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Bergamo

Comune e ospedale, prosegue la comunità di intenti a beneficio della salute dei cittadini

Il dialogo tra PalaFrizzoni e l'Asst Papa Giovanni coinvolge progetti importanti come il villaggio di comunità in via Ghirardelli. Carnevali: "L’ottava torre ulteriore occasione di sviluppo della qualità dell’offerta sanitaria". Locati: "Visione condivisa per il futuro di Bergamo"

Bergamo. Proficuo e positivo l’incontro tra il Comune di Bergamo e i vertici dell’Asst Papa Giovanni andato in scena ieri (venerdì 19 luglio) a Palazzo Frizzoni.

La sindaca, Elena Carnevali, e l’assessora alle Politiche sociali Longevità Salute e Sport, Marcella Messina, si sono confrontate con la direzione strategica dell’azienda ospedaliera, il direttore generale Francesco Locati, il direttore amministrativo Gianluca Vecchi, il direttore sanitario Mauro Moreno e il direttore sociosanitario Simonetta Cesa, su temi di interesse comune per lo sviluppo della città, con particolare attenzione alla pianificazione di progetti a beneficio della qualità della vita dei cittadini e l’efficienza dei servizi sociosanitari.

 

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Il dialogo tra l’ospedale e il territorio coinvolge significative progettualità come il villaggio di comunità in via Ghirardelli, che prevede una serie di servizi sanitari aperti alla cittadinanza: dalla casa di comunità con servizi ambulatoriali agli interventi del Comune in collaborazione con le cooperative sociali, comprendenti la realizzazione della scuola dell’infanzia 0-6, la residenza sanitaria per disabili, spazi di socialità per il quartiere e progetti di social housing.

Una collaborazione quella tra Comune e ospedale che si basa anche sulla proficua collaborazione con gli infermieri di famiglia e di comunità già presenti nei quartieri di Valtesse, San Tomaso, Redona, e alla Domus in via XXIV Maggio e in Borgo Palazzo 130. Sono inoltre previste nuove presenze nel centro città nella sede del Matteo Rota, i cui lavori per il recupero del padiglione Daina inizieranno a breve, fino alla futura casa di comunità sempre in via Ghirardelli all’interno del villaggio di comunità.

Esperienze positive verso nuove e ulteriori collaborazioni che progressivamente si potranno realizzare per implementare la presenza degli infermieri di famiglia e di comunità anche in altri quartieri cittadini. Il Papa Giovanni XXIII rappresenta per la città e per il territorio bergamasco un fiore all’occhiello della sanità oltre ad essere riconosciuto tra i primi 250 ospedali del mondo e al 9° posto tra gli ospedali italiani pubblici e privati.

“La città di Bergamo riconosce ed è orgogliosa dell’importanza della qualità clinica, assistenziale e di ricerca, oltre che della formazione offerta dall’azienda ospedaliera – commenta Carnevali -. Il finanziamento per la realizzazione dell’ottava torre, che permetterà la riorganizzazione di altri dipartimenti, rappresenterà per Bergamo un’ulteriore occasione di sviluppo della qualità dell’offerta sanitaria, sempre più integrata, verso cui la stessa azienda si sta orientando. La futura realizzazione di una “Casa per adolescenti” nella sede di via Borgo Palazzo 130 rappresenta un’innovazione importante e un’attenzione particolare a una fascia di popolazione alla quale dobbiamo dedicare sempre maggiore cura. Siamo pronti a offrire il nostro contributo in una logica di integrazione sociosanitaria. Sono particolarmente riconoscente per l’incontro di oggi con la direzione strategica dell’ospedale, segno di attenzione nei confronti della città di Bergamo, così come la città stessa dimostra gratitudine verso una prestigiosa istituzione quale è il nostro ospedale”.

“Nei prossimi mesi ci aspettano due sfide molto importanti che scadono il 31 dicembre: il piano di zona e il piano ospedaliero territoriale, che rappresentano due ambiti strategici dove sviluppare l’integrazione sociosanitaria – aggiunge l’assessora Messina -. La collaborazione sul fronte sociosanitario continuerà, anche grazie al rinnovo della figura dell’assistente sociale al pronto soccorso per la gestione delle donne vittime di violenza. Come assessora, credo che questi incontri con il territorio e l’ospedale siano di vitale importanza per costruire politiche sociosanitarie sempre più orientate alla programmazione e meno all’emergenza. Come servizi sociali, rispondiamo alle emergenze e cerchiamo di farlo al meglio, ma ritengo che il coordinamento con gli stakeholder, e quindi con tutte le realtà che operano sul territorio, sia strategico per ottimizzare risorse e progettualità”.

“L’incontro di oggi rappresenta un importante passo avanti nella costruzione di una visione condivisa per il futuro di Bergamo. Continueremo a lavorare insieme con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita per tutti i cittadini, garantendo il massimo impegno anche nel contenimento dei tempi d’attesa per i servizi sanitari e l’accesso alle cure, e garantire un servizio il più possibile efficiente ai cittadini – continua il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni Francesco Locati -. La sinergia tra il Comune di Bergamo e l’Ospedale pubblico della città è uno dei capisaldi che hanno reso possibile negli ultimi decenni la crescita dell’offerta di cure specialistiche e sociosanitarie ai cittadini bergamaschi. Come Direzione strategica dell’ASST Papa Giovanni XXIII siamo convinti che questa cooperazione sia nell’interesse dei cittadini di tutto il territorio, anche oltre i limiti dei confini comunali, fino alla provincia e a tutta la Regione. Per questo ribadiamo la massima collaborazione alla Sindaca Elena Carnevali e al suo staff nei comuni settori di sviluppo. Stiamo lavorando insieme ad una casa di comunità nella zona nord della città, in via Ghirardelli”.

“Abbiamo già lavorato sull’assetto dell’altra casa di comunità al Matteo Rota, nell’area ovest – conclude Locati -. Abbiamo in funzione interessanti sinergie nella sede storica dei servizi socio sanitari, ora casa di comunità di Borgo Palazzo, con l’esperienza di housing sociale avviata dal Comune in quest’area che può trovare con i nostri operatori un interlocuzione importante. La collaborazione si estende poi alla rete degli Infermieri di Famiglia e di Comunità, con il Comune che ha messo a disposizione spazi per le sedi a copertura di numerosi quartieri. Non da ultimo, il nuovo polo universitario di via Nini Da Fano, che ridisegna la presenza nel quartiere di Longuelo con la frequentazione di circa 600 studenti in una nuova area della città limitrofa all’area in cui sorge l’Ospedale. Il nostro impegno si estende alla visione comune di una città più sostenibile, a misura d’uomo. L’Ospedale ha collaborato con entusiasmo ai progetti della velostazione e a quelli che hanno riprogettato il trasporto pubblico da e per l’Ospedale, certi che la mobilità dolce e sostenibile sia sempre più un bene comune per l’ambiente, ma anche per la salute dei cittadini”.

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