Caravaggio. Un grigio tardo pomeriggio ha accompagnato la comunità di Caravaggio nell’ultimo e straziante saluto a Fatou Sarr, la bambina annegata lo scorso 17 giugno in una piscina all’Acquaneva di Inzago e spirata quattro giorni dopo all’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
Una tragedia che sicuramente lascerà molti strascichi in chi conosceva la bambina e nella sua famiglia. E che ha riunito l’intera comunità in un sentito e simbolico abbraccio, racchiuso nella voce, spezzata dall’emozione, del sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini: “Il desiderio di Fatou, dopo aver studiato qui, era quello di prendere una laurea, diventare carabiniere e tornare nel suo paese; sappiamo che questo non sarà possibile e non possiamo accettarlo. Siamo qui per esprimere il nostro affetto e amore al papà e alla mamma, in modo che possano farsi forza e per dirgli che non sono soli. Non ci sono parole per esprimere il dolore che proviamo, ma la nostra presenza silenziosa rimane come un abbraccio della comunità di Caravaggio”.
Una vicenda ancora da chiarire, ma che vede tra gli indagati anche il Parroco del paese, don Andrea Piana, presente per questo momento di raccoglimento.
“Non potrò mai trovare le parole giuste per mostrare la gratitudine verso chi mi ha aiutato tanto in questa settimana – ha sottolineato il papà di Fatou, Bouba -. Vedere tutta questa gente mi fa provare una forte emozione, mi aiuta a rendere meno difficili questi giorni”.
Dopo le parole del padre sono stati fatti volare in cielo dei palloncini bianchi contenenti messaggi degli amici e di chi ha voluto bene a Fatou, il tutto accompagnato da un lungo, emozionato e sentitissimo applauso. La salma della bambina martedì 2 luglio tornerà nella sua terra natale, in Senegal, accompagnata dal papà.
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