Albano Sant’Alessandro. “È come se avessi perso un figlio”. Fabio Masserini, comandante della Polizia Locale dell’Unione Comunale dei Colli, fatica a trattenere la commozione nel ricordare Paolo Agustoni, l’agente che lunedì pomeriggio (22 luglio) ha perso la vita in un drammatico incidente stradale in via per Grumello a Bergamo.
“Loro (gli agenti, ndr) mi danno affettuosamente del nonno – racconta Masserini, 61 anni, mettendo un attimo da parte il linguaggio formale che spesso è costretto a parlare chi indossa l’uniforme -. Per me, invece, sono tutti un po’ miei figli. Paolo lo avevo visto stamattina (ieri per chi legge, ndr). Aveva appena finito il turno alle 13 ed era sorridente. Ecco, cercherò di ricordarlo così. Con quel sorriso stampato in volto”.
Cinquantaquattro anni, una quindicina passati in polizia locale, Agustoni viene definito dal suo comandante “un agente vecchio stampo, poche parole e tanti fatti. Non si dava arie da sceriffo, anzi era un cittadino in divisa. Un uomo estremamente dedito al suo lavoro”. Tra innumerevoli ore dedicate al presidio del territorio, altre al far rispettare il codice della strada e altre ancora al contrasto allo spaccio. Un ritratto che non può che riempire d’orgoglio chi Agustoni lo conosceva. In particolare l’anziano padre e le due sorelle, in serata informati dai carabinieri di Grumello del Monte della tragica notizia.
Il comando dell’ Unione Comunale dei Colli può contare su una dozzina di agenti, chiamati a coprire con le forze a disposizione i territori di Bagnatica, Brusaporto, Cenate Sopra e Sotto, Gorlago, San Paolo d’Argon e Torre de’ Roveri. All’uscita dalla sede in via Tonale ad Albano Sant’Alessandro, la voglia di parlare è comprensibilmente poca. “Paolo era un agente in gamba e affidabile – si limita a commentare un collega -. Cosa vuole che le dica, è un giorno triste”.
La dinamica dell’incidente è al vaglio della polizia locale di Bergamo. Agustoni, residente in città, intorno alle 16 era al volante della sua Harley Davidson nera, acquistata soltanto qualche mese fa. Procedeva in direzione Dalmine, con accanto una betoniera dell’azienda Orobica Inerti di Osio Sopra. Secondo una testimone – ascoltata dalla polizia locale – i due mezzi non viaggiavano a velocità particolarmente sostenuta, ma erano molto vicini l’uno all’altro. Forse troppo.
La testimone era ferma alla guida in prossimità di un semaforo. È probabile che stesse comunque prestando maggior attenzione alla strada davanti ai sè, ragion per cui non avrebbe visto tutta la scena, in particolar modo il momento dell’impatto. Ad un certo punto, dice di aver sentito “un rumore”. “Poi – aggiunge – ho guardato nello specchietto retrovisore…”. Dopo qualche secondo di esitazione, il suo racconto si interrompe.
La moto di Agustoni è rimasta incastrata sotto la parte anteriore della betoniera, trascinata per diversi metri. Uno degli amministratori della ditta di Osio Sopra, arrivato sul posto, riferisce che l’autista del mezzo pesante, illeso, non si sarebbe accorto di nulla e che avrebbe sentito solo un botto. “È sconvolto – fa sapere -. Cercheremo di stargli vicino in tutti i modi, mettendogli a disposizione anche uno psicologo se necessario”.
Per i rilievi è intervenuta la polizia locale di Bergamo, oltre a una pattuglia della polizia di Stato. Presenti anche i vigili del fuoco e, ovviamente, i medici del 118. La salma di Agustoni è stata portata alla camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Da fissare la data dei funerali.
commenta