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Isola

Bonate Sopra, Rossi giura da sindaco: “Amministrare è una sfida tutta politica”

Il vicesegretario del Pd Lombardo si è insediato ufficialmente: il primo consiglio convocato in piazza

Matteo Rossi, vicesegretario del Pd Lombardo, si è insediato ufficialmente come sindaco di Bonate Sopra con il primo consiglio convocato in piazza per giovedi.

Dalle primarie PD a inizio 2023 alle elezioni comunali ed europee del 2024, è stato un anno e mezzo di vittorie, come giudica questi diciotto mesi?

Sono solo diciotto mesi? Sembra una vita! (ride ndr) E’ stata una cavalcata tosta segnata dal ritorno della bella politica e da tanta buona energia che ha ricominciato a circolare. Il tema è sempre stato ed è ancora organizzare la speranza del cambiamento, dai Comuni fino all’Europa, per la giustizia ambientale, sociale e per la pace. Amministrare è una sfida tutta politica.

Cominciamo dal Comune. Lei ha vinto le elezioni a Bonate Sopra con quasi il 63%, nello stesso giorno quasi duemila persone che alle europee non hanno votato per il “campo largo” hanno scelto lei come Sindaco. Contento di questa grande vittoria personale?

Certamente si, però le vittorie non sono mai personali, ma collettive, di idee e di metodo. Noi abbiamo scelto di puntare sulla partecipazione, anche attraverso la tecnogia. È più faticoso, ma alla fine è ciò che può cambiare davvero le cose. Senza partecipazione non esiste possibilità di egemonia.

 

Matteo Rossi sindaco Bonate

 

Come sono stati i primi giorni da Sindaco? Quali i primi atti amministrativi e politici?

Siamo intervenuti sul presidio del territorio, sulla prevenzione educativa, sulla conversione ecologica, dando disposizioni per attivare la vigilanza notturna, aumentare le ore degli educatori di strada, attivare la comunità energetica rinnovabile. Infine, nelle prossime settimane, intitoleremo uno spazio pubblico alla memoria di Giacomo Matteotti, nel centenario dell’uccisione per mano fascista.

Dal Comune all’Europa. Lei ha coordinato la campagna territoriale di Cecilia Strada, arrivata prima nelle preferenze del collegio nord-ovest. Quale il suo giudizio?

Le elezioni europee ci consegnano un quadro complesso e in parte ancora imprevedibile. Le elezioni convocate da Macron in Francia, le sconfitte di Spd e Verdi in Germania, l’aumento generalizzato dei consensi della destra in Austria, Belgio e via dicendo. In questo quadro il risultato del Pd, ma anche dell’Alleanza Verdi-Sinistra, sono due importanti eccezioni. In questo il merito di Elly Schlein è evidente a tutti: una linea politica chiara e netta, radicamento sociale e dialogo con i corpi intermedi, unita’ del partito nella sua pluralità. La campagna di Cecilia, infine, è stata bellissima e ha proposto un pacifismo politico sempre più maggioritario nel nostro popolo. Tantissimime persone hanno riposto in noi un’enorme fiducia, molti per la prima volta hanno votato PD. Ecco, la nostra ossessione dovrebbe essere quella di non tradire questa fiducia e aprire porte e finestre del partito a queste energie.

La destra però avanza, e l’astensionismo segna record storici.

Il cuore della nostra sfida, per entrambe le cose, si chiama questione sociale. La destra vince perché cavalca la paura di chi pensa di non farcela, e questa insicurezza aumenta nei periodi di transizione come quelli che stiamo vivendo. Questa inquitudine va compresa e accompagnata. Lo stiamo già facendo. In Lombardia con le proposte sulla sanità, nel Paese con quella sul salario minimo e il sostegno ai referendum della Cgil, in Europa chiedendo che gli interventi sociali di Next Generation EU diventino strutturali superando per sempre la stagione dell’austerità.

 

Matteo Rossi sindaco Bonate

 

Da Sindaco, come vede la riforma sull’Autonomia?

Io sono un convinto federalista e credo nel principio di sussidiarietà. Guardando questa riforma però mi chiedo: con quali soldi la vogliono fare? Se anche Giorgetti dice che sarà a invarianza di risorse per lo Stato significa che non c’è un euro e che si tratta di un grande bluff che rischia di scaricare sui Comuni costi insostenibili.

Quali sono i prossimi obiettivi del Pd Lombardo?

Continuare a far vivere nei territori le nostre battaglie sociali e costruire una coalizione apertissima, prima per le provinciali che ci saranno a settembre in molte realtà e poi verso Lombardia 2028. L’esperimento vincente di Pavia col Sindaco Lissia (una coalizione che ha coinvolto da Italia Viva ai Cinque Stelle ndr) è il modello che vogliamo seguire. Il Pd ha messo a disposizione Emilio Delbono come primo interprete di questo lavoro, ora va radicato in ogni zona della regione, partendo dai contenuti e dalle cose da fare, soprattutto nelle aree più lontane dalle città.

In conclusione, lei ha scritto “Capovolgiamo le piramdi”, un libro sugli ultimi vent’anni della politica bergamasca. Ne scriverà un’altro? E che titolo darebbe ai prossimi venti?

Quel libro ha raccontato un ciclo, dal G8 di Genova fino al Covid. Ora siamo in una fase nuova. Parafrasando il titolo di un bel film di Giorgio Diritti direi che “Il vento fa il suo giro, e la bella politica prima o poi ritorna”. Quel vento ha ricominciato a soffiare.

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