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L'analisi

Forza Italia e la scommessa vinta su Gafforelli: il centrodestra conquista Romano di Lombardia

La candidatura dell'ex Presidente di Provincia mette fine al governo decennale del centrosinistra. E gli azzurri registrano il successo nell'unico Comune sopra i 15mila abitanti in cui la coalizione non viaggiava in continuità

Romano di Lombardia. Ha tenuto il telefono spento dalle 14 fino alle 16, aspettando il verdetto a casa sua, a Calcinate. L’aveva promesso, e così ha fatto. Ma erano talmente in pochi a saperlo che, a vittoria praticamente acquisita, quando i suoi sostenitori hanno cominciato a chiamarlo pochi minuti dopo le 15.30, il suo telefono risultava irraggiungibile. E lui si è presentato in Comune solo un’ora dopo. Questa la genesi della festa di Gianfranco Gafforelli, candidato del centrodestra con la pettorina di Forza Italia, nuovo sindaco di Romano di Lombardia. Uscito vincente al primo turno, dove aveva staccato la sua rivale Paola Suardi di quattro punti, si è presentato al ballottaggio con il favore dei pronostici e con l’endorsment di Mario Suardi, titolare della lista civica che aveva raccolto oltre il 12% dei consensi.

Gafforelli ha vinto con uno scarto di 530 voti: il 53,55% delle preferenze rispetto al 46,45% della sua avversaria politica. Un successo storico, un’operazione win win per tutti i protagonisti, a partire dal partito che l’ha voluto e indicato, Forza Italia, e dal suo coordinatore regionale Alessandro Sorte, regista dell’operazione, che oggi alzano i calici per essere riusciti a portarsi a casa un Comune sopra i 15mila abitanti che, da 10 anni, era stato governato stabilmente dal centrosinistra.

Si scrive +1, ma si legge +100% per gli azzurri che, messa la bandierina, hanno praticamente raccolto l’all-in. E lo hanno fatto raccogliendo il favore della cittadinanza in uno dei centri più importanti della Bassa bergamasca in cui non c’era da traghettare l’amministrazione verso un percorso di continuità, piuttosto sdoganare un credo politico. Bergamo resta al centrosinistra, mentre Albino, Dalmine e Seriate al centrodestra, secondo una logica di passaggio del testimone. A Romano, invece,  si registra il cambiamento.

Forza Italia si rafforza grazie ai consensi raccolti e al successo ottenuto, il che non rappresenta solo un dato politico importante per gli equilibri politici del territorio, ma anche in termini di posizionamento in Provincia come golden share, pronta ad essere l’ago della bilancia.

L’ex Presidente di Provincia, eletto proprio in via Tasso nel 2018 anche con il favore del Pd, è stato così capace di incarnare il mood romanese, quello della figura di un politico in stile democristiano, scelto peraltro dalla precedente amministrazione del Comune come guida della Ge.Co.

Un successo più forte dello strappo che si è consumato in Fratelli d’Italia, con la sezione commissariata perché contraria alla candidatura di Gafforelli e con la conseguente creazione di due liste civiche indipendenti. Ma certo anche favorito da una strategia politica, quella del centrosinistra, che ha lasciato sul terreno polemiche e malcontenti. Una scelta, quella di Suardi, quella di non accettare il campo largo con Alleanza Verdi Sinistra che ha di fatto sancito la fine di ogni possibilità di vittoria. La candidata ha spiegato il diniego all’apparentamento nella “non volontà di legare la politica alle poltrone”. Ma la politica, almeno così funziona dai tempi che furono, è anche frutto di accordi e coalizioni, pur nel rispetto delle diversità. Puri difficilmente si vince. Sia da una parte che dall’altra, E infatti il risultato parla da solo.

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