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Bergamo

Zonizzazione acustica, il Comune approva il piano per ridurre il rumore degli aerei sulla città

In Commissione arriva il testo che sarà votato giovedì 25 luglio in Consiglio Comunale. L'assessore Ruzzini: "Va trovato un equilibrio tra lo sviluppo dell'aeroporto di Orio al Serio, che rappresenta una risorsa imprescindibile, e il benessere dei cittadini"

Bergamo. In Commissione 2 arriva l’approvazione del nuovo piano di zonizzazione del Comune di Bergamo. Ma, prima di entrare nel vivo della discussione, i membri che la compongono votano il nuovo presidente e la sua vice: Nicola Eynard e Silvia Gadda guideranno i lavori. La parola passa poi a Oriana Ruzzini, assessore al Verde, all’Ambiente e alla Transizione Ecologica -, chiamata a spiegare i termini della delibera che arriverà in Consiglio Comunale giovedì 25 luglio.

“Non ci sono state osservazioni tra la presentazione e l’adozione del piano, se non una di carattere meramente tecnico portata dal Comune di Torre Boldone – così Ruzzini -. Sul confine tra i due comuni, infatti, è stata segnalato un errore di classe, errore al quale abbiamo rimediato ma, che per la sua natura, non comportava la modifica del piano. In questa sede andiamo ad approvare una serie di aggiornamenti tanto necessari quanto importanti, perché tengono conto del nuovo PGT, che la città ha adottato, e della necessità di una mappa che si fondi su una nuova previsione urbanistica. Unitamente alla revisione e alla rivalutazione del rumore massimo previsto e dei limiti che non devono essere superati. Oggi abbiamo un piano approvato all’unanimità da tutti i Comuni coinvolti. Entrando nel merito, specifico che i rilievi fonometrici sono stati eseguiti fotografando la città secondo le sei classi previste, calcolati secondo parametri di carattere e ordine sovra comunale”.

Così il consigliere Filippo Bianchi, Fratelli d’Italia: “Rilevo come attualmente i controlli e le misurazioni siano effettuati da Sacbo. Il controllore e il controllato sono i medesimi. Oggi viene proposto un dato che è frutto della media, mentre una volta ci veniva consegnati anche i singoli. Mi chiedo se fosse possibile tornare ad utilizzare il metodo precedente. Ci hanno più volte ricordato e detto che la flotta di aerei di Ryanair sarebbe stata sostituita con motori performanti, capaci di generare meno rumore. Cosa che però non è avvenuta, e lo dimostra lo sforamento delle soglie. Ci rendiamo conto dell’importanza dell’aeroporto, ma anche la città e i suoi 120mila abitanti hanno i loro diritti. Va trovato un equilibrio tra la qualità della vita e l’aeroporto, con il suo andamento giornaliero. Serve un impegno concreto da parte dell’amministrazione perché si incida in maniera netta. L’amministrazione deve essere più attenta e performante. Spetta alla Regione la tassa sul rumore, come avevamo già detto in Consiglio Comunale. Penso anche che vadano ridistribuiti i voli, soprattutto nelle fasce di punta, anche su altri varchi internazionali come ad esempio Malpensa”.

“In linea generale mi trovo d’accordo con il consigliere Bianchi – così il consigliere Alessandro de Bernardis, Pd –. L’attenzione deve essere posta sulla vivibilità e sulla convivenza dei cittadini con l’aeroporto. Per questo motivo credo che sia importante che tutti diano il loro contributo per raggiungere lo scopo. La commissione aeroportuale, paritetica, deve però fare lo sforzo, al di là delle appartenenze politiche dei singoli membri della Giunta, di trovare soluzioni che viaggino sul binario della condivisione. Troppo spesso, questa Giunta, non ha operato in favore del benessere della comunità, quanto per un discorso più politico”.

Così il consigliere Alberto Ribolla, Lega: “Non condiviso il pensiero di De Bernardis. Ogni Comune porta le sue rimostranze, cercando di fare dei miglioramenti. Non è una questione politica. Il tema della sensibilità sul rumore è importante, ma al di là di questa tematica, il documento affronta tante altre questioni sulle quali mi riservo di riflettere prima della seduta del Consiglio”.

La replica affidata all’assessore Ruzzini: “L’aeroporto è un’infrastruttura importante per la città, per la provincia e per la Regione. L’impegno deve essere quello di fare in modo che alcune aree della città, in particolare la fascia sud, non vengano penalizzate. Va cercato l’equilibrio tra la salvaguardia delle aree particolarmente sensibili e lo sviluppo dell’aeroporto. Ricordo al consigliere Bianchi che l’organismo competente per la misurazione dei rilevamenti è Arpa, non Sacbo.

I dati ci vengono comunicati sì da Sacbo, ma sono certificati da Arpa. Confido nella convergenza di vedute e sul fatto che Regione debba imporre la tassa sul rumore. Sul tema della comunicazione puntuale dei picchi non c’è una legge nazionale che la imponga. Sarebbe più facile se il Governo o la Regione ne predisponesse una. Quella che abbiamo è una media e io sono la prima a riconoscere che questo può essere un limite. Fare rete ed essere generativi e garanti dell’equilibrio credo sia la chiave per garantire alla città un grande beneficio”.

Generico luglio 2024

Il nuovo piano di zonizzazione

Una maggiore tutela dal rumore per scuole, ambiti residenziali e altri siti sensibili, con valori di riferimento più aderenti alla situazione reale rispetto a quanto fino ad oggi in vigore: è con questo spirito che il Comune di Bergamo ha approvato così il nuovo piano di classificazione acustica comunale, oggi fermo al 2014.

Un tema del quale si è discusso e che è stato approvato dalla seconda commissione consiliare permanente, quella che ha competenza sui temi ambientali, spinto sostanzialmente da due eventi: il primo è l’adozione di un nuovo Pgt, che ha ovviamente una ricaduta sulla zonizzazione acustica, mentre il secondo è l’approvazione all’unanimità, nel mese di novembre, della nuova zonizzazione acustica aeroportuale che, come previsto dalla normativa, va traslata all’interno di quella comunale affinché le due coincidano. La zonizzazione comunale prevede la classificazione del territorio in sei classi di rumore, dalla 1 alla 6 in ordine crescente di impatto: in classe 1 rientrano le aree particolarmente protette, nella 2 le aree destinate a uso residenziale, nella 3 le aree miste, nella 4 le aree di intensa attività umana, nella 5 le aree prevalentemente industriali e nella 6 le aree esclusivamente industriali.

Più si sale di classe, quindi, è più si alzano i limiti di riferimento, suddivisi a loro volta in due macro-categorie: la diurna, dalle 6 alle 22, e la notturna, dalle 22 alle 6. Per entrambe, poi, vengono indicati limiti in immissione (il ricettore registra il rumore generale, proveniente da diverse sorgenti) e quelli di emissione (prodotti dalla singola attività). Indicatori che permettono di generare una mappa del territorio che assume colorazioni differenti in base alla classificazione e che, dall’approvazione in poi, sarà il riferimento unico per quanto riguarda le questioni del rumore.

I principali aggiustamenti hanno riguardato, come detto, soprattutto scuole ed edifici sensibili, tutti “promossi” dall’area 2 all’area 1, ad eccezione della Scuola dell’Infanzia Tito Legrenzi che passa dalla 3 alla 2, in quanto la norma non prevede la possibilità del doppio salto di classe. Maggiori tutele anche per le strutture sanitarie, dall’ospedale Papa Giovanni XXIII alla Casa di cura San Francesco, fino alle Humanitas Gavazzeni e Castelli. Grande attenzione è stata riservata alle zone della città maggiorente interessate dall’attività dell’aeroporto, le stesse che a fine novembre sono state coinvolte nella zonizzazione aeroportuale: tre gli scenari previsti, con le zone A, B e C che prevedono rispettivamente livelli di decibel tra 60 e 65, fino a 70 e fino a 75.

Bergamo ha una porzione di territorio che rientra nella zona B, mentre la restante parte ricade in fascia A: la prima corrisponde alla quinta categoria comunale (aree prevalentemente industriali), la seconda alla quarta (aree di intensa attività umana). Il monitoraggio, hanno spiegato i tecnici, è in capo all’aeroporto in questo caso, che registra i dati e diffonde bollettini periodici: sta poi al Comune scovare eventuali scostamenti e segnalare alle autorità competenti.

Cosa succederebbe in quel caso? L’iter prevede l’attivazione di un monitoraggio di 18 mesi per verificare il superamento dei limiti, ai quali ne seguirebbero altri 18 per predisporre il progetto di bonifica e fino a un massimo di cinque anni per l’effettiva realizzazione della stessa. Ma al di là della questione, seppur spinosa dell’aeroporto, la zonizzazione acustica comunale fissa paletti fondamentali per il futuro e la tutela della città, mettendo a disposizione anche diversi strumenti di valutazione preventivi che potranno fare in modo che ogni nuovo insediamento sia rispettoso del contesto che lo circonda.

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