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Le vacanze

Sognando la Supercoppa, Gasperini si rilassa sotto le Tre Cime di Lavaredo con gli amici dell’Accademia dello Sport

Il tecnico nerazzurro si gode gli ultimi giorni di relax prima del raduno a Zingonia: e in vetta scatta il coro "Ce ne andiamo a Varsavia olè!"

Sulla strada che da Dublino porta a Varsavia, una sosta rigenerante all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo non può che avere un effetto benefico. È qui che Gian Piero Gasperini, con un’Europa League già nello zaino e il sogno di fare un po’ di spazio per farci stare anche una Supercoppa Europea, sta trascorrendo qualche giorno di vacanza prima di rituffarsi a capofitto in una stagione che ripartirà subito col botto.

L’appuntamento è già tra poco più di una settimana, mercoledì 10 luglio a Zingonia, quando i nerazzurri si ritroveranno al centro sportivo “Bortolotti” per la prima sgambata dell’anno: dati i rientri scaglionati dei giocatori impegnati con gli Europei e la Copa America, la società di concerto col tecnico ha deciso di non confermare il tradizionale ritiro al fresco di Clusone, preferendo rimanere in “casa” per la preparazione.

Dopo aver messo un po’ di fieno in cascina, arriveranno due amichevoli interessanti: la prima il 27 luglio contro l’Az Alkmaar, la seconda il 9 agosto contro il St. Pauli. Saranno le uniche occasioni nelle quali saggiare gambe e testa dei giocatori che il 14 agosto, a Varsavia, si giocheranno la Supercoppa contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti, Jude Bellingham, Vinicius e del neoacquisto Mbappé.

Pensieri che, almeno per il momento, possono attendere perché Gian Piero Gasperini ha scelto di vivere questo avvicinamento a un altro rendez-vous con la storia atalantina al fresco delle Dolomiti, in compagnia dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo e dell’amico Giovanni Licini col quale ormai si è creato un legame che va ben oltre la partecipazione del tecnico nerazzurro al torneo benefico che da anni caratterizza le primavere bergamasche.

Passeggiate rigeneranti, tra panorami mozzafiato, un po’ di neve e un coro canticchiato tra i sentieri: “Ce ne andiamo a Varsavia olè!”. La Polonia, tutto sommato, non è poi così lontana: lì ci sarà un’altra montagna ad attenderlo, da scalare senza scarponi né racchette, col vestito bianco e una Champions League che ancora luccica.

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