• Abbonati
Tappe orobiche

Bergamo crocevia del tennis italiano: Sinner, Paolini, Musetti e le loro tappe orobiche indimenticabili

La 28enne toscana che si gioca la finale di Wimbledon ha giocato una finale a Bagnatica, ieri Lorenzo ha sfidato Djokovic in semifinale e nel 2019, mentre Sinner trionfava, faceva il suo esordio assoluto nel circuito ATP al palazzetto

Il Challenger di Bergamo del 2019 vinto da Jannik Sinner è ormai diventato celebre a livello mondiale, come il giro in scooter in quel palasport che oggi di fatto non esiste più se non nello scheletro. Il tennista numero uno del mondo non è però l’unico italiano che in terra orobica ha mosso passi importanti per la sua carriera. Chiedere per informazioni a Lorenzo Musetti e a Jasmine Paolini, le altre due gemme della racchetta azzurra di oggi che a Wimbledon hanno fatto sognare.

Il classe 2002 che ieri (venerdì 12 luglio) ha perso in semifinale contro Novak Djokovic sul campo centrale, il suo miglior risultato di sempre in uno slam, era a sua volta presente in quel torneo di cinque anni fa: si presentò con una wild card, con l’ambizione di conquistare i suoi primi punti Atp al suo esordio assoluto nel circuito dopo aver vinto l’Australian Open Junior il mese precedente.

Perse al primo turno in due set contro il russo Safiullin, allora numero 318 del mondo, oggi 44. Aveva soltanto 16 anni: nonostante il ko, gli addetti ai lavori presenti rimasero stregati anche dal suo di talento, oltre che quello di Jannik, tanto che in rete si trovano ancora dei video con i migliori colpi di Lorenzo di quel match, tra cui una sensazionale volée sotto le gambe.

Musetti ci ha riprovato l’anno dopo, con più aspettative, visto che era tra i favoriti per continuare la serie dei successi italiani dopo quelli di Berrettini e del sopracitato Sinner. Finì però con lo stesso esito: ko al primo turno sempre al (fu) PalaAgnelli contro il francese Crepatte, best ranking 276, che non è nemmeno diventato professionista. Incidenti di percorso che fanno parte della crescita.

Del resto vale lo stesso discorso per Paolini, che invece ha vissuto i suoi momenti di gloria in provincia, a Bagnatica, nel 25mila dollari. Era più grande di Musetti, aveva già 20 anni quando nell’agosto 2016 ha calcato la terra rossa dei campi del Tennis Club per la prima volta, incassando una sconfitta per 2-0 per mano della numero uno del seed, la rumena Cristina Dinu, al primo turno.

Due anni dopo, invece, la classe 1996 toscana avrebbe vissuto uno degli snodi più importanti della sua carriera, giocando due finali in due giorni, in doppio e in singolare. Non è riuscita a vincere nessuna delle due, battuta in tre set dalla coppia Marchetti-Rosatello insieme alla compagna Deborah Chiesa e poi dalla talentuosissima slovena Kaja Juvan (oggi 145 al mondo, 58 di best ranking nel 2022) con il punteggio 76(8) 16 57 dopo aver battuto anche la seed 1 Grammatikopoulou.

Da allora sono passati 6 anni: Jasmine ha vissuto miglioramenti incredibili, arrivando fino alla finalissima prima del Roland Garros e poi di Wimbledon, nella quale sfiderà la ceca Krejcikova. Cerca il suo primo successo slam, vuole realizzare un sogno: dopo Sinner in Australia, può diventare la seconda italiana a vincere uno dei quattro tornei più importanti del mondo quest’anno, dopo… essere passata da Bergamo. Una città che, evidentemente, al tennis italiano porta bene.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI