• Abbonati
Tribunale

Molestie telefoniche all’anziana zia: la nipote risarcisce il danno

Querela rimessa, il giudice dispone il non doversi procedere nei confronti di una 59enne che tormentava telefonicamente la parente di 85 anni perché convinta si fosse appropriata di parte dell'eredità della nonna

Calvenzano. Ha risarcito il danno all’anziana zia, che aveva tormentato per mesi con telefonate e squilli a tutte le ore del giorno e della notte perché convinta che si fosse intascata parte dell’eredità lasciata dalla nonna. Così il giudice ha disposto il non doversi procedere nei confronti della donna, C.L., 59 anni, residente a Seriate perché la zia, T.L., 85 anni, di Calvenzano, ha rimesso la querela.

La nonna, dopo essere stata accudita per 20 anni da T.L., era morta nel 2015, all’età di 103 anni. Nel 2020 la nipote, figlia del fratello dell’85enne, le aveva fatto recapitare una lettera dall’avvocato nella quale chiedeva 30mila euro, denaro che secondo lei la zia aveva tenuto per sé senza dividerli con gli eredi. L’anziana si era rivolta ad un legale, che aveva risposto alla missiva dicendo che nulla era dovuto perché nulla era stato preso.

Da quel momento il telefono fisso della zia ha iniziato a suonare con insistenza, più volte al giorno, anche ad orari improbabili. La donna, dopo qualche tempo, ha sporto denuncia ai carabinieri ed ha scoperto solo in quel frangente che a chiamarla era la nipote. Su un quaderno l’85enne aveva meticolosamente preso nota dell’orario in cui riceveva ogni chiamata, con il risultato che nel giro di poco aveva riempito pagine e pagine di appunti.

Le telefonate sono andate avanti fino a luglio 2021, poi l’anziana ha dismesso la linea fissa del telefono ed ha cambiato numero di cellulare. Nel frattempo i carabinieri avevano convocato la nipote mostrandole i tabulati telefonici. Lei aveva negato e aveva a sua volta denunciato la zia per calunnia, ma il pm aveva chiesto e ottenuto l’archiviazione.

Il processo nei confronti della 59enne era invece proseguito, fino alla decisione dell’imputata di risarcire il danno, soluzione che ha spinto la parte offesa a rimettere la querela.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI