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Ambiente

Dai nuovi alberi all’espansione del Parco dei Colli, Ruzzini: “Sempre più natura in città”

Le alte temperature mettono a dura prova la gestione del verde. Come si sta muovendo la nuova amministrazione? In che condizioni sono le aree verdi? A queste domande risponde la nuova assessora all’Ambiente e al verde pubblico

Bergamo. Il caldo si fa sentire e le temperature roventi mettono a dura prova Bergamo e la gestione del verde. Come si sta muovendo la nuova amministrazione? In che condizioni sono le aree verdi della città? A queste domande risponde la nuova assessora all’Ambiente e al Verde Pubblico, Oriana Ruzzini.

“L’approccio di questo assessorato vuole essere sempre quello di portare più natura in città, aumentando così anche le zone d’ombra e la consapevolezza di come esse siano necessarie alla nostra salute, aiutando, anche se in minima parte, a contrastare il cambiamento climatico”.

Tra le tante iniziative già intercorse dal Comune, è in corso il censimento arboreo, in grado di categorizzare tutte le infrastrutture verdi del territorio e in grado di far capire al meglio cosa implementare e i vari i rischi da ridurre per prevenire eventuali problematiche. “Aumenteremo alberi e aree a sfalcio differenziato – illustra l’assessora -, abituandoci a vedere le crescite spontanee come una risorsa, anche perché l’erba alta trattiene l’umidità e aiuta gli insetti impollinatori”.

Veniamo ai numeri: secondo i dati forniti da Ruzzini, sono 840 gli alberi piantati nel 2024, 1.354 le piante con avvenuta potatura e 86 quelle che necessitavano di essere abbattute. Non è da meno il controllo della vegetazione già presente nei vari quartieri cittadini, infatti sono 1.233 le Virtual Tree Assesstement (Vta), effettuate in grado di verificare la stabilità delle piante giudicate più fragili.

Altro aspetto analizzato riguarda la volontà di depavimentazione di varie aree di parcheggio, concedendo una maggior permeabilità del terreno, soprattutto nei pressi dei parchi pubblici e di aree a rischio allagamenti.

Situazione ingrandimento Parco dei Colli: “È necessario – secondo Ruzzini – fare un passaggio a livello regionale, andando a certificare il passaggio dell’area relativa al parco delle piane agricole. Siamo tutti attenti a voler mangiare a kilometro zero, ma serve grande tutela e salvaguardia; abbiamo una provincia prevalentemente montuosa e collinare; quindi, salvaguardare pianure e appezzamenti risulta lungimirante”.

Una prevenzione del verde che parte anche da piccoli gesti in modo da non inficiare in un decadimento ulteriore delle condizioni; tra queste spicca sicuramente la raccolta differenziata: “La città di Bergamo da anni lavora bene sul tema ambientale, tant’è che in consiglio comunale abbiamo già parlato di emergenza climatica; ci sono dei percorsi virtuosi in questo senso, come la raccolta differenziata che registra percentuali buone, attestandosi circa sul 77%. La sfida è ovviamente quella di produrre meno rifiuti possibili ed effettuare la raccolta differenziata in posti dove ancora non è svolta, come l’ospedale e il carcere”.

A livello più ‘ burocratico’ sono sicuramente stati fatti passi da gigante: ne è un grande esempio l’adesione al ‘Climate City Contract’, il patto territoriale che coinvolge 112 città preselezionate a livello europeo e in grado di guidare alla sfida della decarbonizzazione e all’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2030.

“Siamo veramente orgogliosi di essere tra le nove città italiane aderenti – le altre sono Bologna, Milano, Firenze, Padova, Torino, Parma, Roma e Prato -. Abbiamo coinvolto anche diversi privati e 41 di questi hanno risposto alla nostra chiamata per partecipare alla sfida della transizione ecologica. Mentre sul piano del verde, la sfida è quella di progettare politiche mirate anche in sinergia con altri assessorati: esso deve essere qualcosa tangibile e riconosciuto come un’infrastruttura necessaria”.

“Il modo di vivere la città – conclude l’assessora – consiste nel fare la propria parte contemplando il verde sin da subito. Ultimamente sono state anche censite tutte le superfici e i tetti in eternit presenti: ogni proprietario è stato contattato per rimuovere il tutto con materiale appositi, tale da evitare la dispersione di fibre”.

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