• Abbonati
A cura di

Take care

Salute

In Habilita Sarnico un percorso specifico per pazienti con paralisi del nervo facciale

Questo danno del nervo può manifestarsi a qualunque età e può essere causato da diversi fattori: infezioni batteriche o virali, condizioni neurologiche, lesioni traumatiche o chirurgiche

Il caso di Simona Ventura che qualche mese fa si è mostrata in tv con una paresi al viso è stato eclatante e ha attirato l’attenzione in merito a una problematica molto più comune di quanto si possa pensare, ma che deve essere trattata da professionisti preparati per alcuni mesi per un recupero completo. In Habilita Sarnico è presente un’équipe specializzata proprio nel trattamento della paralisi del VII nervo cranico o nervo facciale. Abbiamo incontrato la logopedista Greta Peiti e la fiosioterapista Giorgia Restivo Camponcello che, in collaborazione con la Dr.ssa Simona Bregni, specialista in medicina fisica e riabilitativa, prendono in carico i pazienti che sono vittime di questa problematica.

Cos’è la paralisi del VII nervo cranico e a cosa è dovuta?

La paralisi del VII nervo cranico è la perdita della motilità di metà volto, provoca un deficit del movimento della muscolatura, ma anche della sensibilità del viso, di quella tattile e gustativa di una parte della lingua. Questo danno del nervo può manifestarsi a qualunque età e può essere causato da diversi fattori: infezioni batteriche o virali, condizioni neurologiche, lesioni traumatiche o chirurgiche.

Come si manifesta?

I segni e i sintomi della paralisi sono ben riconoscibili poiché un lato del viso si presenta flaccido ed è possibile notare un appianamento delle rughe della fronte e di quelle tra il naso e le labbra, l’immobilità del sopracciglio, l’occhio sbarrato con assenza di ammiccamento spontaneo, la caduta della palpebra inferiore, l’abbassamento dell’angolo della bocca. Questa condizione spesso comporta l’impossibilità, per il paziente, di riuscire a muovere la fronte, a chiudere gli occhi e muovere naso e bocca del lato del viso colpito. Possono manifestarsi anche secchezza oculare o eccessiva lacrimazione, disturbi dell’articolazione, della masticazione e della deglutizione, difficoltà nel mantenere sostanze all’interno del cavo orale (soprattutto liquidi), disturbi auricolari con sensazione di dolore e con diminuita tolleranza al rumore e alterazioni del gusto.

Come è necessario agire e quando serve la riabilitazione?

Alla comparsa anche solo di alcuni segni e sintomi è necessario recarsi in Pronto Soccorso in modo da iniziare al più presto la terapia più adatta (corticosteroidi e/o antivirali) a ridurre il rischio di lesione del nervo cranico. Nella fase iniziale è importante occuparsi dell’igiene dell’occhio e della bocca (consulto di specialisti) per evitare danneggiamenti e infezioni, ed evitare la forzatura di movimenti facciali. Se la paralisi facciale non si è risolta o è stata recuperata solo parzialmente entro 6-8 settimane dalla sua insorgenza, è importante richiedere una valutazione e un supporto specialistico. A tale proposito, qui in Habilita nella sede di Sarnico proponiamo un protocollo dedicato alla riabilitazione del VII nervo cranico.

In cosa consiste il protocollo riabilitativo?

Il paziente effettua una visita specialistica, in seguito alla diagnosi il medico fisiatra valuta l’appropriatezza di un percorso di riabilitazione multi professionale coinvolgendo le figure del fisioterapista e del logopedista Durante la prima seduta di riabilitazione il paziente verrà sottoposto a valutazione funzionale congiunta dei professionisti, in particolare verrà condotto un attento esame fisico del volto sia in situazione statica che dinamica, si procederà se necessario ad indagare le abilità di masticazione, deglutizione e fonoarticolazione.

In cosa consiste il lavoro condotto dalla fisioterapia?

La fisioterapista lavora prevalentemente con l’obiettivi di un recupero funzionale della muscolatura facciale, di un ripristino della simmetria del volto a riposo ed in movimento e per la prevenzione di sincinesie muscolari.

In cosa consiste il lavoro condotto dalla logopedista?

La logopedista lavora sui deficit impattanti l’abilità deglutitoria e fono articolatoria. I movimenti ottenuti con il training fisioterapico vengono resi funzionali alle attività quotidiane evitando situazioni che impattano la socialità (come ad esempio la scialorrea secondaria al deficit del sigillo labiale) e favorendo il benessere psichico della persona.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI