Bergamo. Prima cinque anni da consigliere comunale, poi un mandato da presidente del Consiglio Comunale e oggi assessore ai Lavori Pubblici. Ferruccio Rota non è certo un volto nuovo alla politica della città. Al contrario, un amministratore d’esperienza che ha messo, appunto, la sua conoscenza a servizio della sindaca Elena Carnevali che lo ha scelto come nuovo volto dei Lavori Pubblici. Un passaggio di testimone fatto con il collega e amico Marco Brembilla, al quale riconosce il grande lavoro svolto in questi ultimi dieci anni, quelli del governo del territorio targato Giorgio Gori, che ora lo vede al timone di una delle materie più significative del capoluogo, perché fortemente impattante con la vita quotidiana, con il fare di tutti i giorni dei cittadini. E Rota lo sa bene.
Un impegno a tempo pieno, il suo, come ha più volte ricordato dal giorno della presentazione della nuova Giunta. Del resto, difficile immaginare il contrario. In questo Brembilla docet. Non fosse altro perché le questioni sul tavolo sono sempre moltissime e variegate, perché si spazia dal macro al micro in un nano secondo, perché sono tanto rilevanti le grandi opere quanto quelle piccole. Non si fatica ad immaginare una scrivania, quella di Rota, piena di carte e fascicoli aperti, tra i quali certamente, come ricorda lui, quelli relativi al compimento e alla messa a terra dei progetti già iniziativi e finanziati con il gettito del PNRR come, ad esempio, le riqualificazioni e le ristrutturazioni complete di alcuni nidi della città o come la volontà di affidare ad uno studio di progettazione la seconda e nuova vasca di laminazione, la seconda, da collocare nella zona di Longuelo. Un intervento irrinunciabile e di carattere urgente, per scongiurare il rischio e i disastri di una bomba d’acqua.
I fatti delle ultime settimane, complici i forti temporali, hanno infatti portato a galla, ed è proprio il caso di dirlo, l’instabilità del territorio in quella zona, rendendo prioritaria la mano dell’uomo. Ma gli impegni di Rota non si fermano certo qui. C’è anche la delega all’edilizia sportiva e quella dell’edilizia pubblica, intesa anche e soprattutto come cura e manutenzione delle case popolari. Sono 200 circa gli appartamenti che necessitano di interventi, per i quali vanno trovate risorse non solo nel Bilancio del Comune ma anche a mezzo Regione e non solo per rendere adeguate le abitazioni e dignitosa la vita di chi ci vive.
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