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A belgrado

Medaglie “bergamasche” agli europei di tuffi: argento per Casalini, bronzo per Belotti

La manifestazione in Serbia riserva due podi ai tuffatori orobici, fiori all'occhiello della spedizione bergamasca

Weekend di successo e di medaglie agli Europei di tuffi che si sono svolti a Belgrado tra il 17 e il 23 giugno. A tinte anche orobiche, visto che delle quattro medaglie complessive conquistate la metà portano la firma di atleti bergamaschi: Francesco Casalini e Stefano Belotti.

Nella piattaforma sincro dai 10 metri, Casalini, in coppia con Julian Verzotto, ha conquistato un super argento con 356.88 punti, dietro solo esperti austriaci Anton Knoll e Dariush Lotfi che hanno vinto con 367.05. Eccellente e in rimonta la gara degli azzurri che, terzi dopo gli obbligatori (93.00), hanno perso una posizione con il triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato (68.16); sono rimasti quarti dopo il triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato, leggermente fuori sincronismo (61.20); poi la rimonta con un triplo salto mortale e mezzo avanti raggruppato (67.32) di ottima fattura e soprattutto con un doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo (67.20) affrontato con la stoffa dei veterani. Sul gradino più basso del podio i britannici Ben Cutmore ed Ewan McCabe con 350.70. Per l’Italia si tratta della seconda medaglia continentale nella specialità, dopo il terzo posto di Michele Benedetti e Francesco Dell’Uomo a Budapest 2006.

Vice campione italiano dai dieci metri, Francesco vive tra Bergamo e Roma: è tesserato per Marina Militare e Bergamo Tuffi ed è seguito da Davide Pasinetti e Tommaso Marconi.

Belotti ha invece conquistato la medaglia di bronzo dal trampolino di un metro, dietro a Matteo Santoro, argento, e al polacco Andrzej Rzesztuek, oro. Il bergamasco è arrivato al terzo posto un insapettato bronzo dopo un’eliminatoria sottotono. Il 20enne bergamasco – tesserato per Fiamme Gialle e Bergamo Tuffi, seguito da Davide Pasinetti – ha aperto con un doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento antologico (67.20) e un doppio salto mortale e mezzo indietro raggruppato (63.00) estremamente sicuro; poi ha sbagliato, forse per l’eccessiva velocità, il doppio salto mortale e mezzo rovesciato raggruppato (57.00) che gli ha fatto perdere una posizione in classifica, facendolo passare dal terzo a al quarto posto a metà gara; è cresciuto, mettendo nel mirino una favolosa rimonta, con un salto mortale e mezzo rovesciato un avvitamento e mezzo (64.50) con i giri giusti e un doppio salto mortale e mezzo ritornato raggruppato pulito (55.80), che ha consentito al campione italiano in carica dal metro e dai 3 metri di scavalcare l’altro polacco Kacper Lesiak e di prendersi un bronzo insperato con 370.50 punti.

Prima convocazione assoluta tra i grandi e prima medaglia per Stefano: “Ho un po’ di rammarico, perché non mi sono espresso al meglio delle mie pontenzialità. Sono però felice perché almeno ho trovato la continuità che cercavo da tanto tempo. Un bronzo che mi gasa tantissimo per il futuro”.

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