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Le dichiarazioni

Jannik Sinner: “Il challenger di Bergamo svolta della mia carriera, lì per la prima volta ho sentito acclamare il mio nome”

Alla vigilia dell'esordio a Wimbledon il numero uno al mondo ricorda il successo del 2019 contro Roberto Marcora, una vittoria che occupa un posto speciale nel suo cuore

Che tra Jannik Sinner e Bergamo ci sia un legame speciale è fuori discussione: il tennista altoatesino ha vinto qui il primo Challenger della sua carriera, nel 2019, superando in una finale a senso unico Roberto Marcora, che allora lo precedeva in classifica Atp di circa 300 posizioni.

A 17 anni diventò così il primo italiano under 18 a imporsi in un torneo Challenger, impressionando tutti per la lucidità e la solidità del suo gioco: “Il ragazzo si farà”, si suol dire in queste occasioni, e le previsioni non erano sbagliate.

Se la città se lo ricorda, anche l’attuale numero uno al mondo conserva nel cuore quelle emozioni. L’occasione per ricordarle l’ha avuta alla vigilia del suo debutto a Wimbledon (lunedì 1 luglio attorno alle 18 contro Hanfmann), durante un’intervista commerciale.

Incalzato dalle domande di Barbara Schett, ex tennista austriaca oggi commentatrice, il 22enne di San Candido ha raccontato di quando ha iniziato a giocare, con la prima racchetta presa in mano a tre anni e mezzo, ed è poi passato alla parte più emozionale: “La prima volta che ho sentito la folla acclamare il mio nome? Durante il primo Challenger che ho vinto a Bergamo e quello è stato anche il punto di svolta della mia carriera”.

Da lì in poi un susseguirsi di successi, fino alla vittoria della Coppa Davis con l’Italia, dell’Australian Open e la conquista della vetta del ranking mondiale.

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