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Macabra scoperta

Spedizione sul K2, il bergamasco Da Polenza recupera i resti mummificati di un alpinista

Dovrebbe trattarsi di uno spagnolo morto nel 1987 durante un tentativo di apertura di una nuova via

Venerdì 12 luglio il fotografo della spedizione alpinistica “K2-70” del Club alpino italiano Riccardo Selvatico, durante una breve camminata tra il Campo base e il ghiacciaio, si è imbattuto nei resti umani ormai mummificati di un alpinista.

Sabato mattina il capospedizione, il bergamasco Agostino Da Polenza, il medico Lorenza Pratali e alcuni componenti della spedizione stessa, insieme all’ufficiale di collegamento italiano, hanno effettuato una nuova ricognizione per verificare la presenza di elementi di riconoscibilità del corpo: dalla valutazione sembra essere un uomo giovane e, dallo stato di mummificazione, la morte potrebbe risalire a trenta, quarant’anni fa.

La marca della maglietta tecnica farebbe pensare a uno degli alpinisti spagnoli morti nel 1987 durante un tentativo di apertura di una nuova via sulla sinistra guardando lo Sperone degli Abruzzi.

In collaborazione con lo staff del Central Karakoram National Park, si provvederà alla sua rimozione dal ghiacciaio e alla sua collocazione al Gilkey Memorial, dove sono ricordati tutti gli alpinisti morti sul K2.

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