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L'iniziativa

Inclusione sociale, il Comune di Bergamo cerca partner: “Prevenire fragilità e disagio”

Due linee principali di intervento, una legata ai servizi di gestione sociale e l'altra più centrata su un aspetto di tipo contributivo

Bergamo. La nuova amministrazione comunale di Bergamo muove i suoi primi passi nel delicatissimo tema dell’inclusione sociale. A tal proposito, è iniziata la ricerca di partner che possano sostenere le diverse iniziative, tramite un “infoday” organizzato nella mattinata di mercoledì 3 luglio a Palazzo Frizzoni e rivolto agli enti del terzo settore.

Il programma stilato si inserisce all’interno del programma regionale FSE+ 2021-2027, finalizzato al contrasto verso le diseguaglianze e le situazioni di marginalità e vulnerabilità sociale di individui e famiglie.

“È il segno – analizza Marcella Messina, assessora alle Politiche sociali – di come le politiche sociali e abitative debbano lavorar in strettissimo rapporto. L’ottica che mi interessa molto è quella della prevenzione, in modo da anticipare situazioni anche più difficili da gestire. Negli ultimi anni la dimensione relazionale impatta molto sulla comunità. La presentazione di questo bando serve a sottolineare la capacità degli enti nell’intercettare i bisogni di ognuno”.

L’amministrazione prevede due linee principali di intervento; la linea 1, legata ai servizi di gestione sociale, si articola, a sua volta, in un set di aiuti volti al supporto e all’accompagnamento delle famiglie e alla tutela dei rapporti sociali. Tra essi: lo sviluppo del portierato sociale e dei rapporti di vicinato e l’instaurazione di una cultura legata alla cura della casa e dei vicini. L’obiettivo è quello di promuovere forme di partecipazione sociale, valorizzando, così, le relazioni tra i vicini e rinsaldando il rapporto con l’amministrazione. Altro tema, racchiuso all’interno della prima manovra, l’accompagnamento ai servizi per l’alloggio, grazie all’utilizzo di servizi abitativi transitori (temporanei) e piani di rientri agevolati.

“Il tema dell’inclusione sociale è fondamentale – ribadisce l’assessora alle politiche della Casa, Claudia Lenzini -, senza dimenticare le forme dell’abitare. La sfida dei prossimi cinque anni sarà valutare e proporre nuove forme di abitare. Queste nuove proposte saranno un lavoro importante e fondamentale, per costruire dei progetti da presentare, che tengano particolare attenzione all’inclusione sociale e a tutte le forme della povertà, prevenendo fragilità e disagio”.

La linea 2 prevede, invece, interventi a sostegno e al contrasto alla povertà, concentrandosi di più su un aspetto di tipo contributivo. I destinatari di questa manovra saranno gli inquilini con una quota di Isee inferiore ai 15mila euro e inquadrati all’interno di requisiti ben specifici, i quali verranno esaminati solo dopo aver presentato domanda. Andando nel dettaglio, si effettueranno sostegni per quanto riguarda il pagamento fino alla metà delle spese energetiche.

A Bergamo si contano ben 985 alloggi, dislocati nei vari quartieri del capoluogo di Provincia; in cima alla classifica delle zone ‘più ospitali’ troviamo Città Alta, con 140 abitazioni, segue Boccaleone con 116 e chiude il podio Celadina (115).

“Vogliamo mettere in campo una nuova gestione dell’abitare – sottolinea Elena Lazzari, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Bergamo -, data anche la domanda crescente. Riceviamo spesso segnalazioni di amministratori di condominio e vicini che si allarmano chiedendo un intervento da parte del Comune. Questo avviso ha come obiettivo quello di creare un accordo di partenariato che vede noi come capofila”.

Sono ben 1600 gli inquilini interessati, dei quali la maggior parte donne, 400 gli over 65 (sempre a prevalenza femminile) e 315 i minori. Addirittura, il 51% della fetta totale vive da solo, seguono i nuclei composti da 2 persone, che ammontano al 21%. Per quanto riguarda le origini dei richiedenti, la maggioranza è occupata dagli italiani (73%), secondo posto per la popolazione marocchina con il 7,6% e terzi, a pari merito, boliviani e albanesi (3%), fino ad arrivare ad un totale di 43 nazionalità differenti.

Risulta quindi, data la crescente richiesta, fondamentale l’apporto da parte di enti e associazioni per favorire un maggior sostegno e sviluppo integrato dei differenti casi critici in ambito sociale.

Per maggior informazioni, è tutto consultabile e scaricabile sul sito del Comune di Bergamo; la scadenza prevista per aderire all’iniziativa è prevista per il prossimo 12 luglio, anche se potrebbe esserci una proroga.

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