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L'alleanza

Provincia, siglato il protocollo d’intesa per l’avvio di una ricerca sul volontariato bergamasco

L’accordo è stato sottoscritto tra l'istituzione di via Tasso, Università, CSV, Diocesi e Fondazione Comunità Bergamasca

Bergamo. Nella mattinata di mercoledì 17 luglio alla sala consiliare del Palazzo della Provincia di Bergamo è stato presentato e firmato il protocollo d’intesa per l’avvio di una ricerca sul fenomeno del volontariato sul territorio bergamasco, sottoscritto tra la Provincia di Bergamo, l’Università degli Studi di Bergamo, il Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo ETS, la Diocesi di Bergamo e la Fondazione della Comunità Bergamasca. Obiettivo dell’accordo, che ha validità triennale, è la realizzazione di attività di ricerca volte ad analizzare il fenomeno del volontariato oltre che i bisogni e le istanze che esso esprime. L’attività di ricerca verrà realizzata da ricercatori e docenti dell’Università degli Studi di Bergamo in sinergia con un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di tutti gli enti sottoscrittori. Enti che compartecipano anche alla copertura delle spese economiche dell’attività con un contributo pari a 5.000 € ciascuno per ogni anno di attività. Nel medio termine è intenzione degli Enti sottoscrittori dare vita anche a un Osservatorio permanente sul volontariato, retto da un Comitato Scientifico, nell’ambito del quale far confluire le attività di ricerca. Grazie a questo lavoro sarà possibile realizzare un monitoraggio costante del fenomeno del volontariato nel territorio bergamasco, con l’obiettivo di promuovere e sostenere la cultura della solidarietà in tutte le sue forme, e allo stesso tempo per costruire una base di dati utile ad orientare le politiche sociali e a sostegno della solidarietà nel nostro territorio. Un modo concreto per superare la logica percettiva facendo esprimere direttamente i protagonisti e, sulla base di quanto scientificamente rilevato, delineare azioni, scelte, politiche mirate. Le istituzioni e le realtà territoriali firmatarie credono nel valore di questo progetto nella misura in cui credono nel valore del volontariato come colonna portante della comunità e lo arricchiscono facendovi convergere conoscenze, competenze, risorse economiche, relazioni e sensibilità.

Il presidente della Provincia di Bergamo, Pasquale Gandolfi, afferma: “Questo accordo suggella una collaborazione ormai in corso da anni sul tema del volontariato, un mondo che merita ancora più attenzione e che va incentivato per far fronte alle nuove esigenze delle diverse realtà che vi operano e della società in generale. Ringrazio quindi tutte le parti di questo protocollo, certo che solo grazie al contributo di tutti riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati, e infine, ma non per importanza, ringrazio i nostri volontari, sempre pronti a mettersi al servizio della comunità”.
Il Consigliere delegato a Famiglia e Associazionismo della Provincia di Bergamo, Damiano Amaglio: “La Provincia di Bergamo stanzierà fin da subito l’intera quota triennale – 15.000€ – dando un forte impulso al progetto complessivo, volto a esplorare, osservare le caratteristiche, le dimensioni e la traiettoria del mondo del volontariato. È una scelta politica chiara ed inequivocabile della Provincia di cui sono fiero. Con quest’accordo chiudo il cerchio di un intenso lavoro triennale a sostegno del volontariato bergamasco, fatto di iniziative e contributi fondate su un rigoroso lavoro di analisi, approfondimento, confronto con partner importanti ed autorevoli.Oggi più che mai le scelte politiche vanno calibrate su dati di realtà certi e non su percezioni o istinti, e questo accordo innovativo offrirà a tutta la comunità bergamasca strumenti conoscitivi preziosi”.

Il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Sergio Cavalieri, dichiara: “Questo accordo va nella direzione che UniBg sta portando avanti di contribuire attivamente alla creazione di ecosistemi in cui attori diversi collaborano e dialogano con l’obiettivo di creare valore per la società e contribuire allo sviluppo economico sociale e culturale partendo dalle caratteristiche del territorio di Bergamo. Storicamente questo è un territorio di volontari, il cui contributo è stato evidente durante la pandemia da Covid-19. Ma quello del volontariato è un mondo che si trova ad affrontare tante sfide, quali la digitalizzazione, il coinvolgimento dei giovani, il saper fare rete, la gestione delle relazioni con gli enti pubblici e la politica, la collaborazione con le imprese. Da anni l’Università collabora con gli enti che sul territorio si occupano di volontariato e di promozione della partecipazione attiva alla vita delle comunità attraverso lo svolgimento di attività di ricerca e anche attraverso un corso di perfezionamento che ormai è arrivato alla settima edizione. Con questo accordo che coinvolge importanti attori del territorio si vuole attivare una collaborazione stabile sul fenomeno del volontariato che, facendo leva sulle competenze e sensibilità dei vari attori coinvolti, possa efficacemente contribuire a sostenere lo sviluppo e potenziare la generatività del volontariato alla luce dei cambiamenti socio-economici della società”.

Il presidente del Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo ETS, Oscar Bianchi, osserva: “Nell’anno di Bergamo Capitale Italiana del Volontariato, insieme a Università e Provincia, abbiamo mappato il volontariato bergamasco, restituendo al territorio una fotografia di questo fenomeno. Vogliamo proseguire questo lavoro, aggiornandolo e migliorandolo anche grazie al prezioso contributo dei nuovi soggetti che hanno scelto di essere al nostro fianco. Grazie a questo percorso di ricerca potremo dar voce al volontariato, per permettere alle organizzazioni strutturate e ai volontari di indicarci quali sono i loro bisogni e le loro aspirazioni, ma anche le esigenze che intercettano. Perché il volontariato, per sua natura più flessibile e permeato nella vita delle comunità, storicamente riesce a farsi collettore e portavoce dei bisogni del territorio prima che questi arrivino alle istituzioni. Canalizzare queste istanze e sollecitazioni in modo scientifico sarà fondamentale per costruire risposte più adeguate e pertinenti”.

Il vicario episcopale per i Laici e per la Pastorale – Diocesi di Bergamo, don Michelangelo Finazzi, aggiunge: “Il volontariato permea e sostiene concretamente ogni ambito della vita sociale, compreso quello ecclesiale. Dalle forme più spontanee a quelle più organizzate e continuative, esso esprime il meglio delle persone coinvolte, incrocia i bisogni di molti e alimenta la speranza di tutti in un mondo migliore. Il lavoro che stiamo iniziando in sinergia fra i diversi enti del nostro territorio può essere prezioso per conoscerlo, valorizzarlo, potenziarlo. La riforma della Diocesi, nelle tredici Comunità Ecclesiali che la compongono, sta puntando a mettere sempre più in dialogo le tante forme di volontariato delle 390 parrocchie e degli oratori, delle associazioni ecclesiali legate alla prossimità e alla cura, o al mondo dell’educazione, ma mira anche a mettere in sinergia le realtà ecclesiali con quelle di tutto il territorio. Siamo convinti che questo lavoro di ricerca e di ascolto potrà favorire questa sinergia tra tutte le realtà del volontariato”.

Osvaldo Ranica, presidente Fondazione della Comunità Bergamasca, annota: “Il lavoro di studio e di ricerca che avviamo oggi è l’ideale prosecuzione dell’anno speciale di Bergamo Capitale Italiana del Volontariato 2022. Un impegno importante, scientifico, per indagare a fondo il volontariato bergamasco, comprenderne i tratti, i bisogni, le aspettative. Un’iniziativa strategica in un contesto sociale in cui il volontariato assume un ruolo sempre più centrale nella costruzione di un welfare comunitario, che sperimenta innovazione sociale cercando di coniugare efficacia ed efficienza. Sappiamo che il volontariato, anche in un contesto solidale come il nostro, sta attraversando diverse sfide, prima tra tutte il ricambio generazionale. Quanti si impegnano, i giovani in particolare, hanno bisogno di rinnovare quotidianamente la motivazione al dono e chiedono di operare in contesti autentici, efficaci, che promuovano i talenti e le competenze di ciascuno, conciliandoli con i propri tempi di vita. Fondazione della Comunità Bergamasca nasce per promuovere benessere, crescita e sviluppo sostenibile del nostro territorio e delle persone che lo vivono anche incoraggiando il protagonismo del volontariato, delle realtà associative e del Terzo Settore; siamo aperti al cambiamento e disponibili a sperimentare nuove forme di vicinanza”.

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