Bergamo. Un corso di musica applicata alle immagini con un indirizzo specifico per il mondo del gaming. È questa una delle ultime novità introdotte dal Politecnico delle Arti di Bergamo, realtà di alta formazione nata a gennaio 2023 che unisce i linguaggi musicali all’arte visiva.
Non esiste più l’artista di un tempo, specializzato in un unico percorso. “Oggi ci sono produzioni sempre più contaminate tra musica, linguaggi visivi e innovazione – spiega Daniela Giordano, pianista, direttrice del Politecnico da novembre 2023 –. I ragazzi e le ragazze, professionisti del futuro, non possono arrivare a conoscere queste dinamiche solo dopo la fine del percorso di studi, ma devono saper governare il dialogo tra le arti, acquisendo una formazione cultural-estetica in senso più ampio”.
La “formula contaminata”, che propone percorsi in comune tra musicisti e artisti dell’immagine, sta attirando la curiosità dei giovani neodiplomati: attualmente l’istituto conta più di settecento studenti, molti fuorisede. Il numero sale a novecento se si contano i partecipanti ai corsi serali dell’Accademia di Belle Arti e i corsi liberi dell’ex conservatorio. “Abbiamo da poco chiuso le iscrizioni per l’istituto musicale – continua Giordano –. Sono più di seicento le nuove richieste. Inoltre, l’Accademia ha raddoppiato il numero di allievi in pochi anni”.
La nuova scuola sta vivendo chiaramente un momento di grande espansione in cui non manca il fermento creativo. “A partire dal prossimo anno accademico sarà attivato il corso di laurea triennale in musica applicata alle immagini con un indirizzo specifico per il mondo del gaming – svela la direttrice – Il nostro istituto già prevedeva un progetto formativo dedicato alla musica cinematografica, ora gli studenti potranno ulteriormente specializzarsi: sonorizzare un’immagine o una clip richiede competenze tecniche differenti”.
Ora gli occhi delle realtà di alta formazione artistica sono tutti puntati sul Politecnico bergamasco. Anche il Ministero ha dimostrato un grande interesse, come evidenziato dalla visita della ministra Anna Maria Bernini lo scorso 29 giugno. “Parliamo di una realtà unica in Italia”, aveva commentato. E in effetti “è il primo ad aver attuato una fusione completa di due istituti e una sola governance”, precisa Giordano.
Ci sono però degli istituti “cugini”. “Firenze, Torino, Ravenna e Genova hanno creato delle federazioni – spiega – Per questo abbiamo deciso di coinvolgere queste realtà nel progetto International Network of Politecnics of the Arts, vincitore del bando PNRR”. L’istituto bergamasco ha ideato una rete internazionale che coinvolge anche alcune University of the arts (università delle arti) europee in Francia, Spagna e Germania. “Nell’estate 2025 Bergamo ospiterà la prima summer school internazionale, un grande evento estivo in cui metteremo a fattor comune le migliori pratiche di alta formazione europea. Nel 2026 anche Tono, il festival ufficiale del Politecnico, diventerà internazionale e richiamerà in città gli ospiti della summer school”.
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