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Il caso

Sara Cosenza, “allenatrice della vista”, rischia il processo per esercizio abusivo della professione medica

La pm Latorraca ha firmato il decreto di citazione a giudizio ed ha indicato come persona offesa la Società Oftalmologica Italiana, che rappresenta 7mila oculisti

Cenate Sopra. Da anni promette di aiutare con un sistema naturale di propria invenzione le persone che hanno problemi alla vista e le sue iniziative hanno trovato vasta eco su internet e sui social: ora però Sara Cosenza, 28 anni, sedicente ‘eye trainer’, rischia di essere processata dal tribunale di Bergamo per esercizio abusivo della professione medica.

Le sue tecniche vanno dall’applicazione di sacchetti di riso sugli occhi e passano dal calore sprigionato dallo sfregamento delle mani, poste per 7 ore in corrispondenza delle orbite. Un approccio che, dalla sua inventrice, viene definito “olistico e innovativo” e coinvolge occhi, cervello e mente. Lei non si definisce medico, ma “allenatrice degli occhi” e propone il suo programma chiamato L.U.C.E., acronimo di libertà, unione, cambiamento, efficienza.

Tante persone si sono rivolte a lei e diverse hanno presentato un esposto perché si sono sentite truffate: hanno sborsato cifre piuttosto ingenti senza ottenere reali benefici alla vista, come promesso dalla 28enne indagata.

Così la pm Raffaella Latorraca ha firmato il decreto di citazione a giudizio e come ‘persona offesa’ ha individuato la Soi – Società oftalmologica italiana, ente che rappresenta settemila oculisti.

Come segnalato dall’Ansa, nei giorni scorsi, per il tramite di una sua diretta emanazione – la Fondazione Insieme per la Vista – la Soi ha presentato, con l’avvocato Riccardo Salomone, una nuova denuncia alla procura di Roma dopo la segnalazione di un cittadino di Ostia che ha affermato di essersi rivolto a Cosenza, versando oltre 2.400 euro, senza ottenere alcun risultato.

“Non vi è alcun fondamento scientifico – dichiara Matteo Piovella, presidente della Soi – che possa suffragare la validità delle tecniche proposte. Ma è certamente pericoloso indurre i cittadini a rinunciare alla cura delle patologie dell’occhio convincendoli ad affidarsi a simili pratiche”.

 

Generico luglio 2024
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