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L'appuntamento

Selvaggia Lucarelli racconta la caduta dei Ferragnez: “Chiara è un brand morto”

Dalla “antifemminista Meloni” allo “sfigato Morgan”: ospite di Nxt Station in piazzale Alpini, la giornalista non ha risparmiato giudizi sulle questioni d’attualità

Bergamo. “Si può resuscitare un morto? Certamente no”. È dura la sentenza di Selvaggia Lucarelli, volto noto dell’informazione e dei social, nei confronti dei brand Chiara Ferragni e Ferragnez, ormai in deciso declino. Martedì 16 luglio, la giornalista de Il Fatto Quotidiano ha fatto tappa a Bergamo per presentare il suo ultimo libro “Il vaso di Pandoro. Ascesa e caduta dei Ferragnez” (PaperFIRST, 2024), in cui ripercorre la vicenda del fenomeno mediatico più discusso del Paese. Al centro, la famiglia di Chiara Ferragni e Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, rispettivamente nota fashion blogger e cantante, la cui storia d’amore è terminata con la separazione annunciata a febbraio 2024. In dialogo con la giornalista Rosanna Scardi, sul palco di Nxt Station in Piazzale Alpini, Lucarelli ha raccontato il tracollo di quella che definisce “una vera e propria soap opera, in cui i protagonisti hanno deciso di condividere sui social ogni singolo elemento privato della loro esistenza”.

Il punto di non ritorno è sicuramente il 15 dicembre 2023 quando Chiara Ferragni viene multata dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta. Nello specifico, l’accusa è di aver spacciato un’operazione commerciale per un’iniziativa benefica destinata alle cure di bambini malati di tumore. Questo patto sancisce una volta per tutte la “sospensione dell’incredulità”, ossia del meccanismo secondo cui “si crede che quanto condiviso sui social sia vero, pur sapendo che non lo è”. Un po’ come quando vediamo Superman nei film: è fantastico a tal punto da sembrare la realtà.

Lucarelli segnala che i malumori nella community di Chiara Ferragni serpeggiavano già da tempo. Uno dei fatti che ha spezzato il patto dell’incredulità è stato il tanto discusso aperitivo ad alta quota in Svizzera, su un ghiacciaio raggiunto in elicottero. Qui emerge un’evidente insofferenza per il continuo ostentare la ricchezza e il privilegio.

“Mi fa ridere il fatto che ora i figli di Chiara Ferragni e Fedez siano spariti improvvisamente dai social – ha commentato Lucarelli –. Ora compaiono solo di spalle, ma loro non avranno mai diritto all’oblio né a una vita nell’anonimato”. Insomma “nemmeno l’autore di Black Mirror avrebbe potuto immaginare un finale del genere: Fedez indagato per rissa e Ferragni per truffa”. Nel corso della serata emergono diversi retroscena della storia, tra cui il dialogo impossibile con la fashion blogger: “Non sono mai riuscita a entrare in contatto con Chiara Ferragni – ha detto la giornalista –. Fino a pochi mesi fa lei era totalmente inaccessibile nella sua gabbia dorata”. E ha aggiunto: “Anche quando ho trattato temi importanti, tra cui la vicenda delle uova di Pasqua, lei non si è mai degnata di rispondermi, nemmeno tramite il suo ufficio stampa. Un atteggiamento che reputo snob, ma anche imprudente e stupido”.

La chiacchierata ha poi virato su argomenti freschi di cronaca, a cominciare dal caso Morgan, cantautore già leader dei Bluvertigo, denunciato dall’ex compagna Angelica Schiatti per stalking. Il fatto è stato raccontato da Lucarelli su Il Fatto Quotidiano. “Morgan mi ha querelato: chissenefrega, è uno sfigato – ha detto dal palco –. Ha avuto un atteggiamento ignobile nei confronti di Angelica Schiatti. Ora cerca di delegittimare la donna che ha dato la notizia”. Il musicista nei giorni scorsi ha risposto all’articolo di Lucarelli pubblicando una storia su Instagram in cui ha scritto: “Ho denunciato Selvaggia Lucarelli per aver costruito violenza di massa contro l’essere umano che io sono. Io non sono incriminato di revenge porn, ma di questo oggi vengo accusato da un popolo furioso che inneggia al rogo”.  La giornalista non ha paura delle ripercussioni da parte di lettori furiosi e nemmeno di Chico Forti, 65enne trentino detenuto nel carcere di Montorio, che avrebbe contattato qualche ‘ndranghestista all’interno del carcere di Verona per “mettere a tacere” Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, e la stessa Selvaggia Lucarelli. Che ha inoltre chiarito come i social non siano mai stati per lei una fonte di guadagno, perché ha preferito fare la giornalista, “una scelta che non premia: la mia condizione non è proporzionata alla mia popolarità e al mio potere”.

Non sono mancate le riflessioni sull’”antifemminista” Giorgia Meloni, che “manco si fa chiamare la presidente”, ostinandosi a usare il titolo al maschile, e il ricordo di Michela Murgia, attivista e femminista convinta, scrittrice e drammaturga scomparsa il 10 agosto 2023.

La morale della serata è che la reputazione è tutto: basta un attimo per passare dalle stelle alle stalle. Oggi più che mai, i giornalisti hanno un ruolo fondamentale da questo punto di vista. Il diritto all’informazione è inviolabile, ma il diritto di cronaca ha dei limiti, definiti dalla Corte di Cassazione nella “sentenza decalogo” del 1984: verità oggettiva dei fatti, interesse pubblico della notizia e continenza della forma espositiva. Al professionista è richiesta correttezza assoluta dell’esposizione dei fatti, utilizzando stili e toni non offensivi e che non intacchino la serena obiettività. Il vero giornalismo vive in questo perimetro, mentre “tutto il resto è noia”.

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