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Il treno deragliato

Disastro di Pioltello, chiesti oltre 8 anni per l’ex Ad di Rfi

Il 25 gennaio 2018 morirono tre persone, due vittime bergamasche

Otto anni e quattro mesi di reclusione. È la richiesta dei pm di Milano Maura Ripamonti e Leonardo Lesti nei confronti dell’ex ad di Rete ferroviaria italiana Maurizio Gentile nel processo per il disastro ferroviario di Pioltello del 25 gennaio 2018, quando morirono la 39enne cremasca Alessandra Giuseppina Pirri, la 61enne radiologa Ida Maddalena Milanesi e la 51enne Pierangela Tadini di Caravaggio. Oltre 200 i feriti.

Disporre un rallentamento su quel tratto “era l’unica cosa che, esclusa la sostituzione del giunto, avrebbe potuto prevenire con certezza l’incidente”, ha detto il pm Ripamonti nella sua lunga requisitoria iniziata all’udienza scorsa. “Se un treno deraglia non a 140 chilometri all’ora, ma a 50, allora quasi sicuramente non muore nessuno”. In un altro passaggio, è poi stato sottolineato che “non potendo sostituire tutti i giunti, si finisce per accettare il rischio che qualche giunto si rompa. O si interviene tempestivamente in continuazione oppure ogni tanto qualcosa si rompe. Intervenire ogni tanto costa meno”.

Per la procura quello di Pioltello fu un incidente causato da una lunga serie di “omissioni” nella “manutenzione” e nella “sicurezza”, messe in atto solo per risparmiare. “Si tornerà in aula il prossimo 24 settembre, quando concluderanno la discussione gli avvocati di parte civile e prenderanno la parola i primi difensori”.

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