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L'intervista

Maxi sconto sulle assunzioni, Bersani: “Regalo a scadenza, soldi che potevano essere usati meglio per le imprese”

L'ex ministro ed ex segretario del Partito Democratico commenta il provvedimento varato dalla maggioranza: "Sono stato sempre scettico su misure di questo tipo"

“Sono stato sempre scettico su misure di questo tipo. Un imprenditore assume se ha davanti a sé del lavoro in espansione, in caso contrario puoi anche regalargli il costo di un dipendente ma non lo assumerà, soprattutto se il ‘regalo’ è temporaneo e a scadenza”: così l’ex ministro Pier Luigi Bersani, intervistato da Bergamonews, esprime la sua perplessità sul maxi sconto per le aziende che concludono assunzioni a tempo indeterminato.

La misura, contenuta nel decreto coesione firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, di concerto con la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, prevede una riduzione del 120% del costo del lavoro ammesso in deduzione, che sale al 130% se i nuovi assunti rientrano nelle cosiddette categorie fragili. Sul provvedimento il governo ha chiesto il voto di fiducia ha incassato il via libera del Senato e passa ora alla Camera dei Deputati, che ha tempo fino al 6 luglio per convertirlo in legge.

L’obiettivo – dichiarato dalla maggioranza – è quello di favorire l’occupazione stabile rendendola più conveniente. Il tema del lavoro ha sempre rappresentato una priorità per Pier Luigi Bersani: è stato al centro della sua attenzione sia nelle vesti di ministro sia quando ha ricoperto il ruolo di segretario del Partito Democratico.

 

bersani

 

Anni fa, alla guida dei dem, ha posto l’accento su questa tematica in moltissime occasioni: “Un’ora di lavoro stabile deve costare un po’ meno e un’ora di lavoro precario deve costare un po’ di più” – ha ripetuto più volte tenendo comizi in tutta Italia, effettuando accorati discorsi alle Feste dell’Unità e prendendo parte a dibattiti in piazza piuttosto che nei talk-show televisivi. Era la sua proposta per contrastare il precariato che ieri come oggi impedisce ai lavoratori di guardare in prospettiva, pianificare il proprio futuro e in molti casi formare una famiglia.

Il maxi sconto sulle assunzioni a tempo indeterminato è una misura diversa ma, almeno a un primo sguardo, pare andare nella stessa direzione, ossia favorire il lavoro stabile. In merito al provvedimento, l’ex ministro però osserva: “Francamente, sono stato sempre scettico su misure di questo tipo. Al netto della loro esposizione a tecniche opportunistiche, sempre presenti in Italia, c’è una questione di fondo che ho verificato in una lunga esperienza. Un imprenditore assume se ha davanti a sé del lavoro in espansione. In caso contrario puoi anche regalargli il costo di un dipendente ma non lo assumerà, soprattutto se il ‘regalo’ è temporaneo e a scadenza. È molto probabile quindi che lo sconto finisca a chi assumerebbe comunque. Può esserci al margine un elemento di incoraggiamento utile, ma quel margine non è tale da fare in modo che il gioco valga una costosa candela. Quei soldi potrebbero essere spesi in modo più efficace e utile all’impresa e al lavoro”.

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