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Bergamo

Assestamento di Bilancio, scontro in Commissione sulla vendita delle azioni e sul fondo Covid

Votato il documento che verrà portato in Consiglio Comunale venerdì 26 luglio. L'assessore Gandi: "In dieci anni di governo del territorio abbiamo recuperato 400 milioni di euro tra finanziamenti e bandi"

Bergamo. L’assestamento di Bilancio, approvato solo qualche giorno fa dalla Giunta del Comune di Bergamo, approva in Commissione 1, non prima di passare dall’elezione del suo nuovo presidente, Marco Previtali, Pd, e dal suo vice, Aldo Lazzari, Lista Futura. Qualche divergenza sulle ipotesi del secondo nome, con richiesta di sospensiva proposta dalla minoranza e poi ritirata per mancanza di figure alternative, e si entra nel vivo della discussione. L’argomento è di rilievo: si tratta infatti di votare un provvedimento, quello che verrà poi portato in Consiglio Comunale venerdì 26 luglio, che garantisce il mantenimento degli equilibri di bilancio e, contemporaneamente, consente sia un rilevante adeguamento degli stanziamenti di spesa corrente sia, grazie all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione risultante dal rendiconto 2023, attivando nuovi interventi in conto capitale.

Parola a Sergio Gandi, assessore al Bilancio: “Per quanto riguarda le entrate di parte corrente, si registra una situazione positiva, con una previsione di incremento di 1,4 milioni, dovuto in particolare ad un aumento delle entrate di natura tributaria (addizionale Irpef per 1,1 milioni) e di natura extratributaria (dovute soprattutto all’incremento dei dividendi delle società partecipate per 700 mila euro e delle rette asili nido per 300 mila euro).

I trasferimenti diminuiscono perché diminuisce quello relativo ai Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA) per 1,4 milioni, stante il calo degli arrivi e della relativa spesa. Per quanto riguarda il quadro delle spese correnti, per l’annualità 2024 le dotazioni di servizio calano di 700 mila euro per effetto della drastica riduzione della spesa per MSNA (-1,2 milioni) e della spesa per ricovero anziani ed adulti (- 400mila) che viene compensata con l’utilizzo di un apposito fondo a suo tempo costituito e riportato nell’avanzo vincolato.

Tra le spese in crescita, quella più significativa (+300 mila) riguarda gli asili nido. Crescono le altre spese (non dotazioni di servizio) per 1,888 milioni: tra queste, il contributo alla spending review e la crescita del costo del personale per adeguamenti contrattuali e nuove assunzioni. A questo incremento si fa fronte grazie con la riduzione della spesa per dotazioni di servizio e con le risorse costituite dall’incremento delle entrate. L’equilibrio di parte corrente è garantito mediante l’applicazione di una quota di oneri di urbanizzazione (4,75 milioni importo invariato alle previsioni del bilancio iniziale), mentre l’ulteriore quota di spese in crescita viene finanziata con le risorse in più in entrata e con la quota di avanzo vincolato e libero applicato. Le annualità di bilancio 2024-2028 sono interessate da rilevanti contributi alla finanza pubblica richiesti agli enti territoriali. Il primo tra questi è la spending review informatica, nella misura di 225.000 euro (taglio già previsto in bilancio e dunque oggetto di variazione solo rispetto alle modalità tecniche di contabilizzazione).

Un secondo è la spending review legge di bilancio 2024, nella misura di 665.568 euro (come da comunicato sul sito del ministero dell’interno) che era stata già prevista nella misura di 520.000. La preoccupazione riguarda ovviamente anche gli anni a venire (i tagli arrivano fino al 2028), considerato che siamo in una nuova fase in cui – dopo anni di erogazione di risorse – agli enti locali vengono richiesti sacrifici e contributi al bilancio dello Stato. I timori riguardano il patto di stabilità in arrivo e le sue conseguenze che al momento non sono ancora note.

Per quanto riguarda le spese in conto capitale, inizialmente previste in 238,9 milioni di euro, sono passate, dopo il riaccertamento ordinario dei residui alla data del 31 dicembre 2023 e precedenti variazioni di bilancio, a 248,1 milioni di euro, che corrisponde alla situazione ante assestamento di bilancio. A seguito delle variazioni di bilancio che vengono previste in sede di assestamento, la situazione delle spese in conto capitale si presenta nel valore finale di 248 milioni e 702 mila euro.

Rispetto al conto capitale, è stata messa in atto un’operazione virtuosa: è stato applicato avanzo per 12 milioni (di cui 7 con vincolo di destinazione e 5 libero) per finanziare investimenti, liberando quote di rilevante entità di mutui e prestiti e vendita azioni. Il che determina effetti positivi in tema di alleggerimento del debito, e della relativa quota di restituzione che grava sulla spesa corrente, e di maggiori entrate per dividendi. Nel complesso della variazione di assestamento generale viene impiegata una quota parte dell’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2023 per 16 milioni e 302 mila euro, di cui 6 milioni e 442 mila euro da avanzo vincolato, 3 milioni e 620 mila euro da avanzo destinato a investimenti, 32 mila euro da avanzo accantonato e 6 milioni e 208 mila euro da avanzo disponibile”.

Spazio agli interventi, e il primo a prendere la parola è Alberto Ribolla, consigliere di minoranza in quota Lega: “Ci sono alcune questioni che voglio riprendere come, ad esempio, il reparto dei fondi Covid e i conseguenti diversi milioni di euro che il Comune deve restituire allo Stato perché non utilizzati. Lo sottolineo come fattore negativo, anche perché, come minoranza, avevamo proposto di usare questi fondi a riduzione, ad esempio, della Tari o a beneficio dei cittadini in difficoltà, ma tutti gli ordini del giorno sono stati bocciati. Le entrata tributarie sono aumentate perchè è aumentato il reddito, ma l’addizionale comunale resta al massimo. Il tema che non ho visto presentato è quello relativo ai proventi da sanzioni. Leggo di 200mila euro per le spese di spedizione e un disavanzo di parte corrente peggiorato, pari a 4 milioni di euro. Il pre assestamento era di 5 milioni, oggi, con questi equlibri, si parla di 9 milioni di disavanzo.

Mi chiedo a cosa facciano riferimento i 55mila euro per l’insonorizzazione della centrale Daste e Spalenga, un’area recentemente riqualificata. Sul fronte fonti finanziamento in conto capitale è positivo che si riducano le alienazione delle azioni e i mutui e i prestiti. In generale il disavanzo è peggiorato, parliamo di 13milioni. Mi preoccupa la parte corrente. Sul POP, il piano opere pubbliche, è aumentata la quota per la sistemazione della terrazza del Chiosco di san Francesco, da 500mila a 980mila e chiedo una previsione dei lavori di via Paglia e angolo via Bonomelli”.

Segue l’intervento del consigliere Antonio Deleuse Bonomi, lista Pezzotta: “Seppure si dice che non si procederà con l’alienazione delle azioni, vedo che ce n’è previsione per oltre 5 milioni, quindi va contro lo stesso principio. L’alienazione di azioni di società come A2A rappresenta una scelta obbligata? Non c’era altra via per far fronte ai debiti? Nella relazione allegata alla convocazione non ho trovato nulla”.

“La volontà del Comune non è certo quella di vendere – così l’assessore e vice sindaco Gandi -. Il tenativo che facciamo è quello di preservare il patrimonio. La notizia positiva di questi anni è che siamo riusciti a intercettare molti finanziamenti provevienti da svariati enti e altrettanti da bandi, senza utilizzare fondi del Comune. Per un totale di oltre 400 milioni di euro. Risorse che ci sono state messe a disposizione ma che siamo anche stati capaci di andare a prendere. Gli interventi di via Paglia e via Bonomelli sono previsti, per quanto riguarda Daste e Spalenga è necessario. Mi rendo conto che le spese postali siano un tema, ma non possiamo obbligare le persone ad avere una Pec. Continueremo a portare avanti campagne di sensibilizzazione per incentivare alla digitalizzazione”.

 

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