Claudio Togni disperso nell’Adda, dopo una settimana prime immersioni dei sub: ricerche ancora senza esito

Fiume Adda. Tutte le sere, i familiari di Claudio Togni guardano il meteo e incrociano le dita. “Speriamo non arrivi un altro temporale a ‘gonfiare’ ancor di più il fiume”. Roberto Benaglia, vicesindaco di Paladina e cugino dell’operaio disperso, da giorni ascolta lo stesso ritornello: “Finché la portata d’acqua non diminuisce, immergersi dove è caduto Claudio è rischioso anche per loro”. I sommozzatori di Treviglio. Gli ‘angeli dell’acqua’, come li chiama lui, che non smette mai di ringraziare, insieme a tutte le persone che da ormai una settimana si stanno prodigando per cercare il 59enne, scivolato mentre lavorava alla chiusura di una diga di sbarramento per la società Italgen. “Più passano i giorni, più aumenta l’angoscia – ammette Benaglia -. Speriamo che nel fine settimana ci siano condizioni migliori”.

Viste le difficoltà che finora hanno contraddistinto le ricerche, venerdì 5 luglio i tecnici dell’azienda di Villa di Serio hanno cercato di deviare il fiume nei canali adiacenti, come il naviglio Martesana che nasce a monte di Concesa, il punto in cui è avvenuto quello che ha l’aria di essere l’ennesimo incidente sul lavoro. Chi segue da vicino le operazioni, spiega che abbassare il flusso d’acqua è fondamentale per facilitare l’immersione dei sub. Sabato hanno finalmente provato a guardare sott’acqua con le loro maschere. Purtroppo, l’ennesima allerta meteo ha comportato la sospensione delle ricerche, che ora bisognerà capire se e quando riprenderanno. Secondo i ben informati, non prima di martedì.