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Serie bergamasca su “I 10+2 Comandamenti” in onda su RaiUno fotogallery

Si potrà vedere ogni mercoledì dal 24 luglio al 4 settembre in seconda serata sul primo canale della televisione pubblica

“I 10+2 Comandamenti”, una produzione Officina della Comunicazione in collaborazione con Rai Documentari, è una serie di sette episodi, che andranno in onda ogni mercoledì dal 24 luglio al 4 settembre in seconda serata su Rai Uno. Attraverso il racconto di dodici intense storie di vita reale, Don Marco Pozza ci conduce alla riscoperta dei pilastri della cultura occidentale: i dieci Comandamenti biblici, cui fanno seguito i due cosiddetti “Comandamenti dell’amore”, impartiti direttamente da Gesù Cristo. In ogni puntata viene esplorata una coppia di Comandamenti, grazie a una chiave tematica in grado di accomunarli e offrire un’interpretazione nuova e originale, molto più umana e meno dogmatica. Questo viaggio tra i Comandamenti rappresenta un viaggio attraverso l’Italia; ogni episodio, infatti, racconta una storia ambientata in una diversa regione del bel Paese.

Episodio 1 – Dio

“Non avrai altro Dio all’infuori di me” – “Non nominare il nome di Dio invano”. Sono entrambi Comandamenti che mettono al centro il rapporto tra uomo e Dio. La prima storia affonda le radici nell’arroganza della falsa idolatria all’interno dei cosiddetti mondi virtuali. Raccogliendo la testimonianza di un giovane, vittima di dipendenza da Gaming, il documentario ripercorre il calvario di un lento distacco dalla realtà. Una nuova malattia del presente che viene denominata “isolamento sociale volontario” e che costituisce una sorta di suicidio sociale del giovane che ne rimane vittima. La seconda storia esplora una delle pagine più oscure dell’umanità. Attraverso l’esperienza di un superstite dei campi di concentramento nazisti, viene mostrata l’idiozia di chi ha creduto di potersi sostituire a Dio, attraverso la creazione di campi di prigionia che hanno avuto come primo obiettivo cancellare l’umanità e ogni forma di compassione.

Episodio 2 – Il tempo

“Ricorda il giorno dello Shabbat” – “Onora il padre e la madre”
Il rapporto con il tempo è il cuore di questi due Comandamenti. Il primo ci ricorda come il tempo del “riposo” debba essere celebrato per dare valore alla propria stessa esistenza. Il secondo invece sembra trovare nel rispetto per i propri genitori una chiave per la longevità. La prima storia racconta di un giovane che, dopo una vita spesa a rincorrere successi materiali nel mondo della finanza, ha deciso di mollare tutto e ricominciare da capo, ritrovando una nuova dimensione in un piccolo paesino della Sardegna. Una sorta di ascetismo moderno, molto in linea con le esigenze “slow” delle nuove generazioni. La seconda storia invece si concentra su un’eccezionalità tutta sarda. L’Ogliastra è una delle poche blue zone al mondo, una di quelle aree della terra dove magicamente le persone sembrano vivere più a lungo. Un regista che ha passato anni della sua vita a studiare il fenomeno ci porta alla scoperta del motivo per cui certi legami genitoriali hanno contribuito a generare una tale longevità. Una comunità coesa, il rispetto dei ritmi della natura e il rispetto del valore di un’anzianità considerata come risorsa, sembrano essere le chiavi di queste lunghe vite.

Episodio 3 – Il corpo

“Non ammazzerai” – “Non sarai adultero”
Protagonista, il corpo. Nel primo caso si ha a che fare con il principio di sopravvivenza, nel secondo il corpo diventa lo strumento attraverso cui rompere un patto d’amore, cedere alla carne. La prima storia è quella di Don Fortunato di Noto, un prete, un uomo di Dio, che da quasi trent’anni dà la caccia a pedofili su internet. La storia di don Fortunato, dell’Associazione Meter e di tutti i suoi volontari è la testimonianza che pur visitando l’inferno si può coltivare una scintilla di Paradiso. Nella seconda storia una coppia riesce a sopravvivere alla peggiore delle crisi. Dopo un tradimento extraconiugale, Vito e Veronica affrontano un difficile periodo di grande dolore e accuse reciproche. Ne escono trovando il conforto di altre coppie che si ritrovano nella comunità di Retrouvaille, un luogo d’incontro di matrimoni “smarriti”.

Episodio 4 – La menzogna

“Non ruberai” – “Non risponderai nel tuo compagno da testimone di inganno” – Entrambi i Comandamenti si fondano sull’occultamento della verità e sulle conseguenze che ne scaturiscono. Un gruppo di giovani donne per costruirsi un futuro si è inventato un lavoro dal nulla, diventando promotrici culturali dei tesori del loro paese. Rossano Calabro, oggi Corigliano Rossano, è una perla nascosta e conserva un capolavoro assoluto, il “Codex Rossaniensis”, patrimonio Unesco. La cosa più difficile per questa terra e per chi la abita è proprio quella di riconoscere il proprio valore e renderlo palese al mondo, creando opportunità per le nuove generazioni. Purtroppo, in una terra dove spesso le speranze vengono depredate è difficile immaginare un futuro. Nell’altra storia, il senso di “non dire falsa testimonianza” passa attraverso l’esperienza letteraria dello scrittore Carmine Abate. Per gettare luce su una storia drammaticamente vera, ha dovuto usare l’arte della finzione. Che fine ha fatto il paese di Eranova? L’incontro con Rosa, una testimone di questo abuso, e con il cantautore Cataldo Perri ci permette di cogliere la speranza e la bellezza della storia della Calabria e della sua gente.

Episodio 5 – Il desiderio

“Non desidererai donna di tuo compagno” – “Non desidererai casa di tuo compagno” – Questi Comandamenti affrontano il desiderio ma desiderare è altra cosa dall’esercitare una prevaricazione. Nella prima parte un tema molto delicato e di attualità: lo stalking. Desiderare la donna d’altri può non limitarsi a un’ammirazione segreta, ma trasformarsi in una vera e propria ossessione pericolosa. L’obiettivo di Giusy Laganà e della sua associazione è di aiutare le donne a combattere tali soprusi, fornendo aiuto emergenziale e percorsi di consapevolezza. La seconda storia racconta di una famiglia che, desiderando assicurare un futuro scolastico al primo dei suoi figli, è finita per indebitarsi nonostante il lavoro e il grande impegno. In nome di una legittima aspirazione, talvolta si finisce per fare il passo più lungo della gamba. E rialzarsi diventa un’impresa difficilissima, ma resa possibile dall’incontro con una associazione, la “Salus Popoli Romani”, che si occupa proprio di questo tipo di problematiche, fornendo supporto e strumenti concreti alle famiglie coinvolte in questa terribile situazione.

Episodio 6 – La cura

“Amerai il Signore tuo Dio” – “Amerai il prossimo tuo come te stesso” – Questi due Comandamenti possono essere accomunati dall’amore verso il prossimo. Anzi, dalla cura. In questo episodio corale viene raccontata la comunità di Calvene, un piccolo paese di meno mille abitanti. Lì è dove Don Marco è nato, e dove nel 1983 è stato creato il nucleo fondativo di “Radicà”, un’associazione no profit che accoglie minori finiti in carcere minorile, cercando di tenerli lontani dal commettere ulteriori passi falsi. Tutti gli abitanti di Calvene, nel tempo e sotto la guida di Don Beppe Gobbo, sono diventati una sorta di famiglia allargata per questi ragazzi “interrotti”.

Episodio 7 – Istruzioni per la libertà

Un viaggio nel mondo dei Comandamenti stimolati dalle vicende umane di persone che hanno sperimentato sulla loro pelle il dolore e la bellezza derivanti dalla violazione dei Comandamenti. Un percorso umano, un dialogo frizzante e stimolante, traghettati da Don Marco Pozza che, da una location prestigiosa del Vaticano, propone le riflessioni di Erri De Luca, scrittore e pensatore e di Antonella Anghiloni, biblista. Coglieremo grazie a loro, da diversi punti di vista, il valore, la pienezza e l’attualità dei 10 Comandamenti più 2, comprendendo anche il significato di parole che probabilmente conosciamo da tempo ma che non abbiamo mai guardato sotto questa luce.

Una produzione: Officina della Comunicazione in collaborazione con Rai Documentari
Da un’idea di: Don Marco Pozza
Autori: Elisabetta Sola, Massimo Vavassori, Nicola Salvi
Regia: Luca Salmaso
Supervisione artistica: Dario Edoardo Viganò
Prodotto da: Elisabetta Sola, Nicola Salvi
Produttore Rai: Fabio Mancini
Durata: 7×60’

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