Seriate. “Cerco una spiegazione, ma non la trovo. Più ci penso, più tutto questo non ha senso”. Cristian Dattilo, 38 anni, di Seriate, si definisce “amico di lunga data” di Sergio Ruocco e della compagna Sharon Verzeni, accoltellata poco dopo la mezzanotte di lunedì in via Castegnate a Terno d’Isola. Avrebbe preferito fare altro, fa capire. Ma accetta lo stesso di scambiare due parole: “Perché tengo moltissimo a loro due – dice -. E perché voglio far capire a tutti quanto sono fortunato ad averli come amici”.
Cristian, da quanto tempo frequenta Sergio e Sharon?
Io e Sergio siamo amici d’infanzia. Adesso ci vediamo una volta al mese, forse qualcosina in più, ma ci conosciamo da una vita. Ricordo ancora il giorno in cui mi presentò Sharon: sedici anni fa, in oratorio.
Che ragazzi sono?
Due ragazzi di cui posso solo parlare bene. Due persone buone, gentili, educate, limpide, dedite al lavoro, sempre in ordine. Dovevamo vederci nei prossimi giorni. Purtroppo non succederà.
Quando vi siete visti l’ultima volta?
Sharon, ammetto, non la vedevo da un po’. Sergio l’ho incontrato qualche giorno fa, per un caffè. Non c’era niente di diverso in lui. Mi faccia però dire una cosa.
Dica.
Sergio è legatissimo a Sharon. Non l’avrebbe mai sfiorata con un dito, ci metto la mano sul fuoco e sono pronto a ripeterlo agli inquirenti, se necessario. Vi assicuro che sta soffrendo moltissimo per quanto le è successo. Stavano mettendo anche le basi per il matrimonio.
Sharon le ha mai dato la sensazione di avere qualche preoccupazione? Soprattutto, c’era qualcuno che poteva volerle male?
Non ho mai visto Sharon turbata, ma è anche vero che quando sei con gli amici tendi a parlare di cose frivole, non delle tue preoccupazioni. Per come l’ho conosciuta io, non riesco ad immaginarla invischiata in situazioni strane.
Pare fosse vicina a Scientology, associazione religiosa a volte discussa.
Ho letto, ma non credo fosse poi così inserita in quella realtà.
Come descriverebbe Sharon?
Come la classica brava ragazza. Pensi che non l’ho mai vista fumare e non l’ho mai vista bere. Giusto quel ‘calicino’ di vino alle feste, mai un bicchiere in più.
Quella sera era tardi. Sharon passeggiava in via Castegnate, una via che porta in piazza VII Martiri in centro al paese. Un’area, a detta di chi la vive, frequentata da spacciatori e sbandati, soprattutto di notte. C’è chi si domanda perché passeggiasse lì. Aveva mai parlato di questa sua abitudine?
Sono agente immobiliare, un po’ conosco Terno d’Isola e la zona dove Sharon è stata aggredita non è certo immune a problematiche. Però no, non abbiamo mai parlato di questo argomento. Ad ogni modo, lo ha già chiarito il padre: spesso andava con Sergio e le passeggiate le erano state suggerite dalla dietologa, per dimagrire. Non ho alcuna ragione per dubitarne.
Una giovane donna senza vizi e senza ombre, insomma.
Per quanto mi riguarda sì, altrimenti non sarei qui a parlarne. E lo stesso vale per Sergio. Se non fosse così, se avessi avuto la percezione che uno di loro fosse finito in brutte situazioni, avrei innanzitutto provato ad aiutarlo. Qualora non ci fossi riuscito, chissà, forse ci saremmo allontanati. Ma non è andata così e glielo ripeto, non ho mai percepito nulla di strano. Parliamo di due brave persone, ‘straordinariamente normali’, l’emblema della vita casa-lavoro. Poi, come tutte le coppie, ogni tanto si riservavano qualche momento di svago, anche con gli amici di sempre. Capitava che ci invitassero a casa loro per una grigliata.
Lei che idea si è fatto? C’è un’ipotesi che la convince più di altre?
Non lo so, davvero non riesco a trovare un senso. Spero ci riescano i carabinieri. E spero ci riescano presto”.
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