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I dati

Fine vita, a Bergamo depositati oltre 4mila testamenti biologici

Il dato, che fa riferimento alle informazioni sulla trasmissione delle DAT alla banca dati nazionale da parte di 203 Comuni, emerge dall’osservatorio dell’Associazione Luca Coscioni

Sono 4.243 le disposizioni anticipate di trattamento (DAT), comunemente definite “testamento biologico” o “biotestamento”, depositate nei Comuni di Bergamo. Il dato, che fa riferimento alle informazioni sulla trasmissione delle DAT alla banca dati nazionale da parte di 203 Comuni, emerge dall’osservatorio dell’Associazione Luca Coscioni.

I testamenti biologici bergamaschi inviati alla banca dati sono 3.838 e sono pari a 1 ogni 197 abitanti.

In base ai numeri raccolti, la Lombardia risulta decima nella classifica nazionale dei Testamenti biologici depositati, con una media di 1 DAT ogni 175 maggiorenni, posizionandosi tra le regioni italiane più attive. Tra le città lombarde, spiccano Milano, Varese, Brescia, Cremona e Bergamo.

Il report

La Lombardia si distingue nella classifica nazionale per i Testamenti biologici depositati, con una media di 1 DAT ogni 175 maggiorenni, posizionandosi tra le regioni italiane più attive. Tra le città lombarde, spiccano Milano, Varese, Brescia, Cremona e Bergamo.

– Milano: con 7.374 DAT depositate, Milano è in cima alla classifica nazionale per numero assoluto di DAT, posizionandosi al primo posto tra le città italiane.

– Varese: si distingue con una DAT ogni 86 abitanti, risultando il capoluogo di provincia con più DAT in proporzione alla popolazione maggiorenne residente.

– Brescia: con 1.044 DAT depositate, si posiziona al 15° posto a livello nazionale per numero assoluto di DAT.

– Cremona: con una DAT ogni 109 abitanti, Cremona si colloca tra le prime dieci città italiane per proporzione di DAT rispetto alla popolazione.

– Bergamo: emerge con una crescente attenzione al tema, contribuendo alla posizione di rilievo della Lombardia.

L’Associazione Luca Coscioni ha promosso un accesso agli atti generalizzato ai Comuni italiani per chiedere quante DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) sono state ricevute dall’entrata in vigore della legge a oggi e quante di queste sono state trasferite alla Banca dati nazionale. L’iniziativa, che segue una precedente indagine condotta nel 2022, è tuttora in corso e mira a fornire aggiornamenti sull’applicazione della legge sul testamento biologico nel corso del 2023.

A questo link si offre una dashboard che consente di recuperare i dati in tempo reale per Regione, Provincia e Comune.

I dati in pillole

Complessivamente in Italia, i Comuni che hanno risposto ad almeno una delle due indagini sono stati 6.097, ossia il 77,2% del totale del Paese, con 4.533 enti che hanno fornito, come richiesto, un aggiornamento sui dati al 31 dicembre 2023. Più in generale, sono 230.940 le DAT che risultano depositate nei 6.096 Comuni. Ciò significa, una DAT ogni 191 maggiorenni. A queste vanno aggiunte quelle dei Comuni che non hanno risposto e quelle depositate presso notai, strutture sanitarie e uffici consolari, a cui non abbiamo accesso. Il 90,4% di queste sono state correttamente inserite all’interno della Banca Dati Nazionale, mentre il 9,6% dovevano essere ancora inserite nel momento in cui i Comuni (5.845) ci hanno fornito questo dato. Varese (una DAT ogni 86 abitanti) e Pesaro (1 ogni 99) i capoluoghi di provincia con più DAT in proporzione alla popolazione maggiorenne residente. Nei 4.533 comuni che hanno fornito l’aggiornamento al 31 dicembre 2023 si riscontra un aumento del 52,5% delle DAT depositate rispetto all’anno precedente.

“Anche sul testamento biologico siamo costretti a sostituirci allo Stato nel fornire informazioni e servizi alla persona a causa dell’inazione delle istituzioni. E’ ciò che accade sul tema dell’aiuto medico alla morte volontaria, rispetto al quale, nell’inerzia del Parlamento sarà la Corte costituzionale a dover intervenire nei prossimi giorni per chiarire i confini del diritto esistenti, e siamo noi dell’Associazione Luca Coscioni a dover aiutare le persone che chiedono di interrompere una condizione di vera e propria tortura” – dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

“Positivo l’aumento del 52% delle nuove DAT depositate nel 2023 rispetto al 2022. Un dato che si deve a chi continua a fare iniziativa politica e informazione a livello locale su questo strumento. Ma a livello istituzionale non è mai stata condotta alcuna campagna informativa sul tema e anche in questo caso, come già accade in tema di morte volontaria medicalmente assistita, tocca a un’associazione sostituirsi allo Stato nel garantire alla popolazione diritti civili fondamentali.  Particolarmente gravi i dati che abbiamo ottenuto circa il mancato inserimento delle DAT nella Banca dati nazionale. A una persona su 10 tra quelle che hanno depositato le DAT, senza questo inserimento non è garantito il rapido rispetto delle proprie volontà. Un malfunzionamento dovuto alla mancata formazione del personale da parte dei Ministeri competenti”.

Da oggi (mercoledì 10 luglio, ndr) e per una settimana una équipe di medici, tra i quali il Dottor Mario Riccio, anestesista che aiutò Welby a morire e che curò la parte tecnica del primo suicidio medicalmente assistito in Italia, rafforzeranno il team di volontari del “Numero Bianco” (06\99313409) rispondendo a tutte le domande dei cittadini sulle DAT.

Anche al “Numero Bianco” dell’Associazione Luca Coscioni sono aumentate le richieste di informazioni sul fine vita. Negli ultimi 12 mesi sono arrivate 15.559 richieste di informazioni, con una media di 43 richieste al giorno e un aumento del 28% rispetto al 2022. In dettaglio: 3.302 scambi di informazioni su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (+43%) e 823 scambi sull’interruzione delle terapie e la sedazione palliativa profonda (+27%).

L’indagine nel dettaglio

I dati in dettaglio: A livello nazionale risulta 1 DAT depositata ogni 191 abitanti maggiorenni. La top 5 delle Regioni con più DAT depositate in relazione agli abitanti maggiorenni:

– Abruzzo, 1 ogni 134 abitanti;
– Marche, 1 ogni 143;
– Piemonte, 1 ogni 143;
– Trentino Alto Adige, 1 ogni 143;
– Emilia Romagna, 1 ogni 143;
– Liguria, 1 ogni 149;
– Valle d’Aosta, 1 ogni 152;
– Friuli, 1 ogni 171;
– Toscana, 1 ogni 174;
– Lombardia, 1 ogni 175.

A chiudere la classifica, in ordine dalla Regione con meno depositi per abitante:

– Lazio, 1 ogni 307;
– Campania, 1 ogni 304;
– Molise, 1 ogni 301;
– Sardegna, 1 ogni 286;
– Sicilia, 1 ogni 252.

Regioni con l’aumento di depositi più alto sul 2022:

– Friuli-Venezia Giulia (camp. 67,0% dei comuni della Regione): +120,4%
– Campania (camp. 36,9% dei comuni della Regione): +119.8%
– Abruzzo (camp. 51,5% dei comuni della Regione): +119,0%
– Trentino-Alto Adige (+114,7%)
– Umbria (+96,7%)
– Marche (+75,5%)
– Sicilia (+73,9%)
– Calabria (+73,6%)
– Sardegna (+69,9%)
– Toscana (+66%)

La top 10 delle Province con più DAT depositate in relazione alla popolazione maggiorenne:

– Pescara, 1 ogni 90 abitanti;
– Pesaro e Urbino, 1 ogni 99;
– Teramo, 1 ogni 101;
– Forlì Cesena, 1 ogni 112;
– Imperia, 1 ogni 113;
– Ravenna, 1 ogni 118;
– Varese, 1 ogni 119;
– Modena, 1 ogni 127;
– Torino, 1 ogni 132;
– Verbano-Cusio-Ossola, 1 ogni 135.

La top 10 delle città con più DAT depositate in relazione alla popolazione maggiorenne:
– Varese, 1 ogni 86 abitanti
– Pesaro, 1 ogni 98 abitanti
– Vicenza, 1 ogni 101 abitanti
– Cuneo, 1 ogni 101 abitanti
– Imperia, 1 ogni 104 abitanti
– Cesena, 1 ogni 106 abitanti
– Modena, 1 ogni 107 abitanti
– Aosta, 1 ogni 108 abitanti
– Belluno, 1 ogni 108 abitanti
– Cremona, 1 ogni 109 abitanti

A chiudere la classifica, in ordine dalla Provincia con meno depositi per abitante:

– Palermo, 1 ogni 497;
– Rieti, 1 ogni 412;
– L’Aquila, 1 ogni 408;
– Nuoro, 1 ogni 391;
– Benevento, 1 ogni 357;
– Napoli, 1 ogni 350;
– Latina, 1 ogni 336;
– Campobasso, 1 ogni 331;
– Oristano, 1 ogni 321;
– Trapani, 1 ogni 313.

Top ten dei Comuni per numero di DAT depositate (numeri assoluti):

Milano: 7.374
Roma: 6.280
Torino: 5.261
Genova: 3.328
Bologna: 2.178
Firenze: 1.772
Bari: 1.524
Modena: 1.451
Parma: 1.230
Verona: 1.226

Altre città italiane importanti (sopra i 150.000 abitanti). DAT depositate in numeri assoluti:

– Ravenna: 1.191 (11° posto)
– Catania: 1.112 (12° posto)
– Trieste: 1.140 (13° posto)
– Padova: 1.064 (14° posto)
– Brescia: 1.044 (15° posto)
– Napoli: 1.015 (16° posto)
– Venezia: 901 (18° posto)
– Messina: 812 (22° posto)
– Livorno: 788 (24° posto)
– Rimini: 761 (28° posto)
– Prato: 760 (29° posto)
– Taranto: 677 (31° posto)
– Reggio Calabria: 657 (32° posto)
– Reggio Emilia: 545 (41° posto)
– Palermo: 432 (61° posto)
– Perugia: 396 (72° posto)

I dati degli altri Capoluoghi di Regione non menzionati:

– Trento: 834 (20° posto)
– Ancona: 443 (57° posto)
– Cagliari: 424 (63° posto)
– Potenza: 365 (80° posto)
– Aosta: 262 (119° posto)
– Campobasso: 202 (180° posto)
– L’Aquila: 111 (418° posto)

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