Parigi. La rivincita che sognava da tre anni, un risultato che ripaga la resilienza che l'ha portata a superare un trauma sportivo che senza un carattere forte avrebbe anche potuto spezzare la sua giovane carriera. Giorgia Villa ha vinto la prima medaglia bergamasca alle Olimpiadi di Parigi, parte del quintetto di 'fate' che ha ottenuto l'argento nella ginnastica artistica a squadre femminile.
La 21enne di Brembate è alla prima partecipazione ai giochi olimpici: nel 2021 era stata costretta a rinunciare all'edizione di Tokyo a pochi giorni dalla cerimonia di apertura. Il sogno di una vita sfumò a causa di un brutto infortunio, con la rottura di una caviglia.
Alla Bercy Arena nella capitale francese, la bergamasca - tesserata per le Fiamme Oro - ha fatto parte del team italiano che è stato in grado di riportare il bel paese a podio nella disciplina dopo 96 anni di attesa.
"Dopo la delusione di Tokyo Giorgia si merita tutto questo, l'ho sentita ieri ed era felicissima - racconta Irene Castelli, direttrice tecnica della Ginnastica Artistica Treviolo e prima allenatrice della campionessa olimpica -. Vincere un argento olimpico dopo quello che ha passato equivale ad una guerra vinta".
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Una stella nata e cresciuta nell'associazione sportiva treviolese, dove entrò alla tenera età di 5 anni. "Fin dai primi momenti passati insieme notai come Giorgia fosse una bambina vivace con tantissima energia - prosegue Castelli -. Da un punto di vista tecnico era ancora piccola, ma capii subito che aveva il carattere giusto: la selezionai nel corso della pre-agonistica e iniziò un intenso programma di allenamenti. Sessioni ogni giorno (da lunedì a sabato, ndr), un paio di pomeriggi arrivava in ritardo per la scuola".
"Quando si avvicinava agli 8 anni (l'età minima di inizio dell'attività agonistica per le ginnaste, ndr) la portai per un primo controllo tecnico alla Brixia di Brescia, sotto la supervisione del mio ex allenatore Enrico Casella - ricorda -. Mi confessò subito che Giorgia aveva la stoffa della ginnasta di alto livello".
"Dopo l'inizio dell'attività agonistica, ancora tesserata da noi a Treviolo, iniziai a portarla a Brescia due volte a settimana - sottolinea la direttrice -. Nelle prime gare si classificò fin da subito nelle prime posizioni e venne inserita nel campionato Gold. Da lì una grande ascesa, con titoli regionali e podi nazionali in competizione sempre con le gemelle D'Amato: con loro si creò fin da piccole un agonismo positivo".
"Quando Giorgia compì 10 anni decisi di tesserarmi come allenatrice a Brescia, fino ai 12 anni entrai in campo gara insieme a lei - afferma con orgoglio -. Quando ai tempi divenne necessario per la sua crescita iniziare un programma tecnico impegnativo, a Treviolo mancava il quadrato del corpo libero: decidemmo di tesserarla alla Brixia, che offriva una struttura di alto livello che avrebbe potuto accompagnarla nei passi successivi della sua carriera".
Dagli esordi della neo campionessa olimpica la Ginnastica Artistica Treviolo si è ampliata, installando tra le altre cose quel quadrato la cui mancanza la portò verso Brescia. "Le nostre strutture hanno raggiunto un alto livello e nell'organico abbiamo ginnaste molto promettenti - conclude Castelli -. Stiamo provando a crescere la 'nuova' Giorgia Villa (ride, ndr)".
Per il ritorno in Bergamasca dell'atleta l'associazione sportiva sta organizzando una cerimonia di premiazione in palestra che avrà probabilmente luogo tra la fine di agosto e l'inizio di settembre, dopo le meritate vacanze della giovane.
La squadra delle 'fate' italiane che ha trionfato a Parigi era composta - oltre Giorgia Villa - da Angela Andreoli, Alice D’Amato (una delle due gemelle con le quali la bergamasca si divise i trionfi giovanili), Manila Esposito ed Elisa Iorio.
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