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Consorzio di bonifica

Dal Pnrr 20 milioni per i pozzi della Bassa, dal Pniissi 28,5 per la galleria del canale dell’Adda

Interessate dall'intervento 35 strutture su 70, che saranno dotate di un sistema di telecontrollo e telecomando. Per il canale irriguo sotterraneo si attende il decreto di finanziamento

Bergamo. “Nei giorni scorsi a Roma è emerso un concetto chiaro: non ci sono dubbi che sia in atto un cambiamento climatico e per questo motivo i Consorzi di Bonifica sono chiamati a comportarsi di conseguenza e ad adeguarsi. E lo stanno già facendo, precorrendo i tempi, con studi e proposte di soluzioni”.

Lo afferma il presidente del Consorzio di Bonifica della Media pianura bergamasca Franco Gatti, dopo aver partecipato il 2 e 3 luglio scorsi nella capitale, insieme al direttore Mario Reduzzi, all’assemblea nazionale dell’Anbi (Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue), che quest’anno aveva come tema le scelte dopo il Pnnr. Un appuntamento importante al quale hanno preso parte, tra gli altri, i due vice premier: Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica; Renato Brunetta, presidente del Cnel; Matteo Zuppi, presidente della Cei; Andrea Rinaldo, professore ordinario di Costruzioni idrauliche all’Università di Padova, che lo scorso anno ha vinto, primo italiano, lo Stockholm Water Prize, ossia il Nobel dell’Acqua; il generale Francesco Figliuolo, commissario straordinario del Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dalle alluvioni in Emilia Romagna, Toscana e Marche; Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.

Pnrr, a Bergamo 20 milioni per il telecontrollo di 35 pozzi

“Il Pnrr – spiega il presidente Gatti – è risultata una grossa fonte di finanziamento per le reti irrigue e per quelle idrauliche, sia per contrastare il dissesto idrogeologico sia per migliorare il sistema di irrigazione”.

Tramite il Pnrr, il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca ha potuto usufruire di 20 milioni di euro destinati all’efficientamento di 35 pozzi sui 70 situati nella Bassa Bergamasca, che sono stati ammodernati e dotati di un sistema di telecomando e telecontrollo. In parole povere, se prima i dipendenti dovevano arrivare sul posto ogni volta per controllare e regolare i vari dispositivi, ora lo possono fare in tempo reale con un semplice clic dal telefonino.

Misurazione dell’acqua, l’80% del raggiungimento del target ministeriale è basato sul finanziamento assegnato in Bergamasca
Non solo, il denaro è stato utilizzato anche per installare sistemi per la misurazione dell’acqua captata dalla falda e per il contenimento dei consumi energetici. “L’80% del raggiungimento del target ministeriale è basato sul finanziamento assegnato alla Bergamasca – annuncia il presidente Franco Gatti -, grazie al progetto presentato dal nostro Consorzio di Bonifica. I misuratori sono importanti perché permettono di risparmiare sia acqua che energia elettrica. Con questo sistema contribuiamo affinché il Governo italiano raggiunga gli obiettivi fissati dalla Ue”.

Il 50 per cento degli interventi è già stato portato a termine e ha interessato i territori della Media e della Bassa pianura bergamasca. Quest’ultima è zona di risorgive e fontanili non più attivi da tempo dopo che la falda acquifera si era abbassata. “Per questo motivo servivano i pozzi – chiosa il presidente Gatti -. In alcuni casi sono stati ritrivellati, in altri si è provveduto a sostituire le pompe e le cabine elettriche. L’ammodernamento ha interessato i pozzi più datati, visto che l’altra metà è di recente realizzazione. I lavori riprenderanno a fine settembre stante la stagione irrigua. L’intero progetto di interventi verrà portato a termine entro il 2025 e dovrà essere rendicontato entro il 2026 alla Unione Europea.

 

pozzi irrigui

 

In arrivo altri 28,5 milioni per il canale in galleria Adda-Cherio

Le scelte da compiere dopo il Pnrr, tema dell’assemblea nazionale, risultano già in parte incanalate da un altro strumento finanziario, il Pniissi (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico). È qui che si andranno a pescare le risorse per il futuro. Il Governo è intenzionato a riammodernare la rete nazionale dei canali (300mila km in tutto il Paese, 2mila nella Bergamasca) con un piano che interesserà tutte le strutture idrauliche, non solo quelle relative al sistema di irrigazione di competenza dei Consorzi di Bonifica, ma anche quelle che riguardano l’acqua potabile.

Per farlo ha previsto uno stanziamento di 13 miliardi di euro per i prossimi 12 anni. Il primo miliardo è già stato stanziato. A Bergamo sono stati destinati 28,5 milioni per il progetto presentato dal Consorzio di Bonifica, selezionato attraverso un bando e ora in attesa del decreto di finanziamento. Si tratta di una serie di interventi di manutenzione straordinaria che riguarderanno la galleria del canale dell’Adda tra Calusco e Medolago, un manufatto di cemento armato realizzato negli anni ’70 e ora bisognoso di opere per la riduzione delle perdite e per la sicurezza della struttura.

Questa galleria, finalizzata al prelievo di acqua dal fiume Adda, attraversa l’Isola e giunge sino al fiume Cherio, superando il Brembo con un ponte canale sifone e passando sotto il Serio. L’opera, che è per lo più costituita da un canale irriguo sotterraneo, è caratterizzata da vasche con pompe di prelievo per consentire l’irrigazione a pioggia dei terreni sovrastanti. Per dare una dimensione, solo nell’area dell’Isola a questo canale-galleria sono collegati circa 3mila idranti.

Negli ultimi 5 anni investiti 100 milioni di euro

“Il nostro Consorzio – rimarca Franco Gatti – negli ultimi anni ha investito nel settore irriguo 100 milioni di euro di finanziamenti stanziati dal Ministero e dalla Regione. Il Pniissi ora ci permette di continuare a fare investimenti e di aggiornare la rete per il futuro. Va sicuramente ripensato il territorio alla luce del cambiamento climatico – riflette il presidente -, va capito come renderlo resiliente sia dal punto di vista della difesa idrogeologica, sia per quanto riguarda la carenza idrica, visto che si va verso una tropicalizzazione del clima, con mesi di pioggia alternati a mesi di siccità”.

Al Consorzio di Bonifica spettano in questo senso sfide difficili, delicate e necessarie, da giocarsi sul filo dell’equilibrio. Del resto, lo slogan che accompagnava la recente assemblea nazionale dell’Anbi era un proverbio cinese: “La medesima acqua può sostenere o affondare una nave”.

 

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