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Bergamo, si rinnova la collaborazione tra Comune e l’Associazione Aiuto Donna

Approvata in Giunta la Convenzione per il sostegno dei servizi e delle azioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne

Bergamo. È stata approvata in Giunta la Convenzione tra il Comune e l’Associazione Aiuto Donna – Uscire dalla violenza ODV per il sostegno dei servizi e delle azioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne.

Scopo della Convenzione è sostenere e rafforzare i Centri Antiviolenza operanti sul territorio della Rete Interistituzionale Antiviolenza – Ambiti di Bergamo e di Dalmine, e meglio qualificare e potenziare le forme di assistenza, accoglienza e accompagnamento delle donne vittime di violenza e dei loro figli, come previsto dall’Intesa della Conferenza Stato-Regioni del 14 settembre 2022 e dalla normativa regionale di riferimento. 

La convenzione attribuisce all’Associazione Aiuto Donna il compito, tra gli altri, di garantire le attività e i servizi erogati dai Centri di sua competenza, di assicurare il monitoraggio costante del fenomeno e la rilevazione dei dati relativi a ciascuna donna presa in carico, di assicurare il costante raccordo con gli altri soggetti della Rete (servizi sociali degli Uffici di Piano, sistema sociosanitario, forze dell’ordine, ecc.), di fornire semestralmente i dati quali-quantitativi connessi all’erogazione dei servizi.

E, nello specifico, per il Centro Antiviolenza, la convenzione definisce i termini di organizzazione e erogazione dei servizi.

  • In particolare
  • –       assicurare la linea telefonica dedicata con numero 035 212933 in orario diurno tutti i giorni della settimana da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.30 ed una segreteria telefonica attiva negli orari di chiusura del centro
  • –       garantire il costante monitoraggio dei messaggi registrati e la richiamata entro il giorno successivo
  • –       assicurare per gli operatori (forze dell’ordine e pronto soccorso) una linea telefonica h24 per il sostegno alla ricerca di protezione in emergenza
  • e garantire, tra l’altro
  • –       il collegamento con il 1522
  • –       un’apertura di 30 ore settimanali nei seguenti giorni: da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle ore 14.30 alle 17.30, con la disponibilità ad ampliare l’orario di apertura in caso di bisogno
  • –       il primo colloquio entro 2 giorni dal primo contatto della donna con il centro
  • –       attività di accoglienza, consulenza e sostegno psicologico, consulenza legale, orientamento ed accompagnamento al reinserimento sociale e lavorativo
  • –       la completa gratuità dei servizi offerti
  • –       la tenuta dei rapporti con le forze dell’ordine, il sistema socio-sanitario, i servizi sociali dei comuni dell’ambito di Bergamo e di Dalmine
  • –       il collegamento con strutture di ospitalità e case-rifugio per interventi di protezione o ospitalità
  • –       la collaborazione con il servizio sociale di riferimento della donna nel caso di messa in protezione seguendo le procedure coerenti con quanto emerso dalla scheda di valutazione del rischio
  • –       la segretezza e la sicurezza dei dati della donna vittima di violenza

Nel periodo di validità della convenzione, il Centro assicura inoltre l’apertura dello sportello decentrato “Spazio Donna” di Dalmine, con 4 aperture settimanali di 5 ore ciascuna, con la disponibilità ad ampliare l’orario di apertura in caso di bisogno.

“Il fenomeno della violenza di genere è una tragedia inaccettabile che, nonostante il rafforzamento delle misure normative a protezione e tutela delle donne messe in campo negli anni, continua a essere una drammatica condizione quotidiana di vittime, di orfani di femminicidio, di storie di prevaricazione, molestie, atti persecutori, maltrattamenti, di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica – afferma Elena Carnevali, Sindaca di Bergamo – In questo difficile panorama, l’impegno sempre più determinato del Comune di Bergamo è quello di agire in più direzioni e in modo capillare, sia fornendo sostegno alle donne vittime di violenza, sia impegnandosi in azioni di contrasto e prevenzione.

Innanzitutto, è fondamentale continuare a lavorare come ente capofila della Rete Interistituzionale Antiviolenza degli ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine, e insieme con il Centro antiviolenza Aiuto Donna – Uscire dalla violenza, luogo di e per le donne diventato ormai un punto di riferimento per tutto il territorio.

L’Associazione Aiuto Donna, nel suo grande lavoro di accompagnamento alle donne in un percorso di riconquista di indipendenza, fornisce non solo aiuto psicologico e tutela legale, ma anche supporto all’autonomia abitativa e all’indipendenza lavorativa. Due pilastri in cui io stessa credo moltissimo e che, come amministrazione, intendo continuare a sostenere.

La violenza di genere si combatte sul piano culturale, agendo con attività di prevenzione, sensibilizzazione ed educazione alla relazione e al rispetto dell’altro. Ma anche con una presa di consapevolezza forte da parte delle donne a cui faccio quindi un appello: non abbiate timore di chiamare il 1522, di rivolgervi al Centro antiviolenza Aiuto Donna, di affidarvi alla loro competenza, al loro supporto. La violenza non è una condizione accettabile per nessuna donna, e tanto meno irreversibile. I percorsi di emancipazione, anche se impegnativi da tanti punti di vista, sono l’unica strada capace di riconsegnare a ciascuna la propria dignità e libertà”.

“Il Comune di Bergamo, capofila della Rete Interistituzionale di Bergamo e Dalmine, è impegnata da sempre a costruire strategie e azioni condivise di prevenzione, accoglienza e sostegno alle donne in tutto il percorso di uscita dalla violenza – fa eco Marcella Messina, assessora alle politiche sociali – Nonostante la cronaca nazionale ponga il tema alla nostra attenzione quasi quotidianamente, quello della violenza sulle donne è una realtà ancora poco conosciuta nelle sue dinamiche più profonde. C’è un problema di consapevolezza rispetto all’idea che gli episodi di violenza siano isolati, circoscritti, relativi ad una singola situazione personale o familiare, magari di marginalità sociale o fragilità personale, quando invece sono tutti attraversati da elementi comuni, spesso stereotipi, pregiudizi, strumentalizzazioni, anche del corpo femminile.

In questo contesto l’attività dell’’Associazione e del Centro antiviolenza Aiuto Donna assume un ruolo chiave in tutto il processo di analisi del contesto e di offerta di servizi di qualità e valore che, con la nuova Convenzione, andiamo a riconfermare.

Il messaggio per tutta la cittadinanza è che l’attenzione su questo drammatico fenomeno sociale è altissima e permanente e che è necessario sradicare le radici culturali del problema diffondendo un messaggio di tolleranza zero a cominciare dalle giovani generazioni”.

“Il lavoro del centro antiviolenza non diminuisce in tutte le sue azioni e interventi a favore delle donne. Il centro antiviolenza Aiuto Donna nelle sue tre sedi operative a Bergamo e provincia (Seriate e Terno d’Isola) ha registrato, in questo primo semestre 2024, 308 contatti di cui 140 riguardano la Rete antiviolenza di Bergamo e di Dalmine (erano 315 quelli registrati nel 2023 su Bergamo e Dalmine) – raccontano Oliana Maccarini e Sara Modora, rispettivamente presidente dell’Associazione Aiuto Donna e coordinatrice del Centro Antiviolenza Aiuto Donna – Uscire dalla violenza ODV.

Le richieste di aiuto ricevute dal centro antiviolenza narrano di violenze subite all’interno delle mura di casa, dentro le relazioni più intime. Alcune, circa il 3%, testimoniano violenze subite da sconosciuti oppure all’interno di luoghi di lavoro.

Il centro antiviolenza gestisce inoltre la reperibilità h24 per le situazioni di emergenza in rete con le forze dell’ordine i presidi sanitari e i Servizi Sociali per individuare i posti nelle case rifugio accreditate da Regione Lombardia. Il contatto con il centro antiviolenza rappresenta il primo passo di un lungo e faticoso percorso di libertà e liberazione delle donne per uscire da situazioni di violenza e isolamento.

Siamo anche costantemente impegnate, fin dalla nostra fondazione nel 1999, in azioni di sensibilizzazione e formazione per rimuovere quella cultura della sopraffazione di genere che legittima ogni tipo di violenza contro le donne. UNA DONNA CHE DICE È NO a qualsiasi età, in qualsiasi luogo e condizione si trovi!”.

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