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Mercoledì

Bergamo, Gdf alla Fondazione Et Labora: ipotesi truffa e peculato, 12 indagati

Al centro dell'inchiesta della Procura di Bergamo i fondi ricevuti da Regione Lombardia per realizzare i corsi di formazione: l'obiettivo è capire se le intere somme di soldi pubblici ricevuti siano state spese

Bergamo. Truffa, peculato, turbativa d’asta, fatture false e infedeltà patrimoniale. È il lungo elenco di accuse che hanno portato la Guardia di Finanza a perquisire nella mattinata di mercoledì (3 luglio) le due sedi bergamasche della Fondazione Et Labora per un’indagine della Procura di Bergamo con dodici indagati.

Et Labora propone una serie di corsi dedicati a persone con difficoltà occupazionale su varie materie, da quelli industriali a quelli linguistiche, alcuni dei quali anche gratuiti. Si tratta di percorsi formativi condivisi con le aziende, 3200 quelle in lista, finalizzati ad acquisire competenze spendibili e rispondenti ai bisogni del mercato del lavoro, attraverso lezioni in aula e momenti pratici. Come si legge sul sito ufficiale, la fondazione “nasce per rispondere alla necessità di realizzarsi presente in ogni individuo. Promuove una buona occupazione, con l’obiettivo di orientare chi lo desidera alla scoperta delle proprie capacità e potenzialità”. E ancora: “Ci occupiamo dell’inserimento e del reinserimento lavorativo e accompagniamo aziende e imprenditori nella definizione e ricerca delle figure professionali più adatte alle loro esigenze. Contribuiamo a garantire la permanenza in azienda attraverso la formazione continua del personale, dando risposte efficaci alle richieste del mondo del lavoro, sempre in continua evoluzione”.

Al centro dell’inchiesta della Procura di Bergamo, coordinata dai pm Emanuele Marchisio e Silvia Marchina, ci sarebbero in particolare i fondi ricevuti da Regione Lombardia, ritenuta parte offesa, proprio per realizzare i vari corsi di formazione. L’obiettivo è capire se le intere somme di soldi pubblici ricevuti siano state effettivamente spese oppure abbiano avuto una diversa destinazione.

Un giro di denaro piuttosto cospicuo, visto che solo nel 2021 Et Labora ha ricevuto finanziamenti per 1,4 milioni di euro. Un dato emerso nel corso di un’altra vicenda, quella di un debito della fondazione di circa seimila euro nei confronti del titolare di una società di San Pellegrino Terme che da anni fornisce prestazioni di formazione del personale in merito alla sicurezza sul lavoro. Ne è scaturita un’istanza di liquidazione, la cui discussione è in programma il prossimo 8 luglio di fronte al giudice fallimentare del tribunale di Bergamo Luca Fuzio.

Mercoledì mattina i militari della Gdf hanno acquisito la documentazione e i bilanci della fondazione, che in città ha una sede legale in via Previtali e una operativa in via Moretti. Altre strutture affiliate si trovano sempre in Bergamasca a Grumello del Monte, e poi ancora a Milano, Firenze e Roma.

Tra i dodici indagati ci sarebbero i vertici dell’ente, alcuni dei quali con una posizione marginale nella struttura e quindi anche nell’inchiesta. Gli inquirenti tengono comunque a precisare chi si tratta di una fase iniziale dell’indagine, partita da alcune segnalazioni, e che tutte le accuse devono essere approfondite e verificate.

Contattata per fornire la propria versione dei fatti, Et Labora ha preferito almeno per il momento non commentare la vicenda.

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