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Bergamo

Padre separato abusa della figlia minorenne: condannato a 10 anni per violenza sessuale

Le molestie e le violenze sono iniziate dopo la separazione dalla moglie, quando la bambina andava a dormire da lui. In alcune occasioni le attenzioni sessuali si sono estese alle amichette di lei

Bergamo. Condannato in abbreviato a dieci anni di reclusione per aver abusato della figlia minore. Le violenze e i palpeggiamenti sono iniziati quando la bambina aveva solo 7 anni. L’uomo, 63 anni, si era separato dalla moglie e molestava la piccola quando andava a dormire da lui. La ragazzina ha sopportato in silenzio per cinque anni poi, una sera, si è confidata con il fratello maggiore che ha raccontato tutto alla madre.

Giovedì 4 luglio la sentenza emessa dal Collegio, che ha accolto in pieno le richieste del pubblico ministero Guido Schininà, ed ha considerato le aggravanti della minore età della vittima e del legame di parentela prevalenti rispetto alle attenuanti generiche. L’imputato è stato dichiarato decaduto dalla potestà genitoriale e dovrà risarcire i danni morali con una provvisionale di 100mila euro alla figlia, 10mila euro alla ex moglie e 20mila al figlio. L’avvocatessa Marcella Micheletti, che ha assistito la parte civile, aveva chiesto un risarcimento di un milione di euro, 600 per la vittima, e 200mila euro a testa per la ex moglie e il figlio: “Enorme è stato il danno causato, enorme la richiesta di risarcimento”, ha dichiarato la legale.

Gli abusi sono iniziati nel 2017: toccamenti, bagni insieme, palpeggiamenti che avvenivano solamente quando la bambina andava a dormire dal padre da sola, mai in presenza del fratello. E con il passare del tempo le attenzioni sessuali dell’uomo si erano trasferite anche sulle amichette della figlia, invitate per la merenda o per un pigiama party. In un caso una ragazzina era tornata a casa ed aveva raccontato tutto ai genitori. Il padre di lei aveva aspettato il 63enne sotto casa e lo aveva minacciato, senza però sporgere denuncia nei suoi confronti per non rovinare l’amicizia tra le due ragazze.

La vittima subiva, inconsapevole come solo una bambina di quell’età può essere, e nel frattempo si chiudeva in se stessa. I familiari non hanno mai sospettato di nulla. Vedevano che la piccola era introversa, faceva fatica a legare con i compagni, sembrava sempre triste, ma attribuivano questi atteggiamenti al dispiacere dovuto alla separazione dei genitori. Poi una sera, alla fine del 2022, la ragazzina non ce l’ha fatta più a tenersi tutto dentro e si è sfogata con il fratello.

A quel punto è partita una denuncia e davanti al pubblico ministero il 63enne ha dapprima negato ogni addebito ma poi ha ammesso parzialmente le sue responsabilità. A suo carico è stata emessa la misura del divieto di avvicinamento alla figlia e di avere qualsiasi contatto con lei. Misura che però è stata violata in quanto l’uomo le ha scritto dei messaggi via Whatsapp e le ha inviato una mail.

Giovedì la pesante condanna a 10 anni.

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