• Abbonati
Weekly market watch

Mercati finanziari, settimana pesantemente negativa: forte rallentamento su tutti i fronti

Il quadro complessivo continua a presentare notevoli rischi: dall’escalation della guerra in Medio Oriente a quella in Ucraina, fino ad arrivare alle elezioni americane

weekly market watch

 

Settimana pesantemente negativa che ha visto l’indice principale lasciare sul campo il 5,3%. In flessione anche se più contenuta il FTSE ITALIA STAR che perde il 3,8%, Reagiscono meglio alla flessione generale le micro caps, che vedono il loro indice scendere, FTSE ITALIA GROWTH, dello 0,8%.

Settimana che ha visto dati macroeconomici negativi dell’Europa e dei suoi principali paesi, fra tutti la Germania, dove il PIL del 2Q24 è sceso dello 0,1% e l’inflazione è salita al 2,3% (dal 2,2%). Sempre sotto 50 punti, che come noto indica recessione, il PMI manifatturiero europeo che a luglio è risultato pari a 48,5 punti, con l’inflazione che risale al 2,6%.

Dati contrastanti, ma che indicano un forte rallentamento, anche sul fronte americano nonostante il PIL del 2Q24 sia risultato in crescita del 2,8% (1,4% nel 1Q24). I consumi stanno frenando, il costo del lavoro si sta raffreddando (la disoccupazione di luglio è salita al 4,3% dal 4,1% di giugno) e il PMI manifatturiero è sceso a 49,5 punti, che indicano recessione in arrivo. Il tutto con la Fed che ha lasciato invariati ancora una volta i tassi di di interesse, ma ha aperto la porta ad una flessione di 25 bp a settembre, pur non impegnandosi formalmente.

Il quadro complessivo continua inoltre a presentare notevoli rischi: dall’escalation della guerra in Medio Oriente a quella che ancora dura a seguito dell’invasione dell’Ucraina, fino alle elezioni americane. Nel creare incertezza, questi eventi aumentano il rischio complessivo e non diversificabile. A parità di condizioni, un aumento del rischio comporta un aumento del rendimento richiesto dagli investitori. Aumento del rendimento che può essere soddisfatto solo a prezzi inferiori.

A livello di titoli la migliore performance spetta questa settimana a Ferrari con il 3,6%, grazie ai positivi risultati del 2Q24 che confermano la crescita della società. Ferrari ha inoltre rivisto al rialzo la guidance per iI 2024. I ricavi netti sono cresciuti del 16,2% a 1.7 miliardi di euro, mentre l’adjusted Ebitda è cresciuto del 13,7% a 413 milioni di euro. Il free cash flow industriale è stato pari a 121 milioni di euro.

Secondo miglior titoli Snam (+ 2,6%) che, nonostante i primi sei mesi dell’anno abbiano visto una calo dei ricavi del 6,1% a 1,8 miliardi di euro, quale effetto dei minori ricavi dei business della transizione energetica, ha visto un aumento del margine lordo adjusted del 16,1% a 1,42 miliari di euro, grazie alla crescita registrata dal business delle infrastrutture gas, in parte assorbita dai maggiori costi fissi derivanti dall’entrata in esercizio dell’impianto FSRU di Piombino e dall’aumento del costo lavoro.

Medaglia di bronzo per Erg (+1%), grazie alla crescita dei risultati del primo semestre, periodo chiuso con ricavi adjusted pari a 386 milioni (370 milioni di euro nel primo semestre del 2023), grazie al contributo derivante dalla maggiore capacità in esercizio in parte compensato dai minori prezzi di vendita, inferiori rispetto al 1° semestre 2023. I maggiori volumi di produzioni sono stati in parte compensati dai minori prezzi di mercato, sensibilmente inferiori rispetto al primo semestre 2023. In crescita a 281 milioni di euro (da 271) l’Ebitda adjusted.

Tenaris è il titolo peggiore della settimana (-10,6%). Agli investitori non sono piaciuti i risultati del primo semestre che hanno visto una flessione dei ricavi del 18% a 6,76 miliardi di dollari, quale effetto sia del calo dei volumi che dei prezzi di vendita. In flessione anche l’Ebitda margin, sceso al 24,2% (dal 35,1%).

Secondo peggior titolo Unicredit (-10,3%), nonostante l’acquisto di 2.497.583 di azioni proprie e il miglioramento del rating da parte di Moody’s dell’outlook del debito senior preferred (non garantito) da negativo a stabile.

Settimana negativa anche per Saipem (-9,9%), nonostante la pipeline abbia raggiutno 53 miliardi di euro, risultando vicina ai massimi di 54 miliardi toccati alla fine del primo trimestre di quest’anno. A seguito della comunicazione dei risultati del primo semestre, gli analisti di Equita SIM – nel lasciare sostanzialmente invariate le stime 2024 – hanno tuttavia rivisto quelle di utile netto da 372 a 310 milioni di euro.

L’S&P 500 è cresciuto di oltre l’11% dall’inizio dell’anno, sebbene la performance mediana di una società all’interno dell’indice abbia raggiunto solo il 6,9%, suggerendo che la gamma di performance differisce significativamente tra tutti i 503 membri. Questa tendenza è più evidente nei settori dei Servizi di Comunicazione e della Tecnologia dell’Informazione, poiché ci sono aree che hanno sovraperformato l’Indice complessivo dall’inizio dell’anno, ma il loro rendimento totale mediano è molto inferiore, indicando chiaramente la distorsione che una minoranza delle aziende sta sostenendo il settore (basta pensare ai magnifici 7).

 

Mercati finanziari: quali previsioni per le criptovalute nel 2021?

 

Al contrario, il settore Industriale ha avuto ritorni settoriali e mediani simili, che superano anche il rendimento mediano dell’S&P 500, implicando una partecipazione più ampia il che è notevole, dato che i due settori rappresentano il 22% circa del peso dell’Indice. Già solo questo supporterebbe il sovrappeso dei titoli Industriali. Ma ci sono anche sono driver tematici positivi per i prossimi anni legati alla spesa per la difesa, ai viaggi aerei e ai miglioramenti nel ciclo delle spese in conto capitale globali.

Inoltre, siamo costruttivi (o neutrali) nei confronti dei Finanziari, dato che l’inflazione è in calo e i previsti tagli dei tassi della Fed allevierebbero gli standard di credito più rigidi e migliorerebbero il ritmo dei prestiti. Sorprendentemente, dopo 630 giorni di crescita, il settore finanziario a parità di peso è molto vicino a raggiungere un nuovo massimo storico alimentato dal miglioramento dei fondamentali e dagli utili del secondo trimestre.

Ma vediamo che qualche altro settore. Due settimane fa per esempio, tre settori (beni di consumo primari, sanità e immobiliare) hanno mostrato rendimenti totali mediani negativi. Tuttavia, da allora sono diventati positivi, enfatizzando ulteriormente un ampliamento tra i settori e la possibilità di trovare rendimenti costruttivi al di fuori delle aree legate alla tecnologia. Inoltre, c’è stata una recente impennata dei massimi a 20 giorni tra i vari indici: 50% per l’S&P 500, 55% per il Russell 1000 e 75% per il Russell 2000. Questo mostra un passaggio dalla narrativa della ristrettezza verso un miglioramento delle Small-cap e, storicamente, è spesso un segnale che c’è spazio perché il mercato rialzista continui.

Sebbene siano previste fasi di volatilità del mercato e consolidamenti (i rialzi non sono mai lineari), specialmente durante un anno elettorale, ci aspettiamo che ci sia spazio tra i settori e i vari indici (mega, mid e small-cap, ecc.) affinché gli investitori possano cercare opportunità in mezzo all’atteso ampliamento del mercato.

 

Antonio Tognoli testina
Antonio Tognoli

 

*Ho iniziato a lavorare come analista finanziario nel 1983, occupandomi di economia e politica economica e nel frattempo mi sono laureato in scienze bancarie, finanziarie e assicurative. Oggi mi occupo di analisi macroeconomica all’interno di Corporate Family Office – CFO SIM. Giornalista pubblicista, docente ai corsi post laurea de “24Ore Business School” e dell’Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria – AIAF e co-autore del libro Analisi Finanziaria e Valutazione Aziendale, a cura di Franco Pedriali.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI