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Bergamo

Ex Sace, stop al degrado: sorgerà un’area residenziale fotogallery

Diventata alloggio abusivo per senzatetto, lo scorso 27 maggio è stata luogo di un tentato omicidio. Ora però lo spiraglio della vendita e della riqualificazione

Bergamo. Il 7 luglio 1934 quattro uomini di diversa estrazione sociale, un imprenditore, un capitano, un ingegnere e un perito elettrotecnico, rifondarono un gruppo industriale elettromeccanico liquidato dopo la crisi del 1920 e destinato a diventare leader nel mondo degli interruttori: la Sace. Partiti con un capitale sociale di diecimila lire, Agostino Eschini, Lino Salghetti Drioli, Federico Mazzola e Leopoldo Ferrè, a soli due mesi dalla costituzione ne deliberano l’aumento a trecentomila lire, e l’anno successivo a cinquecentomila lire. Una crescita esponenziale legata all’aumento delle richieste di interruttori per impianti elettrici di bassa tensione, realizzati nell’allora stabilimento di via Baioni 35 con 250 operai. In quello stesso stabile, nel frattempo venduto con il trasferimento nella nuova sede, a distanza di novant’anni diventato alloggio abusivo per senzatetto e luogo di un tentato omicidio. Ma ora ci sarebbe uno spiraglio con la riqualificazione e la realizzazione di un’area residenziale.

È la storia di un successo industriale che si incrocia con quella di degrado dell’edificio che sorge nei pressi dello stadio. Il 20 settembre 2014 venne inaugurato il nuovo building nelle vicina via Pescaria 5, progettato per rispondere alle esigenze delle funzioni della divisione. Da quel giorno, parallelamente al continuo sviluppo di quella che dopo la fusione del 1988 è diventata ABB Sace, inizia il declino della storica struttura che nel frattempo viene venduta a un gruppo di privati.

Adesso, a distanza di dieci anni dal trasloco, la situazione è piuttosto critica, come confermato da chi abita nella zona. Già dall’esterno si percepisce il senso di abbandono e di degrado. Sui muri che circondano il vecchio stabile ci sono scritte di ogni genere, soprattutto dedicate all’Atalanta oppure opera di “No Vax”. L’altezza dell’erba nelle aiuole e la situazione delle piante nelle aree verdi certificano l’indefinito tempo trascorso dall’ultima manutenzione.

Arrivando davanti al cancello in cui entravano i dipendenti Sace, si può notare un cartello per un non ben specificato intervento che sarebbe dovuto iniziare il 18 luglio 2023 e sarebbe dovuto terminare il 30 settembre successivo. Ma il condizionale è d’obbligo, perchè sul piazzale interno ci sono ancora attrezzature e materiale edile di vario genere. Sempre in cortile si possono notare anche alcuni indumenti che non sembrano lì da molto, abbandonati da chissà chi.

Forse dai senzatetto che trovano riparo nelle stanze una volta dedicate alla progettazione e alla produzione. Già, perchè se l’accesso è vietato e i cancelli sono tutti chiusi con catene e lucchetti, qualcuno trova comunque il modo per entrare, ignorando anche le vecchie telecamere di sorveglianza che ancora si vedono ma probabilmente nemmeno funzionano più o comunque sono scollegate.

 

Come Y. A., il 29enne marocchino ritenuto responsabile di un tentato omicidio a seguito di rapina commesso lo scorso 27 maggio proprio nell’area dell’ex Sace. Quella sera, l’arrestato avrebbe tentato di rubare uno zaino contenente 50 euro, un pacchetto di sigarette e altri oggetti di scarso valore a un connazionale, colpendolo ripetutamente al collo, utilizzando probabilmente un coccio di bottiglia. Solo i soccorsi prestati sul posto da alcuni presenti avevano scongiurato il peggio, visto che alla vittima era stata procurata una grave emorragia.

L’aggressore, fuggito prima dell’intervento delle forze dell’ordine, aveva raggiunto Parma, dove il 24 giugno è stato arrestato dai carabinieri dopo un inseguimento e ora si trova in carcere.

Dal Comune bocche cucite sulla situazione dello stabilimento dell’ex Sace, anche perchè l’eventuale sicurezza dell’area dovrebbe essere garantita dagli attuali proprietari. Pare però che ci sia una trattativa per la cessione del lotto a una società che avrebbe in progetto di avviare un progetto di riqualificazione per trasformare lo stabilimento in un’area residenziale. Una soluzione che permetterebbe anche di ripristinare la zona dallo stato di degrado in cui versa. Nelle prossime settimane potrebbero esserci sviluppi.

 

Da lustro dell'industria a luogo di un tentato omicidio: viaggio nell'ex Sace di Bergamo
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