Bergamo. Il corpo docenti dell’Istituto Comprensivo Mazzi si è riunito davanti a Palazzo Frizzoni nella mattinata di giovedì 27 giugno per una pacifica manifestazione di protesta con l’obiettivo di dialogare con l’amministrazione comunale in merito ai lavori di ristrutturazione che interesseranno i plessi Mazzi e Calvi dell’Istituto, situati in via Calvi.
“Siamo venuti in Comune per manifestare il nostro dissenso verso questi lavori, che riteniamo non siano migliorativi né dal punto di vista architettonico e di fruibilità degli spazi, né tantomeno in tutela del benessere dei nostri alunni”, afferma Concetta Mastrangelo, docente dell’IC Mazzi.
L’intervento si divide sostanzialmente in due momenti: a giugno, in particolare, sono iniziati i lavori del Lotto 1, che includono l’abbattimento di un’ala dell’edificio e la costruzione di una palestra nel cortile, punto di ricreazione per studenti e insegnanti.
“Arriviamo oggi senza una vera coprogettazione, senza una condivisione e un dialogo costruttivo”, prosegue Mastrangelo. Inoltre, i docenti lamentano una scarsa salvaguardia dei fondi recentemente investiti in progetti come la biblioteca, le nuove aule e il cablaggio della rete.
Scopo della protesta, dunque, instaurare un dialogo e giungere ad un punto di incontro con la Giunta, per aprire una nuova pagina rispetto alla ristrutturazione dell’Istituto. In questo senso, c’è stata da subito un’apertura da parte degli assessori Oriana Ruzzini, Ferruccio Rota e Marzia Marchesi, che si sono detti disponibili a un confronto, avvenuto la sera stessa a margine della seduta del consiglio comunale.
“In chiusura siamo riusciti a parlare con i tre assessori, ognuno per i propri ambiti di competenza – continua Mastrangelo – Siamo consapevoli che non si cambia un progetto del genere dall’oggi al domani, dato che è anche legato a fondi del Pnrr, però è un primo passo: ci è stato promesso un aggiornamento a breve e che ci confronteremo su tutti quegli elementi su cui è possibile farlo. E teniamo così aperto il dialogo per una progettazione condivisa sul Lotto 2: se avessimo utilizzato questa modalità anche per i lavori già in corso siamo sicuri che il risultato sarebbe stato un utilizzo più mirato e ottimizzato delle risorse pubbliche”.
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