Terno d’Isola. Per scoprire chi l’ha uccisa si scava nella vita di Sharon Verzeni, la 33enne accoltellata per strada nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio a Terno d’Isola. A distanza di oltre 24 ore resta infatti un mistero chi possa essere stato a colpirla con tre coltellate alla schiena e una al petto in via Castegnate, una strada centrale del paese e piena di abitazioni in cui nessuno sembra aver sentito nulla.
Una coppia di ragazzi l’ha trovata intorno all’una all’altezza del civico 26, riversa a terra e in un lago di sangue, dopo che lei stessa era riuscita a chiamare il 112 pronunciando le sue ultime parole: “Aiuto, sono stata accoltellata”. Grazie alla localizzazione del cellulare, il personale sanitario è riuscito a individuare la posizione in cui si trovava e a inviare sul posto un’ambulanza. Il tempestivo trasporto all’ospedale Papa Giovanni però è stato inutile, perchè la giovane donna è spirata qualche ora più tardi.
I carabinieri del comando provinciale di Bergamo e i colleghi di Zogno, coordinati dal pubblico ministero Emanuele Marchisio, hanno subito avviato le indagini per individuare l’omicida. Sharon Verzeni, originaria di Bottanuco, abitava da tre anni con il compagno Sergio Ruocco di Seriate al primo piano di una villetta bifamiliare in via Mario Merelli 28E, a circa un chilometro da dove è stata colpita. Dopo aver perquisito l’abitazione e sequestrato i cellulari di entrambi, i militari hanno prelevato l’uomo e l’hanno condotto alla caserma di via Delle Valli per interrogarlo. Tenuto sotto torchio per molte ore, ha negato qualsiasi coinvolgimento spiegando di essere stato in casa all’ora dell’omicidio. Al momento Ruocco, che lavora come elettricista e viene descritto dai colleghi come una brava persona, non risulta indagato.
Ma cosa ci faceva Sharon in giro da sola e a piedi a quell’ora? Alcuni vicini di casa, che li descrivono come una coppia molto riservata e che non aveva mai avuto – almeno all’apparenza – screzi, raccontano che la donna usciva spesso la sera tardi per andare a camminare. Forse per evitare la calura estiva o magari per incontrare qualcuno? Escluso almeno per il momento un ruolo del suo compagno nella vicenda, gli inquirenti stanno cercando di chiarirlo.
Per questo stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere del paese, che potrebbero aver ripreso elementi utili alle indagini. Una è posizionata proprio fuori dall’abitazione, l’altra a una cinquantina di metri da dove si è consumata la tragedia ma pare coperta da una curva.
Non è ancora stata trovata nemmeno l’arma del delitto, un coltello che poi l’assassino ha portato via o ha gettato da qualche parte. A questo proposito il sindaco di Terno Gianluca Sala ha chiesto ai suoi concittadini di non buttare i rifiuti almeno fino al prossimo 3 agosto. Come segno di rispetto per la tragica scomparsa della 33enne, inoltre, ha sospeso le manifestazioni in programma nei prossimi giorni.
Sharon Verzeni era la seconda di tre figli, con la sorella Melody di due anni più grande che l’aveva fatta diventare zia di tre nipotini, e il fratello 23enne Cristopher. Il padre Bruno, che è molto conosciuto nella zona perché ha lavorato per anni all’anagrafe comunale di Bottanuco, era partito domenica con la moglie Mariangela per una vacanza in Egitto. Appena saputo cosa è successo hanno preso il primo volo per l’Italia. Nell’abitazione di famiglia al civico 50 di via Adda, martedì c’è solo l’anziana nonna Gesuina, che visibilmente sconvolta ricorda che quando era piccola e i suoi genitori lavoravano Sharon era sempre con lei.
La trentatreenne, che a tempo perso faceva l’estetista, da qualche mese lavorava anche in una pasticceria di Brembate chiamata Vanilla, ma dei suoi colleghi nessuno se la sente di parlare di questo omicidio ancora avvolto nel mistero.
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