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Bergamo e la sua nuova giunta

Sergio Gandi, vice sindaco per la terza volta: “Sento una grande responsabilità verso la città e i cittadini” video

Di nuovo eletto nelle fila del Pd, il numero due dell'amministrazione Gori racconta la soddisfazione raccolta alle urne, alla luce anche delle nuove deleghe volute dalla sindaca Carnevali: oltre al Bilancio, si aggiungono Commercio e Cultura

Bergamo. Pensava di riposare, e invece è di nuovo uno dei pilastri dell’amministrazione comunale di Bergamo. Beh, sul fatto di potesse fare un passo di lato e rimanere ai “margini” della politica del territorio, quella del capoluogo, probabilmente non ci ha mai creduto nessuno. Tanto più lui. A quasi un mese dal voto che ha incoronato Elena Carnevali nuova sindaca di Bergamo, Sergio Gandi torna al suo posto. Quello di vice sindaco, per la terza volta.

Dopo i due mandati a firma del neo eletto Parlamentare Europeo (Gori, ndr), ora all’avvocato bergamasco Dem tocca rimboccarsi le maniche e mettersi di nuovo a servizio della città e dei cittadini che, con un largo consenso, secondo solo alla leader di coalizione e alla collega di Giunta Marzia Marchesi, l’hanno scelto.

E a sentirlo parlare c’è che quello che si coglie è un ritrovato e rinnovato spirito di servizio, senso si responsabilità, gentil entusiasmo, alla sua maniera, e grande impegno. anche un po’ di emozione e di “preoccupazione”, come racconta lui, non tanto per il ruolo di vice, che ormai gli calza a pennello per competenza e standing, piuttosto per le sfide che lo aspettano.

 

sergio gandi

 

Che, tradotto, fanno riferimento a due delle deleghe che la sindaca ha voluto per lui, oltre al Bilancio, quelle del Commercio e della Cultura. La prima, ereditata da Gori, in realtà Gandi l’ha già vissuta, anche se non in forma diretta, quanto perché strettamente connessa al tema della Sicurezza, palla che oggi ha passato in via definitiva a Giacomo Angeloni.

Un assessorato fatto di ascolto, raccolta delle istanze, partecipazione e presenza sul territorio. Diverso il discorso invece per la Cultura, l’ambito di indagine che accompagna le grandi trasformazioni della città, che la proietta nel futuro e che compie una fondamentale opera di ricucitura tra le parti, non solo quella appunto di natura urbanistica, ma anche sociale ed economica. Un tratto quanto mai importante, sul quale Bergamo ha puntato moltissimo anche grazie allo straordinario anno della Capitale, eredità e lascito da raccogliere e da coltivare.

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