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Gambizzato in cascina a Caravaggio: 6 anni a padre e figlio Ezzembergher e all’amico che sparò

Il 5 settembre 2022 si presentarono in 10 per cercare di sgomberare il cascinale nel quale viveva abusivamente la vittima: 3 anni agli altri 4 imputati e 1 anno e mezzo ai due operai

Caravaggio. Dieci condanne per il marocchino gambizzato in un cascinale a Caravaggio nel settembre 2022.

Quel giorno gli imputati avevano raggiunto via Pirola in dieci, intenzionati a mandare via un 50enne che aveva occupato abusivamente un casolare mezzo diroccato in un terreno appartenente ad una donna residente a Varazze. La proprietaria, alla quale quel pezzo di terra non interessava e non voleva sobbarcarsi i costi della bonifica e dell’abbattimento dell’immobile, si era accordata con Luciano Ezzembergher, 48 anni: glielo avrebbe ceduto gratuitamente se si fosse accollato lui le spese per la rimozione dell’amianto, l’abbattimento della baracca e lo smaltimento dei rifiuti di cantiere.

Ma nel casolare ci viveva il marocchino, che non ne voleva sapere di andarsene. Così, dopo diversi avvertimenti, il 5 settembre Luciano si era presentato insieme ad alcuni familiari, ai due operai che dovevano occuparsi dei lavori e ed altre persone. Armati di spranghe, avevano affrontato il 50enne, che si trovava nella baracca con la compagna. Gli avevano chiesto di sgomberare, lui si era rifiutato e Giovanni Huyer, 55enne amico di Ezzembergher, aveva quindi estratto una pistola e lo aveva minacciato. Ma l’altro lo aveva provocato: “Cos’è, una scacciacani?”, gli aveva detto. Così, per dimostrare che si trattava veramente di un’arma da fuoco, Huyer aveva sparato un colpo contro un infisso.

Il marocchino non si era lasciato intimidire: “Non hai il coraggio di spararmi”, avrebbe detto al 55enne, che in tutta risposta aveva esploso due colpi, ferendo l’uomo alle gambe. Poi, secondo le dichiarazioni della vittima, era stato aggredito a colpi di spranga da Luciano e da suo padre Claudio. I dieci si erano poi allontanati, lasciando il ferito a terra: il 50enne era stato soccorso e ricoverato con una prognosi di 15 giorni.

Le indagini dei carabinieri di Treviglio avevano portato all’arresto di Luciano e Claudio Ezzembergher e di Giovanni Huyer, mentre gli altri erano stati indagati a piede libero. Il pubblico ministero Letizia Aloisio aveva aperto un fascicolo per tentato omicidio ma gli avvocati Andrea Pezzotta e Matteo Acquaroli avevano chiesto e ottenuto dal Gip la riqualificazione in lesioni aggravate, confermata anche dal tribunale del Riesame al quale aveva fatto ricorso il pm.

Giovedì 20 giugno le dieci persone indagate sono state giudicate in udienza preliminare, tutte con il rito abbreviato che consente lo sconto di un terzo della pena. Padre e figlio Ezzembergher e Huyer sono stati condannati a 6 anni per lesioni aggravate in concorso e tentata estorsione aggravata in concorso, anche se gli avvocati avevano chiesto la derubricazione di quest’ultima accusa in esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Altri 4 imputati, parenti degli Ezzembergher e degli Huyer, sono stati condannati a 3 anni mentre il reato nei confronti dei due operai, che quel giorno hanno fatto da “palo” e sono rimasti nascosti per sentire cosa la vittima avrebbe raccontato ai carabinieri, è stato riqualificato in favoreggiamento personale e sono stati condannati a un anno e mezzo di reclusione.

 

Caravaggio, sparatoria in cascina
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