Alzano Lombardo. Qualche tempo fa, si erano accorti che tutti i cartelli con avvisi e orari di apertura dei servizi di Fondazione Diakonia e Caritas erano sbiaditi e rovinati: “Da bravi operatori – racconta Sergio Cortesi, uno di loro – abbiamo provveduto a sostituirli e appenderli con l’aiuto dei nostri volontari”. Il mattino dopo, la scoperta: “Su ognuno dei cartelli nuovi c’era una scritta in pennarello rosso. Cinque lettere, molto chiare, che attiravano subito l’attenzione. ‘Karen – domandano -, ma perché hai scritto il tuo nome dappertutto?'”. Risposta: “Così vi ricordate di me”. “Ciò che vogliamo dirti è che per noi sarà impossibile dimenticarti, Karen”.
È il dolce pensiero che lo stesso Cortesi dedica alla 42enne trans* che domenica scorsa (28 luglio) è morta nel fiume Serio ad Alzano Lombardo dopo un tuffo all’ora di pranzo. Cosa è successo quel giorno hanno provato a ricostruirlo i carabinieri di Bergamo, sul posto con gli agenti della Polizia locale di Alzano. Karen, intorno alle 13, era in compagnia di alcuni amici in una zona nota come “oasi delle oche”. Un tratto di fiume molto frequentato, dove però vige il divieto di balneazione. In cerca di refrigerio come molti altri bagnanti, si è tuffata da un masso senza più riemergere. Esclusa la presenza di lesioni sul corpo, si pensa che a stroncare la 42enne sia stato un malore: forse una congestione, forse una idrocuzione.
Laura Vitali, altra operatrice di Fondazione Diakonia – Caritas, si lascia andare a qualche confidenza. Racconta che Karen era arrivata in Italia una ventina di anni fa dal Brasile, suo paese d’origine. Alle spalle un vissuto difficile, intriso di violenza. “Frequentava i nostri spazi e altri servizi della bassa soglia di Bergamo, il dormitorio femminile e varie mense – aggiunge -. Era una donna mite, sorridente, dolce, pacifica che sapeva davvero farsi volere bene”.
La salma è stata restituita. Giovedì 1 agosto, dalle 11, è previsto un momento di saluto alla chiesa del cimitero di Alzano, si legge in un messaggio diffuso dagli operatori. Seguirà una preghiera alle 16,30 e la sepoltura alle 17. A Karen, dedicano anche un verso di Fabrizio de André: “…ma il vento che la vide così bella Dal fiume la portò sopra una stella…”.
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