo? Non saprei, forse lei ha ricevuto delle avances da qualcuno che ha respinto. Per questo è stata uccisa in quel modo. Forse mio figlio ha sbagliato a lasciarla uscire da sola quella sera, avrebbe dovuto dirle di non andare. Qualunque cosa sia spero si possa arrivare al più presto alla verità”.
Poi l’uomo quando parla dei progetti dei due si commuove: “Erano già sposati in Comune e ora si preparavano a farlo anche in chiesa. Al venerdì venivano a mangiare a casa mia e di recente gli avevo chiesti quando mi avrebbero fatto diventare nonno. Sharon mi ha detto di chiedere a lui, ma so che avevano detto ad alcuni amici che ci stavano pensando, invece è andata così”, conclude l’uomo prima di scoppiare in lacrime.
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