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L'accordo

Rinnovato il contratto del turismo: a Bergamo interessa 120 attività e mille lavoratori del settore ospitalità

Tra le novità, oltre agli aumenti salariali, ci sono l'introduzione, il riconoscimento di nuove figure professionali e un'ancora maggiore attenzione alle donne

È stato firmato nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 luglio il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro per i dipendenti del settore Turismo. A sottoscrivere il nuovo accordo Federalberghi e Faita, insieme a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. A Bergamo ne beneficiano 120 attività alberghiere e extralberghiere per un totale di circa 1.000 dipendenti (dati ISTAT aggiornati al 31/12/2022).

“Con la firma di questa notte Confcommercio chiude il ciclo dei rinnovi, che ha visto impegnata la Confederazione nazionale con grande senso di responsabilità sia verso le imprese che verso i lavoratori – afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Confcommercio Bergamo –. Nel giro di pochi mesi è stato rinnovato prima il contratto del Commercio, successivamente quello dei Pubblici esercizi e infine ieri quello del Turismo. Ci siamo così distinti da altre Associazioni di categoria che hanno procrastinato e non ancora stipulato i rinnovi, tanto che alcuni grandi gruppi del commercio hanno preferito abbandonarle e aderire con entusiasmo al mondo Confcommercio. Ora auguriamoci un periodo di lavoro che ci consenta di farci carico della parte economica, onerosa ma anche doverosa, verso i nostri collaboratori”.

“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto, le cui trattative erano iniziate il 27 febbraio 2020, pochi giorni prima del grande lockdown – afferma Alessandro Capozzi, presidente di Federalberghi Bergamo –. Dopo la pandemia ci sono state altre emergenze che abbiamo dovuto affrontare come l’impennata dei prezzi per l’energia, le tensioni geopolitiche e gli eventi metereologici avversi. E le parte sociali si sono concentrate su quello. Ora sembra che si stia tornando alla normalità per cui concentriamo la nostra attenzione sulle misure che sostengono lo sviluppo e questo accordo va nella direzione di un giusto equilibrio tra esigenze dei lavoratori e le imprese”.

Il Ccnl si applica ai lavoratori occupati in alberghi, villaggi turistici, campeggi, porti turistici, ostelli, bed and breakfast e, più in generale, in tutte le attività turistico ricettive italiane, alberghiere ed extralberghiere nonché alle attività annesse alle stesse, quali centri congressi, stabilimenti termali, stabilimenti balneari, bar, ristoranti, etc.

“L’accordo è stato raggiunto dopo una lunga trattativa e un intenso confronto tra tutte le parti, a dimostrazione dell’importanza del contratto nazionale e delle relazioni sindacali – afferma Enrico Betti, responsabile area lavoro Confcommercio Bergamo e componente della Commissione firmataria del contratto -. Il riconoscimento della parte economica, con la corresponsione della retribuzione del mese di luglio, e gli altri risultati ottenuti sono stati possibile grazie alla forte determinazione e responsabilità delle parti. Questo accordo è in grado di sostenere aziende e lavoratori in un contesto di profonda e continua trasformazione”.

Secondo i dati del Cnel, il Ccnl che è stato rinnovato da Federalberghi e Faita è di gran lunga il contratto collettivo più rappresentativo nel comparto turistico ricettivo, essendo applicato a più dell’81% dei lavoratori dipendenti (la quota residua è polverizzata tra altri diciotto contratti minori) anche in territorio bergamasco.

Il nuovo contratto sarà in vigore sino al 31 dicembre 2027, con un primo aumento salariale pari a 70 euro, che sarà pagato con la retribuzione del mese di luglio 2024. Sono previste ulteriori 4 rate, che determineranno un aumento complessivo di 200 euro.

Le principali novità previste dall’accordo

La classificazione del personale è stata aggiornata, con lo sguardo rivolto all’innovazione e alla digitalizzazione e la creazione di nuove figure con competenze in materia di controllo di qualità, pricing, revenue, digital marketing, reputation e social media.

Un focus specifico riguarda il wellness e le terme, con le nuove figure di coordinatore della spa, dietista, personal trainer, operatore di assistenza termale e addetto al centro benessere.

Sono stati definiti dei percorsi di carriera per i giovani che entrano in azienda, prevedendo il passaggio al livello superiore dopo quindici mesi di servizio sia per gli addetti al food and beverage (commis di cucina, sala, bar, etc.) sia per gli addetti all’animazione.

Grande attenzione anche per le donne, che costituiscono il 55% delle persone occupate nel settore. Sono stati irrobustiti i trattamenti spettanti ai genitori durante i periodi di congedo obbligatorio e facoltativo, con effetti positivi su tredicesima, quattordicesima, ferie e permessi. Per le donne vittime di violenza, i tre mesi di congedo previsti dalla legge saranno raddoppiati grazie all’intervento del datore di lavoro.

Il contratto conferisce attuazione alle norme di legge concernenti i contratti a termine di durata superiore ai dodici mesi, che saranno utilizzabili in occasione dei grandi eventi, a partire dal Giubileo del 2025 e dalle Olimpiadi invernali 2026.

A livello aziendale, potranno essere definiti percorsi di reinternalizzazione degli appalti, con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio offerto alla clientela e aumentare la stabilità dei rapporti di lavoro.

Tra gli indicatori che la contrattazione di secondo livello potrà utilizzare per l’assegnazione dei premi di risultato, oltre ai classici parametri economici correlati a incrementi di produttività, competitività, qualità, redditività, efficienza e innovazione, entra in gioco il giudizio della clientela, misurato con il tasso di fidelizzazione e le recensioni certificate.

L’accordo ha integrato il contributo destinato ai fondi di assistenza sanitaria integrativa di categoria (FAST e Qu.A.S), con l’obiettivo di offrire ai lavoratori del settore una rete di protezione sempre più efficace.

Le parti, inoltre, hanno rivolto congiuntamente un appello al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero del Turismo per chiedere la revisione del trattamento fiscale applicato all’alloggio che le imprese turistico ricettive forniscono ai lavoratori stagionali.

L’opinione dei sindacati

Dopo oltre 40 ore di trattativa serrata, è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale applicato agli oltre 400mila lavoratrici e lavoratori del comparto turistico, ricettivo alberghiero, dei villaggi vacanza e dei camping. L’intesa, in vigore dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2027, è stata siglata tra le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cigil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni imprenditoriali del comparto Federalberghi e Faita, entrambe associate a Confcommercio Imprese per l’Italia.

A Bergamo, l’intesa toccherà circa 1000 lavoratori del settore. L’accordo, che sarà sottoposto alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori a partire dai prossimi giorni, prevede un aumento economico a regime di 200 euro al IV livello d’inquadramento, da riparametrare, corrisposti nell’arco della vigenza contrattuale, con una massa salariale complessiva pari a 6.200 euro.

“Questo accordo rappresenta un importante passo avanti per il settore – sostengono i rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Bergamo -, ottenuto anche grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Siamo soddisfatti del rinnovo di un contratto scaduto da 6 anni in un settore economicamente importante anche sul nostro territorio, dove si evidenzia una ripresa economica superiore al 2019, e dove tuttavia è ancora molto difficile trovare personale da assumere, soprattutto in relazione alle retribuzioni offerte in relazione alle ore lavorate e alle difficoltà legate, in alcuni casi, al tema conciliazione vita privata-lavoro. Pensiamo che avere ottenuto un rinnovo con una parte economica importante (200 euro al 4° livello) dia un incentivo non indifferente all’occupazione, anche e soprattutto all’occupazione
giovanile”.

“Riteniamo sia significativo l’intervento sull’esternalizzazione dei servizi di pulimento e riassetto delle camere e altri servizi – dicono Nicholas Pezzè segretario generale di Filcams Cgil, Claudia Belotti, segretaria generale Fisascat Cisl, e Anila Cenolli segretaria generale di Uiltucs – che estende la procedura per il confronto sindacale prevista per la prima esternalizzazione anche ai successivi cambi appalti, garantendo il trattamento normativo e economico del contratto nazionale del settore sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative del settore. Importante il rilancio della contrattazione di secondo livello da
rendere effettivamente esigibile e introduzione di un elemento economico di garanzia, fino a 186 euro, qualora, nonostante la presentazione di una piattaforma, non venga definito un accordo integrativo entro il 31 ottobre 2026. Appaiono assolutamente rilevanti le misure in tema di parità di genere, con la valorizzazione delle tematiche relative alle pari opportunità e all’inclusione: è stata istituita la figura di rappresentanza “Garante della Parità” e viene costituita una Commissione permanente dedicata in seno all’Ente Bilaterale di settore. Sono state inoltre introdotte forme di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alla vita dell’impresa, mirate a favorire il cambiamento e il benessere sui luoghi di lavoro, anche in un’ottica di genere.

Tra i punti qualificanti dell’accordo la tutela della genitorialità, con l’integrazione fino al raggiungimento del 100% della retribuzione in occasione del pagamento della tredicesima e della quattordicesima mensilità, maturata durante i periodi di congedo di maternità obbligatorio e congedo di paternità, obbligatorio e facoltativo.
Sul contrasto alla discriminazione, alla violenza e alle molestie è stato definito un nuovo articolato contrattuale che amplia le tutele, migliorando le misure previste per il sostegno delle donne vittime di violenza di genere, con 3 mesi più ulteriori 3 mesi di congedo retribuito al 100% per le lavoratrici inserite in percorsi di protezione debitamente certificati dai servizi sociali del Comune di residenza, dai centri antiviolenza o dalle case rifugio. Sul fronte del welfare contrattuale, l’intesa stabilisce un aumento del contributo di 3 euro destinato al fondo di assistenza sanitaria integrativa di settore, il Fondo Fast. Rafforzata, inoltre, la penalità prevista a carico delle aziende che non siano in regola con l’iscrizione al fondo dei lavoratori, per i quali, in questo caso, scatta un ulteriore elemento distinto della retribuzione”.

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