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Nella zona industriale

Urgnano, rumori di notte, cattivi odori e problemi respiratori: scatta la protesta

I residenti si sono rivolti al sindaco Gastoldi per cercare di trovare una soluzione. Il primo cittadino: "C'è un’istruttoria in corso con gli enti competenti, stiamo facendo tutto quello che è necessario"

Urgnano. “Sono esasperata, non dormo da mesi, non voglio rimetterci io per colpa di altri” è l’appello senza giri di parole di una residente di Urgnano; la sua casa è a pochissimi passi da alcuni capannoni all’interno dei quali ci sono aziende specializzate in prodotti in plastica per imballaggi, che negli ultimi mesi hanno fatto vivere notti insonni a coloro che vivono attorno a quella zona.

Le ditte, situate nella zona industriale del paese, lavorano giorno e notte. E il rumore dei macchinari, così racconta la cittadina, soprattutto durante certe ore, diventa così forte da disturbare il riposo dei residenti: “Si sente come il rumore di un motore costantemente acceso – precisa l’abitante della zona -; durante le ore notturne l’intensità non è la stessa di quella avvertita di giorno, ma non si ferma mai”.

Iniziano così a piovere le segnalazioni per provare a mettere una pezza al problema una volta per tutte: le prime due vanno a vuoto, mentre la terza colpisce nel segno: prescrizione di rilievi da effettuare e obbligo di attività a portelloni chiusi, per diminuire l’impatto acustico.

“I primi giorni sembravamo essere arrivati ad un punto d’incontro – continua la donna -, ma successivamente, affacciandoci alle finestre, notavamo che i portelloni rimanevano aperti, ripresentando così il problema; eravamo punto a capo”

Il livello di sopportazione dei cittadini si abbassa, mentre ad aumentare sono le notti insonni e le chiamate alle forze dell’ordine: “Nel momento in cui segnalavamo ai carabinieri il problema improvvisamente i portelloni si chiudevano e il rumore sembrava sparire, facendoci tirare un sospiro di sollievo. Peccato che qualche ora dopo, quando ci riaffacciavamo dalla finestra, erano già tutti riaperti. Ho continuato a chiamare, tant’è che un giorno mi ha risposto lo stesso carabiniere della volta precedente dicendomi che a loro il problema risultava superato”.

Il tempo passa e i rilievi sembrano ancora non dare risultato, o, quantomeno, non vengono comunicati ai cittadini: “Un giorno ho letto un articolo che elogiava l’attività di una delle ditte e sono rimasta basita perché nonostante i nostri richiami nessun’altro sembrava essere a conoscenza di ciò che si cela dietro a tutto questo”.

Come se non bastasse, durante i primi mesi, nell’aria si respira un forte profumo sinile a quello di un ammorbidente. Ma da fragranza, piano piano, si trasforma “in un odore sempre più acre” e nello stesso periodo, alcuni abitanti iniziano ad avvertire bruciori alla gola e sintomi simili a quelli legati ad un livello alto di inquinamento dell’atmosfera circostante.

Gli appelli vengono rivolti ovviamente anche al comune di Urgnano guidato dal sindaco Marco Gastoldi ha specificato come: “C è un’istruttoria in corso con gli enti competenti, stiamo facendo tutto quello che è necessario. Abbiamo coinvolto anche Arpa, comprendiamo il disagio dei cittadini, ma dobbiamo seguire precisi passi nel rispetto di tutti”.

Nel frattempo, continua il malumore da parte di chi, in prima persona, vive tutto questo: “Riceviamo pochissime notizie in merito – conclude la residente -, ci sembra quasi ci fosse disinteresse in merito alla situazione; ci hanno addirittura suggerito di fare una querela, ma significherebbe entrare in un argomento delicato come quello penale. Attendiamo i risultati dei rilievi nella speranza che la situazione si regolarizzi al più presto”.

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