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Le tragedie dei fiumi

Daniel, morto dopo un tuffo nel Brembo. E il corpo ripescato nell’Adda forse è di Hossam

La salma del 31enne camionista tornerà a Vulturu in Romania. Verifiche per capire se il cadavere trovato nell'Adda è quello del giovane disperso a Cassano

Brembate. Due tragedie identiche nel giro di pochi giorni. L’11 luglio il Brembo ha inghiottito il corpo di Daniel Olaru (nella foto, ndr), 31enne camionista romeno di passaggio che aveva deciso di rinfrescarsi un po’ insieme ai colleghi, prima di ripartire la mattina seguente.

L’uomo si è tuffato da un piccolo sbarramento artificiale, in località Filarola a Brembate. In un primo momento è riemerso facendo segno ai presente rimasti a riva che era tutto ok, ma poi è tornato sott’acqua per due o forse tre minuti. Lo hanno avvistato poco dopo, una cinquantina di metri più a valle, e lo hanno seguito fino a una zona dove l’acqua è alta solo un metro. Lì sono riusciti a riportarlo a riva e hanno cercato di rianimarlo con il massaggio cardiaco in attesa dei mezzi del 118. Purtroppo per il 31enne non c’è stato nulla da fare.

La salma, affidata alle onoranze funebri Nicolas di Terno d’Isola, si trova alla camera mortuaria del cimitero di Brembate e nei prossimi giorni tornerà a Vulturu, in Romania, dove i familiari celebreranno un rito ortodosso.

Potrebbe invece appartenere al giovane scomparso dopo un tuffo nell’Adda lo scorso 9 luglio il corpo recuperato dai sommozzatori domenica mattina a Lodi. Addosso, a quanto pare, aveva solo un costume.

La segnalazione è arrivata da alcune persone che lo hanno visto galleggiare: le forti piogge e il conseguente innalzamento del livello dell’acqua del fiume potrebbero aver contribuito a disincastrarlo da qualche anfratto, trascinandolo per chilometri.  Il cadavere è stato recuperato da un elicottero dei Vigili del fuoco grazie a un sommozzatore e a un verricello e rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria, dato che nessuno per il momento ha riconosciuto il corpo.

Sul luogo in cui il giovane si era fermato a fare il bagno, a Cassano d’Adda, nelle acque del canale Muzza, è stato trovato una zainetto con all’interno i documenti di Hossam Abdelhamid, egiziano di 25 anni inizialmente dato per residente a Treviglio. Ma finché nessuno reclama il corpo o si presenta per il riconoscimento, sarà difficile determinare con certezza l’identità. L’autopsia, in programma nei prossimi giorni, potrebbe fornire qualche elemento in più.

 

Generico luglio 2024

 

I fiumi bergamaschi e non solo registrano una portata decisamente sopra la media, con tutti i rischi che ne possono conseguire per chi decide di tuffarsi. Un altro pericolo dietro l’angolo è la sindrome da idrocuzione: in parole povere, se si passano due ore al sole con temperature alte, è meglio non entrare in acqua ed evitare i tuffi. “Il corpo è intorno ai 37 gradi e l’acqua del mare, o peggio di lago e fiume, non supera probabilmente i 18 o i 20 gradi”, spiegano i portali specializzati. Il cervello riceve un sovrastimolo che manda in tilt il sistema. “Così la respirazione si ferma, si sviene e trovandosi in acqua spesso si affonda in quanto, specie in laghi e fiumi, non essendo l’acqua salata, non aiuta a sorreggere il corpo e si finisce per annegare”.

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